-Ronald Weasley, voglio venire anche io-
-Em, è troppo pericoloso-
-Ti pregoooo-
-Sono più grande io, decido io-
Sbuffo, ma quanto è odioso. Ron, Fred e George hanno intenzione di andare a salvare Harry dalla sua famiglia Babbana, che lo sta trattando davvero male. Non riesco a capire come persone che dovrebbero rappresentare per lui un porto sicuro gli facciano passare le pene dell'inferno, ogni giorno e da quando era solo un bambino.
-Va bene, vi aspetto qui sul divano. State attenti-
Vogliono arrivare da Harry con la Ford Anglia volante, ma dato che hanno 12 e 14 anni, il pericolo c'è e come, ma aiutare Harry ora è la priorità.
Escono e li saluto con un cenno della mano, poi mi accovaccio sul divano, con l'intenzione di aspettarli, ma cedo poco dopo al sonno.-Psss- sussurra qualcuno. Apro gli occhi e vedo le facce dei miei gemelli preferiti a un millimetro di distanza. Sobbalzo andando a sbattere contro la testa di George.
Mi massaggio la testa, maledicendoli. -Harry?- sussurro.
-Eccomi- sussurra lui, e lo identifico mentre si guarda intorno, incantato da tanta magia.
Mi alzo e lo abbraccio. -Come stai? Ah, e auguri!-
-Grazie Emma, ora che sono qui molto meglio-
-NESSUN BIGLIETTO, AUTO SCOMPARSA- urla mia madre che si è trasformata in un mostro. Si rivolge ai miei fratelli -COME AVETE POTUTO?-
-Oh Harry caro, non meritavi affatto un'accoglienza del genere- cambia subito espressione con il prescelto. Bipolarismo innaturale.
Dopo aver sgridato per circa un quarto d'ora i miei fratelli, e avergli dato come punizione degnomizzare il giardino, ci dirigiamo tutti ai fornelli per preparare la colazione.
Qualche giorno dopo ci dirigiamo a Diagon Alley tramite la metropolvere, Harry però non scandisce bene il luogo e passiamo la prima mezz'ora a cercarlo, per poi individuarlo con Hagrid ed Hermione.
-Ero comparso a Notturn Alley-
-Figo!- esclamano Fred e George all'unisono.
-Dove andiamo?- chiede Harry.
-Al Ghirigoro, c'è Gilderoy Allock, lo scrittore preferito di mamma- dico, sogghignando.
-Mamma ha una cotta per lui- dice Ginny, emozionata per l'acquisto dei suoi libri per il suo primo anno. Sono così contenta che ci sia anche lei ad Hogwarts, avere una sorella è bellissimo.
Lo scrittore, nostro futuro professore, nota Harry e fa un discorso fondato sul nulla su come Harry fosse emozionato di acquistare la sua autobiografia, talmente tanto che ha deciso di regalargliela. Noi ci guardiamo turbati mentre mamma si mette in fila per far autografare i libri.
-Scommetto che ti piace, vero Potter?-
Questa maledetta voce che mi fa salire l'istinto omicida ad un livello che solo Merlino conosce. Draco "lo prenderei a schiaffi" Malfoy, odia una sola persona più di Emma Weasley: Harry Potter.
-II famoso Harry Potter!- continua a dire, guardando Harry con disprezzo.
-Lascialo in pace!- esclama Ginny, minacciosa.
-Oh guarda Potter, ti sei trovato la ragazza!-
Dopo un po' giunge Ron accompagnato da Hermione. -Ah sei tu, sorpreso di vedere Harry qui, eh?-
-Non tanto quanto vedere te qui dentro, Weasley. I tuoi genitori ci metteranno mesi per comprarvi tutta questa roba!- esclama sogghignando, indicando il
calderone di Ginny.
Ron pare quasi buttarglisi addosso, ma Hermione e Harry lo bloccano. Beh, non mi sembra il caso di iniziare una lotta qui.
Ad un tratto scorgo un uomo alto, duro in viso dai lunghi capelli biondo platino. Provo un forte senso di disgusto quando l'uomo mi fissa negli occhi: è il padre di Draco, colui che ha arrecato tanta sofferenza nel mio migliore amico Blaise.
Lui e mio padre iniziano a battibeccare fino a arrivare al culmine e prendersi a botte. Si crea una confusione: da un lato ci sono urla di spavento da parte di tutti i clienti del Ghirigoro e del suo proprietario, dall'altro ci sono le urla di incitazione da parte di Fred e George. Tutto si placa con l'intervento di Hagrid, che li separa.
-Tieni ragazzina, questo è tutto ciò che tuo padre può offrirti- dice Lucius Malfoy a Ginny, restituendole nel calderone un libro di seconda mano che aveva precedentemente preso.
Malfoy ci fulmina con gli occhi e se ne va.
-Lo uccido- sussurro.•
Il ritorno a scuola è tranquillo. Amo Hogwarts, non mi risulterà mai pesante.
Ovviamente Ginny è finita in Grifondoro, ma ci siamo promesse che passeremo comunque tanto tempo insieme. Io e Blaise ci siamo ricongiunti dopo due mesi, in cui ci siamo tenuti aggiornati su tutto tramite delle lettere.
Quel maledetto del mio gemello invece, non so come, ha perso l'Hogwarts Express e insieme ad Harry ha avuto la brillante idea di venire ad Hogwarts con la nostra Ford Anglia Volante. Mi ha detto che è scampato ad una punizione di Silente, ma non scamperà a Molly Weasley.
La tranquillità di Hogwarts non viene turbata da Piton, o dalla McGonagall, come succede al 90% degli studenti, eh no, bensì da Draco Malfoy, Pansy Parkinson e il loro gruppetto di decerebrati. Impossibile evitarli, tra Sala Comune e dormitorio, poiché condivido la stanza con l'oca, la sua amica Millicent Bullstrode e Daphne Greengrass, la ragazza più bella che i miei occhi abbiano mai visto. Lei non è mai stata particolarmente cattiva nei miei confronti, e dopo ciò che mi ha detto Blaise qualche mese fa, ne comprendo il motivo. Questi bambini devono portare sulle spalle il peso enorme del passato e del presente oscuri dei genitori; tra questi rientra anche Malfoy, ma c'è chi reagisce e chi si sottopone. Malfoy non potrà mai reagire, a lui piace il potere, dominare sugli altri, ferirli, incutere paura.
-Ragazze, feccia Weasley- esordisce Pansy nel dormitorio, richiamando la nostra attenzione con la sua voce stridula.
-In veste di fidanzata di Draco- si sofferma dall'emozione qui -Ho il comando io della situazione-
-Auguri- rispondo, riponendo le cose dal baule all'armadio.
-Come osi? Tu non sei niente!- esclama lei, con disprezzo.
-Neanche tu per me, Pansy-
Sento una manona afferrarmi i capelli e sbattermi a terra, che identifico poi come quella di Millicent.
-Ma state bene?- sussurro dolorante, trattenendo una lacrima di dolore, massaggiandomi la testa.
-Non osare più rivolgerti a lei così- dice Millicent, mentre Pansy mi guarda soddisfatta. Daphne, invece, mortificata.
Mi alzo senza dire nulla, non voglio di certo prenderle di nuovo da questa ragazza armadio, e me ne scendo in Sala Comune.
È tardi, ma non mi interessa, non voglio passare di certo altro tempo con quelle vipere. Sono troppo nervosa, infuriata, ho voglia di pestarle a morte... Ma chi si credono di essere? Chi da loro il diritto di trattarmi così?
-Ehm... Emma- sento in un sussurro alle mie spalle una voce di una ragazza.
Mi volto. -Daphne-
-Oh Emma, mi dispiace così tanto- dice lei, sedendosi accanto a me, con le lacrime al viso.
-Non le hai fermate- concludo.
-Ti giuro che non sono d'accordo con ciò che fanno, per niente. Mia madre mi ha cresciuta senza provare odio verso nessuno, che siamo tutti uguali, anche i Babbani. Ma devo, sono costretta, per amore della mia famiglia. Ripongono così tanta fiducia in me, non posso tradirli-
Prima Blaise, ora Daphne Greengrass. Devono davvero soffrire tanto per i loro recenti legami con il Signore Oscuro.
-Apprezzo le tue scuse Daphne, ma non ne comprendo appieno il motivo: perché fingersi una persona così diversa da quel che si è?-
-Ci sono tante cose Emma, più grandi di noi: la pace che conosciamo non durerà a molto-
-Ne sono consapevole- dico, ricordando di cosa Ron mi ha raccontato qualche mese fa, ovvero di come Harry si sia interfacciato con il Signore Oscuro. Pare che tutti vogliano negarlo, ma c'è in tutti una brutta sensazione circa un suo possibile ritorno (Hagrid sostiene spesso che è ancora in circolazione)
-Cercherò di farlo ragionare, Draco- dice infine Daphne. -Buonanotte-
-Notte-
Pfff, ragionare? Malfoy? Aspetta e spera, Daphne Greengrass.

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Emma Weasley
FantasyEd eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-. Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di...