Si prospetta un ottimo anno.

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Entro e noto di esser arrivata perfettamente in orario.Guardo l'orologio e sono in anticipo di cinque minuti.Il professore é giovanissimo e mi rivolge un sorriso

-Lei deve esser Arleen non é vero??-

Sorrido di rimando imbarazzata e solo ora noto quanto sia carino.Ha i capelli scuri e gli occhi verdi,più un verde bottiglia,non come i miei che sono più chiari.Devo esser diventata rossa perché dalla sua bocca esce una piccola risata e mi indica con un gesto di abdarmi a sedere.

Poco dopo suona la campanella e io sono già seduta all'ultimo banco nella fila centrale.Ho sempre amato mettermi in disparte,non sono la tipa a cui piace essere il centro dell'attenzione.Io sono semplicemente io,e non voglio che questo cambi perché voglio stare racchiusa dentro di me.Abbasso lo sguardo e prendo il mio quaderno con una penna nera.La Arleen di un tempo amava il rosa,ora ama il nero e pochi altri colori.Credo che il nero sia un ottimo colore,uno di quelli che appunto non cattura l'attenzione e io sto meglio così.Il nero da pace,anche a Milano mi sentivo allo stesso modo.Uscivo di notte per fare i miei graffiti e mi ritrovavo a scrivere la mia firma in nero,anche perché qualsiasi altro colore non si sarebbe confuso così tanto nella notte.Milano é tappezzata da quella fantastica firma che mi ero creata con impegno e nessuno sapeva mai chi fosse a farla nonotante questo "Silence" era sempre nei giornali,ovvero io.Silence è la parte più oscura di me,quella che esce nella notte,che non ride,che si esprime con i disegni e le frasi.

Il professore si alza esclamando -Io sono Mr Hale e sono il vostro nuovo insegnante di letteratura,come ben sapete il professor Sharwood si é infortunato e gli hanno dato un anno per riprendersi e quindi eccomi qui- Le più oche della mia classe iniziano con i risolini,una di loro addirittura si abbassa un po di più la maglietta per far notare il seno.Squallida!

-Professore??professore??? Sono Miranda,posso farle una domanda?- Ha la voce squillante e mi costringe addirittura a portarmi la mano nell'orecchio.Poveri miei timpani.Continua a sbaracciarsi davanti a lui,sicuramente mostrando la scollatura.

Il professore mette le mani in segno i preghiera,si appoggia col sedere nella scrivania,e le porta sul naso.

-Prego Miranda- abbozza un sorriso e intanto guarda verso di me che imbarazzata sgrano gli occhi di poco e abbasso la testa sul mio quaderno.

-Quanti anni ha?Posso saperlo?-

La guardo malissimo e mi chiedo come sia possibile che una ragazza metta la sua dignità sotto i piedi e calpesti pure se stessa.

-Bene,io ho ventiquattro anni ragazzi.Passiamo alle presentazioni-

Quello che mi chiedo io é come sia possibile che una ragazza come me che ha vissuto sempre in casa a studiare da privatista,che legge i libri fantasy romance e gli urban,che la mattina appena si sveglia sembra in coma quasi,possa esser riconosciuta da qualcuno nonostante questo professore sia anche nuovo di qui.

Questo qualcuno dovrà spiegarmelo o potrei uscire di testa da un momento all'altro.

Quando la maggior parte di noi si sono presentati sta per arrivare a me ma veniamo interrotti fortunatamente dalla porta che bussa.

-Avanti!- Mi fissa continuamente.

-Professore scusi il ritardo..-

Distolgo lo sguardo dal professore e vedo un ragazzo spettacolare davanti a me.Ha i capelli neri e gli occhi blu,semplicemente bellissimo.Non avevo mai visto niente del genere fino ad ora! Il mio cuore batte fortissimo e mi chiedo che diavolo mi succede.Cerco di calmarmi.

Smith lo guarda malissimo -Fatti fare una giustificazione dal preside-

Il ragazzo protesta -Ma prof...io..-

Lui lo ammonisce con un cenno della mano

-Niente ma..vai prima che ti sbatta io in presidenza.-

Tutta la simpatia che quell'uomo iniziava ad avere per gli studenti stava già svanendo come se nulla fosse mai successo.

Il ragazzo va via e ritorna nemmeno due minuti dopo con la giustificazione già firmata. Il professore rimane stupito e così anche io,mi chiedo come sia possibile ma va bene lo stesso,mi faccio come sempre gli affari miei.Alla fine lui gli dice di sedersi e si siede nel banco di fronte a me.Il suo profumo é spettacolare e credo di arrossire ancora per cui mi abbasso e inizio a disegnare nel mio quaderno.

-Signorina tocca a lei.-
Alzo lo sguardo,il professore vuole che mi presento cavolo é vero!!
-Come ti chiami?-

Lo guardo male e credo se ne accorga perché alza le mani dicendo -Ok,sei Arleen-

Tutti si girano e mi guardano,per la maggior parte sono stupiti,persino quel ragazzo che ho di fronte mi fissa.

-Sono Arleen Wood-

Il professore mi fa cenno di continuare.

Stringo le mani nelle mie ginocchia.
É questa la maggiore sensazione di imbarazzo di cui parlano i libri?
-Sono appena arrivata qui,vengo da Milano e ho diciotto anni.-

Il professore mi sorride e le ragazze mi guardano tutte malissimo.

-Prof posso andare in bagno?-

Lui annuisce e io prendo tutte le mie cose scappando in bagno.Mi accorgo di quanto sia lussuoso e come odori fortemente di disinfettante.Prendo la prima porta e mi ci chiudo dentro.Appoggio la mia borse e sento che il battito cardiaco si fa sempre più forte.Non adesso penso,non adesso.Soffro di attacchi d'ansia dalla morte di mio padre e fortunatamente ho pensato di portarmi le goccie.Decido di prendere la bottiglia d'acqua berne un po e poi di metterci dentro la medicina.Dieci minuti dopo riesco a stare discretamente ma appena metto la mano sul pomello sento atrivare due persone e faccio due passi indietro attaccandomi al muro.

-Hai visto la nuova?- É un maschio.Non ci credo,sono finita nel bagno dei maschi ma come cavolo ho fatto? Mi tappo la bocca con la mano e abbasso lo sguardo nei miei piedi sperando che non di vedano dalla fessura della porta.

L'altro risponde -L'ho vista e l'ho anche parlata-

Quella voce é di Kenton,lo riconosco.

L'altro ride e continua dicendo -Non dirmelo,te la sei sbattuta?-

Cosa?io a questo gli faccio mangiare l'intestino.

Apro la porta e loro mi vedono dallo specchio.Il ragazzo che aveva parlato era quello dell'ora di letteratura.Ecco avevo avuto pena quando Smith lo aveva sbattuto fuori mentre ora mi chiedo perché non lo abbia addirittura sospeso.

Kenton gli da un colpo nel braccio e impreca un -Deven,sei un coglione-

Il mio sguardo lo sta fulminando e lui é ancora un po sotto shock.
-Chiedilo a me se me lo sono portata a letto- Gli dico. Penso di avere le saette nello sguardo.

-Guarda...io-

Lo sto incenerendo e continuo -Ha ragione il tuo amico sei un coglione,risparmiami anche le inutili scuse- Lo sorpasso e dico con un filo di voce -Ciao Kenton-

Intanto sorpasso anche lui e sono finalmente fuori da quel bagno già troppo stretto per starci in tre.Il bagno era anche grande ma l'ego di quel ragazzo occupava tutto lo spazio.Non avevo mai sentito cose così sul mio conto e sono davvero infuriata.

Per calmarmi vado subito al quadrato,desidero fumare una bella Marlboro rossa.



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