L'autogrill.

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Siamo in uno dei bar più lussuosi di qui:Roftop bar che é in un hotel.Ha i divanetti viola e in velluto qua e là.Il pavimento è in parquet chiaro ed ha una vista splendida su tutta Manhattan.Un ottimo locale,ma per me sembra anche troppo dato che entrando vedo pure una piscina.Bastava un pub o qualcosa del genere non un locale di lusso.

-Non ti sembra troppo? -Sono parecchio imbarazzata e mi stringo sui miei jeans.

Mi prende a braccetto.-Ho esagerato vero?volevo farti andare in un bel locale- é dispiaciuto.

-Si,un bel locale ma io odio il lusso dovresti saperlo solo a vedere come mi vesto..Non sono ancora pronta a vivere come i miei.Si e no spendo mille dollari al mese,non trentamila come mia madre.Portami dove fanno le patatine fritte più buone sulla faccia della terra.-

Lui ride e mi prende la mano.Appoggia un indice sulle mie labbra dicendomi di fare silenzio.Iniziamo a correre a mano presa fino alla macchina,nessuno ci ha notato e ridiamo come matti.Siamo in macchina e partiamo.La musica parte con When i see you again. Papà nei miei pensieri che mi delizia ogni giorno con i suoi segnali.Mi guardo il braccialetto e ricordo le parole del suo diario: " la vedo crescere e mi chiedo sempre se mai si stuferà di avere un padre che viaggia troppo e passa sempre poche ore con lei.É una ragazza ormai,bella come il sole di agosto." Ma come potevo o avrei mai potuto stancarmi di te papà? Quelle erano poche le ore ma essenziali,belle e felici,cosa che non ritornano indietro.Adoro pensare mentre sfioro con i polpastrelli i ciondoli.Papá se io sono l'agosto tu sei il mio settembre,e lo rimarrai tutta la vita.Siamo vicini ovunque.

-Cosa non farei per sapere a che pensi- Mi volge il suo sguardo e sorride in modo tirato.Io abbasso lo sguardo.

Mi sento avvampare come se fossi statta scoperta.-Un giorno potresti saperlo..-

Ci guardiamo e lui torna alla guida. -Ma insomma la cintura?!- la voce é acuta mentre parlo.

-Dai Arleen...- Sbuffa.

Gli punto un dito contro.-Non farmi incazzare bello-

Si mette subito la cintura -Pensi che sono bello?- Fa un sorriso malizioso.

-Quello non é il bar?sarà perfetto,parcheggia li- Gesticolo nervosa e sono soddisfatta per aver sviato l'argomento.

Scendiaml dall'auto e andiamo in un autogrill molto carino.Tutto creato in stile anni sessanta.Adoro il modo in cui si vede che pur essendo un locale modesto,é davverl ordinato e pulito.Mi siedo e ho delle bellissime foto davanti a me.Deven si mette di fronte coprendomi la visuale.Una donna anziana che da giovane deve esser stata bella da mozzare il fiato viene verso di noi.

-Ragazzi,cosa posso portarvi?- Io e Deven sorridiamo e lei ricambia.

-Per me un cheeseburger con una cocacola.Più tardi prenderò il caffè.-
Deven è leggero come me insomma.

-Per me un panino con patatine,wurstel e ketchup.Poi un thé al limone e successivamente un caffè italiano.-

Prende l'ordine di tutto e con un cenno va via.

Deven é stupito e mi guarda con occhi sgranati. -Che c'è pensavi mi chiamassi Miranda?cosa prende un'insalata con due chicchi di mais,olio a filo senza sale?-

Deven apoggia le mani sul tavolo guardandomi un po storto. -Si,effettivamente...-

La cameriera ci porta il tutto e siamo davvero soffisfatti.Iniziamo a mangiare,più contenti che mai,senza parlarci.

Deven scala col sedere nel divano a cerchio e viene affianco a me.Mi guarda intensame te le labbra e io inizio ad avvampare maledettamente.Mi tocca con il pollice sorridendo e il cuore arriva fink alla gola.Mi pulisce del ketchup nelle labbra.Quel ragazzo é fottutamente sexy,ora capisco che diavolo ci trovano tutte le altre a starci dietro.Mi fa venire i brividi quando il suo pollice va a posarsi sulle labbra,e si succhia il ketchup tolto dalle mie.Ho il panino a mezz'aria r cerco di riprendermi presto ma sono tutta un fuoco.Non mi ero mai sentita così.

Lui lo capisce e torna al suo posto parlandomi.-Allora,dimmi un po,chi é la fantastica Arleen?- dice agitando le mani in modo teatrale che mi fa davvero ridere e quasi mi va di traverso il thé al limone.

-Arleen é una ragazza a cui piace leggere,disegnare,fare boxe,andare sullo skate...e poco altro..e Deven chi é?- Sorrido per quanto sono stata schietta senza accorgermene.

-Deven ama leggere come te,ama il suo lavoro ovvero il tatuatore,ama le feste,e i suoi fratelli,sopratutto Kaety.-

Flashback.
-Anche io voglio un nome bello come il tuo!E vorrei anche i tuoi capelli!-

Rido.-Ma tu hai un nome molto più bello del mio,lo sai che la principessa si chiama come te??-

Scuote la testa,probabilmente non lo sapeva.

Deven si mette davanti a lei. -Ti piace Arleen,mia dolce principessina?-

Lei annuisce e sorride.

In un attimo i ricordi di mio padre mi scorrono davanti anche perché lui amava chiamarmi principessa.Cerco di non pensarci,almeno per ora.Deven la bacia sulla guancia e poi la bacia a stampo.É la prima volta che vedo questo lato di lui e rimango incantata a guardarlo mentre sorride con lei.

Fine flashback.

-Adoro tua sorella,é davvero un tesoro..- Sorrido e bevo un sorso di thé.

-Lei adora te,da quel giorno in ospedale non fa altro che dirmi,quando vieni a casa e perché non vieni,come mai non siamo sempre insieme dovremo essere fidanzati e bla bla bla...-

Quasi non mi strozzo bevendo. -Fidanzata?!- Ho la voce strozzata.

-Si,lascia perdere ha 5 anni ma é intelligente al massimo.É la bambina più bella dell'universo.Odio quando non sono a casa ed é con mia madre..-

Strizzo gli occhi.Ecco che ci siamo,forse vuole parlarmene.-Perché? Se posso...-

-Perché mia madre é una drogata.Lavoro perché amo il mio lavoro ma anche perché voglio dare a Kaety un futuro che sicuramente mia madre non ha in testa per lei,come non lo ha avuto per me o per mio fratello,che mantengo sempre io.-

Ho gli occhi sgranati e so che mi ci vorrà un pò per immagazzinare tutto quello che mi ha detto.Sua madre é una drogata.

-Non avrei dovuto chiedertelo,scusami.Mi sono fatta gli affari tuoi e tra poco nemmeno ci conosciamo.- sono seriamente pentita di essermi fatta gli affari suoi,ma ero molto curiosa di sapere cosa nascondesse Deven dietro quei comportamenti e atteggiamenti.

-No,non preoccuparti é un dato di fatto.Se vuoi sapere dove si trova mio padre ti dico che non lo so,é scappato con una quando mia mamma era incinta di Kaety.Da quel momento lei é entrata nella droga e così io mi sono dato da fare.Ora faccio questo lavoro da tre anni.- Sorride-E sto bene.Mi dispiace solo quando la vedo con i lividi per le botte di mia madre.Mio fratello,Harvey cerca di proteggerla ma spesso mia madre la pesta quando non é presente..-

Guardo le mie mani tremanti che sudabo freddo dalla situazione che si é creata e cerco di smorzare la tensione. -Portala in giro con te e se vuoi ogni tanto portala da me..Mi farebbe parecchio piacere ok?-

Lui sorride quasi con le lacrime agli occhi,forse l'ho commosso.-Davvero?-

Annuisco in silenzio.Lui mi prende la mano e ne accarezza il dorso.-Sei proprio meravigliosa in tutto,dolce Arleen-

Arrossisco e gli stringo di più la mano,quasi chiudendo gli occhi.
Quando li riapro lui si sta spostando verso la mia parte.Tolgo immediatamente la mano fissando la parete e mi alzo.

-Arleen,ho sbagliato qualcosa?-

-Vieni un attimo.- Come un robot ad occhi sgranati vado a vedere la parete difronte a me.Una foto bellissima.Un uomo in piedi con una stecca da biliardo affianco a un amico che lo sta guardando.

-Arleen,perché ti sei imbambolata?- Deven é spaventato.

Con la mano tremante tocco il viso dell'uomo con la stecca in mano che sorride. Le lacrime mi scendono senza che possa accorgermene.

Sorrido amaramente-Papà- Dico -Lui é il mio papà-

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