Uno spettacolo di persona Arleen!

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Un silenzio imbarazzante ma che non mi disturba particolarmente.
Miranda guarda me e Deven che siamo ancora vicini.Ha un collare ortopedico.

-Prima la mia faccia e ora il mio ragazzo?- Mi urla venendo verso di me.

Deven si mette davanti a me. -Non dire cazzate,non siamo mai stati insieme Miranda.I giorni di punizione sono già abbastanza ok? Che cazzo ci fai qui comunque?-

Miranda cambia circa tre espressioni e da rossa diventa quasi viola.- Sono qui perché so che mi vuoi Deven.Lascia stare questa ragazzina,sai cosa c'è tra noi.-

Va addosso a lui e lo bacia,lo palpa davanti a me e mi sembra di stare davanti a un film porno.Mi viene la nausea e prendo i duemila dollari appoggiandoli nella sua scrivania,sotto il fermacarte.
Me ne vado subito.

Schifata mi fiondo fuori dal negozio e salgo in macchina.Mi metto alla guida e aggiusto lo specchietto.Prendo gli occhiali da sole e metto in moto dopo essermi messa la cintura.

Mi precipito a casa e vedo mia madre nel divano.

-Ciao-dico a mia madre.

Mi fa solo un cenno con la mano.

Salgo nell'ascensore e vado subito in cucina da Laila.

-Ciao Laila- Dico tranquillamente.

-Ciao Arleen,hai fame? La cena é pronta per le otto!-

-bene bene e Artur?-

Sorride -Sta arrivando,mi ha detto come lei le ha detto che fosse giusto cenasse con noi,sei stata...molto gentile-Spegne una pentola e accende quella alla sua destra.

Annuisco -Pare che sarete più presenti di mia madre quindi,perché no?- Rubo un pezzo di carota dal tagliere.

Ora mi viene in mente un pensiero a cui non avevo pensato prima però.

-Laila tra te e Artur c'è qualcosa?Vuoi un po di succo?- Forse non svio bene la frase perché lei divebta rossissima in volto.

-Ti prego non parlarne con tua madre Arleen,io e Artur siamo sposati.-

Sono davvero dolci.Mia madre era una stronza in questi casi,so bene che prende sempre persone per lavorare con lei,che non siano sposati o fidanzati.Secondo un ragionamento contorto si distrarrebbero.In realtà non ha capito proprio nulla.

Mi avvicino a lei prendendole le mani e guardandola dritta negli occhi.
-Non uscirà mai dalla mia bocca te lo prometto e poi da quando io parlo con mia madre?-

Qualcuno corre e mi abbraccia forte.É Artur. -Grazie Arleen,grazie davvero!!- Sorrido e lo abbraccio anch'io.

-Hai ascoltato la conversazione? - dice Laila picchiettando un piede con le mani sui fianchi.

Una scena del tutto adorabile.

Artur risponde-Si ma solo le ultime due frasi più o meno-

-Ragazzi vado un attimo in camera chiamatemi per la cena ok??-

Sorridono e annuiscono.Li lascio nella loro privacy.Anche se é casa mia ovviamente é anche la loro.Laila vive praticamente con me eccetto per dormire,probabilmente avranno un punto di incontro per tornare assieme a casa.Sono fantastici.Non ho avuto nemmeno il tempo per girottare attorno alla casa.Ma so che c'è una stanza dove ho fatto mettere le cose di papá,tutte quelle che non ho mai avuto il coraggio di toccare dopo la sua morte.Ovviamente per due anni uscivo tutti i giorni giorno e notte.Il giorno disegnavo e la notte applicavo i disegni sul muro.Apro una delle due stanze in più e trovo tutti gli scatoloni.Accendo la luce e li fisso sulla porta che sucessivamente chiudo,facendo un passo in avanti.Sto tremando,ma voglio farlo.La mia mano tocca una scatola a caso e la prendo.

Apro la scatola trovando un portagioie di platino,meraviglioso con i contorni incisi. Sento che é pieno,lo metto da parte,credo che forse troverò una chiave per aprirlo dato che non ci riesco.Trovo poi una serie di libri di Stephen King:Shining,mucchio d'ossa,la tempesta del secolo,l'acchiappasogni,la casa del buio,revival e tantissimi altri.Mio padre era un'appassionato di libri,e vedendoli tra le mie mani capisco che forse devo aggiungere un'alteo ciondolo al mio bracciale.Li poso nuovamente e prendo un'altra scatola.Un grande diario,forse il suo,lo apro.

05-06-2011

La mia amatissima figlia oggi compie quattordici anni,la vedo crescere e mi chiedo sempre se mai si stuferà di avere un padre che viaggia troppo e passa sempre poche ore con lei.É una ragazza ormai,bella come il sole di agosto.Mia moglie é devvero felice xhe quest'anno riesco ad esserci per un intera settimana anche a Natale,cosa che non capitava ormai da ben cinque anni.Ti dirò che mi sento sempre più felice,ho una splendida casa,una splendida bambina e un'ottima moglie.Mi sono già chiarito con gli avvocati,so che é presto per creare un testamento ma ho bisogno di sapere che mia figlia avrá tutto quello di cui ha bisogno ogni giorno della sua vita.Vado a festeggiare con lei.

Wilson.

Sto piangendo come una matta,sapevo che mi avrebbe fatto questo effetto.Mio padre,li in tutta la sua essenza.Dolcezza,fedeltà,amore...emerge tutto da quelle pagine.Decido di portarmi tutto il diario per leggerlo piano e gustarlo da cima a fondo.Riesco finalmente a trovare una chiave grande e la provo subito nel portagioie,asciugandomi le lacrime.
Un click e si apre subito.Davanti a me ho una collana di diamanti con un laccio interamente fatto di swaroski alternato a diamanti.É davvero meravigliosa.Cerco di toglierla da li e per sbaglio strappo il fondo.Mi accorgo che vi é un doppio fondo e lo apro.

Che possa essere
un dono per
una futura nipote..
Clarissa 1987.

Era quindi di mia nonna.Questo é un dono spettacolare.Rimetto tutto apposto e cambio totalmente idea nel prendere qualsiasi cosa possa esserci li dentro ed esco dopo aver spento la luce e chiuso la porta.Decido che sarebbe il caso di farlo in compagnia di qualcuno dato che da sola,non sono per niente pronta.Vado a infilarmi nel mio bagno di granito nero e faccio una doccia bollente.Corro a vestirmi nella cabina armadio con addosso il mio fedele accapatoio.Decido di mettermi una lunga maglietta e dei pantaloncini corti che uso,per dormire di solito.

-La cena é pronta Arleen- Dice Laila e io mi presento subito in sala da prando.

Ci sediamo e in poco tempo tra i loro aneddoti finiamo la pasta al ragú.

-Arleen,ti trovi bene qui a New York?- Addenta Artur un pezzo di pane.

-Si,molto bene.Niente a che vedere con Milano.-

Sorridiamo tutti.

Mangiamo e a mezzanotte apriamo una bottiglia di vino italiano,finendolo in poco tempo sul divano.

-Artur perché non dormi qui,e anche tu Laila?Prendete la camera degli ospiti se volete..-

Laila e Artur sorridono.

-Non credo sia il caso Artur,non voglio che disturbiamo- Dice Laila sistemando i bicchieri nel vassoio in vetro.

-Ragazzi mi fareste solo compagnia,ma se non volete rimanere possiamo fare per la prossima volta-.

Artur si avvicina a me dicendomi -Tu sei un'ottima persona Arleen,te lo hanno mai detto?-

Scuoto la testa-No,eccetto mio padre,lui mi riempiva di complimenti.-

Mi fissano e abbassano lo sguardo rialzandolo sucessivamente.

-Ti manca Arleen?-

Mi scende una lacrima,ma devo rispondere a Laila.

-Più dell'aria che respiro-.

Silence.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora