Non lasciarmi la mano.

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Ci sono diversi tipi di parole al mondo,quelle che ti entrano nel cuore,quelle che ti fanno arrabbiare da maledetti,quelle che ti danno da pensare per giorni,e tante...tantissime altre parole.Ogni lettera é fondamentale e persino un accento nella stessa parola può cambiare totalmente significato,ma quelle parole qualsiasi siano scaturiscono per forza almeno un ricordo nella testa di qualcuno.Non ho mai avuto il ricordo di mia madre che faceva i piatti,ma so che conserverò dentro di me la tranquillità e l'eleganza con cui li fa Laila ad esempio.Sono praticamente pronta e ho già finito fi fare colazione,dopo tre giorni di quarantena,torno a scuola anche se non so esattamente cosa mi aspetta.Al solito,prima di uscire,mi lego questi capelli.Sono troppo lunghi.Il telefono mi richiama all'attenzione mentre apro la portiera della mia macchina.
Compare sullo schermo "Dotty".

-Hey,ti muovi?le lezioni stanno iniziando Leny..- Ha ragione,mi sento ancora un po uno schifo stamattina e per questo sono in ritardo.

-Arrivo,stamattina sono un po scombussolata!- Dico anche in italiano,evidentemente non capisce.

-Cosa?! Scombu....scom..Che?! Ma cosa è latino?- È assolutamente una scema,quando ci si mette.

Rido sonoramente a quello che mi dice,tanto che sono costretta a trattenere la pancia e ad asciugarmi le lacrime.-Un giorno lo era deficiente,é Italiano!-

Lei ride -Si può sapere che significa?-  É indignata,probabilmente a Dotty non piacciono le lingue.

-Quando sei un po scossa,come spossata capisci?- Sono quasi a scuola.

-Si capisco,ti vedo arrivare comunque.- Mi saluta con la mano da lontano.-Ciao-

E io chiudo la chiamata di quell'apparecchio infernale.Dotty ieri é venuta a casa un ora e mi ha detto che era stanca di sentirmi solo in web,voleva anche potermi messaggiare ogni tanto.Peccato che i suoi occhi sono diventati enormi e pensavo che gli stessero per uscire fuori,quando le ho detto che non ne ho mai avuto uno e non so come si utilizzano nemmeno.Allora abbiamo preso il pc e abbiamo cercato un telefono che mi potesse arrivare in giornata,dice che era meglio partire da qualcosa che mi dava sicurezza così ha scelto un Iphone 6.Ancora cerco di manovrarlo.Sono quasi all'ultimo scalino e quando mi giro a destra Deven stranamente é con una rossa,molto vogliosa.La bacia con foga e lei lo palpa da tutte le parti.Che schifo sto per vomitare lo yogurt al cocco.

-Hey bambolina bionda- Mi mette un braccio intorno al collo,solo Kanton é così scemo di primo mattino.

-Ciao- Intanto sono diventata del colore dei capelli della troia che si sta facendo Deven.Li riguardo.

-Non guardarli,sai che non fa sul serio- Kanton mi da un bacio nella guancia.

-Se non é serio perché lo fa?- sono pensierosa ma noto che Kanton ha la faccia un pó sconvolta quando gli faccio,questa domanda.

-Ogni persona ha il suo lato oscuro,bambolina bionda.Se lo fa,ha i suoi motivi,magari in passato.- Sento che si irrigidisce fastidiosamente.

-Gemello,togli il braccio dalla mia amica,non credo che voglia sentire le tue storie di quando eri bambino...-

Kanton aprebla bocca stupefatto-Non lo farai mai maledetta!-

Annuisce ridendo.Io non capisco di che parlano ma sono d'accordo.Ci sono ancora parole,che non si capiscono ma sorridi comunque.Inizio ad accorgermi che Dotty mi da la sensazione di avere sempre la sua presenza sl mio fianco.Se mai avessi bisogno so che chiamerò lei,so anche che mi dispiacerebbe se,volesse salutarmi per andarsene insomma...Quindi forse é questa l'amicizia? Esserci sempre per qualcuno come Artur lo é per Laila?Ma loro si amano molto,sicuramente comunque allora,per esserci amore deve esserci anche amicizia altrimenti non si potrebbe comprendere un'altra persona.

Deven ci raggiunge. -Hey bellissima.Ciao Dotty e Kanton.-

Al seguito di un'occhiataccia Kanton dtoglie subito il braccio da me e mi chiedo come sia possibile che questo ragazzo ottenga sempre quello che vuole.Ha dei lineamenti bellissimi,i capelli sono scompigliati dalla ragazza che si stava facendo prima e le labbra sono più rosse.Ma non mi importerebbe nulla se potessi baciarlo lo farei,ma purtroppo,per lui sarebbe una cosa come un'altra e da come sono i miei castelli non posso abbatterli per soffrire subito così.

Prima ora.Scienze e cultura dell'alimentazione.La materia per la quale vado meglio.Saluto Kanton con un bacio nella guancia e prima che possa dire qualcosa non saluto Deven,trascinando con me Dotty.

-Perché fai così?- Dice dirigendosi verso la macchinetta.Le faccio cenno di prenderne due,voglio attivarmi hn pó e il caffè va bene per entrambe.

-Perché per la prima volta abbiamo due ore scolastiche assieme e voglio godermele senza i ragazzi,sinceramente.-

Non ho mai capito perché spesso si utilizzasse sinceramente quando poi effettivamente il concetto non é sincero.
Ovviamente l'ho trascinata perché Deven é disarmante con la sua bellezza e io non voglio entrare nel suo circolo vizioso.Non voglio si certo diventare una,ragazza del giorno di Deven e lui dovrebbe saperlo.

Abbiamo passato due ore a seguire la chimica organica,con la relativa nomenclatura.Fortunatamente usciamo prima,dato che vi é un'assemblea degli insegnanti.Torno verso la macchina e rimango a bocca aperta.Deven é di fronte a me e notando che non l'ho salutato vede la mia faccia scioccata e corre verso di me.La macchina é completamente distrutta.Gli specchietti a terra,i vetri spaccati,é completamente piena di botte,le gomme sono squarciate ed é strapiena di raschi.Questi sono i danni esteriori ma so già che dentro mi avranno fatto molto peggio.Cado sulle mie ginocchia e Deven mi prende in tempo.Il mio sguardo muta,da spaventato e in shock a incazzato e bastardo.L'unica che poteva avercela con me era solo Miranda.

-Deven,dimmi dove abita Miranda.- Ho la voce ferma e sicuramente sto spaventando il ragazzo.

-123,nell'Upper West side.-Guarda la macchina e capisce perfettamente cosa pensa la mia mente malata,anche se non del tutto ma almeno di fargliela pagare.

-No,non fare come lei,non stare al suo gioco Arleen,sei più preziosa di così.-

Lo guardo e riguardo il regalo di mio padre distrutto.Mi sento male per non esser stata li nel momento in cui é successo.Deven vede un suo compagno di squadra ridere insieme a Miranda,nell'angolo della scuola.Parte in quarta e senza che me ne accorgessi aveva giá fiondato un pigno nello stomaco a quel ragazzo.Miranda non rideva più.Decido che è meglio comportarsi in modo differente dalle persone.Vado a prendere Deven.

-Lascia stare.-Gli prendo il braccio e lui mi guarda anche un po sconvolto.Mi avvicino al suo orecchio.-Fidati di me,come io mi sono fidata di te..-

Lui annuisce ascoltando le mie parole sottovoce e si fa prendere il braccio da me,fa due passi indietro e mi prende la mano.Gli do un bacio nella guancia.

Deven mi risponde.-Hai ragione piccola mia,non devo dar peso a certw cose.-

So che stiamo recitando ma il mio cuore si é compresso e liberato in attimo a sentire quelle parole.Mi vuole uccidere all'istante pare.Miranda é viola dalla rabbia e sono sicura che a breve stia per scoppiare.Per cui,stringo la mano di Deven e gli rivolgo uno sguardo complice,andandocene via,verso la mia macchina.

-Se,vuoi..puoi lasciare la mia mano Deven- Siamo davanti all'auto.

-Si ma non voglio.- Mi stupisce ma devo restare calma.Devo ricordarmi come si é comportato stamattina.- E poi lo capirebbero se lasciassi la tua mano.- Sorride beffardo della risposta che ha dato.

Prendo l'Iphone dalla borsa e chiamo Artur per aiutarmi con la macchina,mi manda un carroatrezzi.Deven ha ancora la mia mano.

-Vieni con me,ti porto a casa.- Deven riesce a imbambolarmi in un attimo.

-Non voglio tornare a casa.- Non dopo quello che é successo infatti.Ho bisogno di non piangere,almeno per ora e so che se tornassi a casa potrebbe accadere.

-Andiamo a prenderci un caffé-.

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