Incontri inaspettati

144 8 2
                                    

Questa giornata è stata la più stressante della mia vita.Sono a casa da almeno due ore e Laila ha finalmente mangiato insieme a me come una sorta di familiare se così si può chiamare.É più presente di mia madre sicuramente!

Sono le due di notte e sento davvero il bisogno di esprimermi con la mia firma,ancora ad essere sincera non conosco nulla di New York.Decido di andare immediatamente nella mia cabima armadio dove ci sono ancora le mie valige che non ho avuto nemmeno voglia di disfare.Prendo una felpa nera e dei pantaloni neri.Indosso le mie fantastiche Converse blu notte. Adoro queste giornate,noto che é la mia notte dal momento in cui la luna é proprio come la voglio io,splendida.Scendo dalla parte sul retro evitando di andare nell'ascensore dove rischiavo sicuramente di vedere mia madre.Non ho davvero voglia di sentire le sue inutili prediche dove mi chiede che fiavolo ci faccio in giro alle due e tanto altro.

Cammino e metto il mio fantastico mp3 su Whit me dei Sum 41.
Una canzone che mi da la carica.
Sento che stanotte mio padre é con me,mi accompagna in ciò che amo.L'amore che provo per lui supera sicuramente la morte.Mio padre é vivo in tutte le ore della mia giornata,é il sole e la luna.So che mi ama incondizionatamente e fottutamente,niente cancellerà mai quello che io provo per lui.Mi era rimasto di lui ben poco per quanto contasse la roba materiale.Ho un braccialetto fantastico dove avevamo scelto i ciondoli insieme:una nota musicale per ricordare tutte le volte che cantavamo assieme,il sole perché per lui io ero vitalità,un cuore per ricordare quanto mi amasse,un guanto da boxe perché sapeva quanto lo amassi come sport.Lo guardo e sorrido pensando a quanto fosse felice il giorno che lo avevamo comprato.Ho aggiunto un altro ciondolo la sua iniziale "W" di Wilson.Posso ricordarlo quando voglio.Ma solo in queste notti che mi spingono ad andare davanti a un muro bianco come quello che ho davanti,capisco che ho bisogno di ricordarlo disegnandolo.Come lui portava gioia ovunque,io porto la mia firma in onore a lui per far si che lo veda tutto il mondo.

Spengo l'mp3,apro lo zaino e tiro fuori la bomboletta nera.Scrivo la sua firma e mi viene in mente il suo sorriso meraviglioso.

-sono qui papà,sono qui con te- Dico sottovoce.

Mi accorgo di come questa sia la mia preghiera verso di lui.Vorrei stesse bene.Sento la sua voce rimbombare nella mia testa,mentre mi chiama principessa.Le lacrime rigano il mio volto arrivando alle mie clavicole e io continuo a scrivere quasi infuriata perché so di non poterlo avere davvero qui con me.Sento che forse sto dimenticando la sua voce e quasi impazzisco solo all'idea così scrivo ancora più veloce prendendo anche un altra bomboletta argento.Quando finisco di piangere,ho terminato anche la mia o meglio la sua preghiera.

Faccio due passi indietro e la osservo.

Un tramonto argentato infondo con un mare e una spiaggia.L'acqua della spiaggia sta per cancellare la scritta "Silence" nella sabbia argentata. Rimango stupita,credo di non aver mai fatto un disegno più bello di questo.

Sento un rumore e sobbalzo mi metto subito a correre e mi infilo in un vicolo.

Vedo lui,insieme a una. Li vedo avvicinarsi nel muro difronte a dove ho fatto la firma.Si stanno baciando e non capisco per quale motivo questo fa montare una rabbia addosso a me,ecco perché fa ritardo la mattina!

I baci iniziano a diventare sempre più forti e mentre lui le bacia il collo riesco a vedere lei:Miranda ovviamente! Chi poteva essere la sgualdrina che si fa viva a quest'ora? Solo lei,giá non mi piace..

Accidentalmente la mia scarpa si incastra con una lattina e la calpesto creando un rumore assordante.Deven e Miranda si spaventano e guardano verso la mia parte. Impreco un -Accidenti- sottovoce e riesco a levarmi in un lampo la lattina dal laccio della scarpa.

Inizio a scappare quando alzando lo sguardo vedo Deven avvicinarsi a me.Corro velocissima come tutte quelle volte che a Milano provavano a rincorrermi quando scrivevo in giro.Arrivo in una strada dove i lampioni funzionano a scatti.Inizio davvero ad avere paura,ho solo dei cespugli affianco a me e sento qualcuno prendermi da dietro il polso così mi giro di scatto.

Deven si accorge che sono io.

-Che diavolo fai,mi spii?-

Gli tolgo il braccio dalla sua presa e lo fulmino ancora con lo sguardo.Se ci fosse stato mal tempo di certo con la mia rabbia sarei riuscita ad attirare qualsiasi fulmine ora come ora.Quel maledetto sbruffone é capace di farmi andare in bestia.

-Non ero li per spiarti non me ne frega un cazzo di te!- Urlo.

Deven si arrabbia e mi prende il polso attirandomi a se,siamo vicinissimi tanto che quasi sento il suo respiro nel mio naso.Non mi lascia nemmeno respirare in santa pace,ruba anche la mia aria.

-Dimmi che cazzo facevi li..-

Gli vado più vicino e quasi gli sfioro la bocca -Lasciami immediatamente.-

-No se non mi dici che cazzo ci facevi li- Parla in tono calmo.

-Senti non é affar tuo,sappi che però non mi importa di spiarti Deven-

É la prima volta che lo chiamo per nome o mi sbaglio? Riesco ad allentare la presa e a convincerlo con lo sguardo a lasciarmi andare.

-Ti ho interrotto nel tuo sesso spinto con la sgualdrina di turno piccolo Deven?-

Mi guarda e credo che questa volta lo sto facendo davvero scoppiare.

-Sei una grandissima bambina Arleen,se non sei contenta della tua di vita non devi rendere instabile quella degli altri..ricordati che non sai un cazzo di me!- Urla forte. Credo di essermi fatta più piccola del gatto che sta passando nella strada.

-Si,hai ragione ma tu caro Deven- Dico puntandogli un dito addosso -Ricordati che non sai nulla nemmeno di me.-

-Per quale motivo cel'hai con me ah?-

Non lo so cazzo,non lo so!

-Perché-Perché - Sento una voce da dietro che lo chiama.

-Deven,Deven!! Dove sei?-

Miranda ovviamente.Per una volta la ringrazio mentalmente.Mi ha levato da una situazione più che imbarazzante.Arriva e lo bacia in bocca davanti a me.

-Fatti un giro bellina,lui é mio!-

Cosa ha detto?

La guardo malissimo ma Deven riesce a interrompere la situazione.

-Andiamo- Dice mettendole un braccio nelle spalle guardandomi.

Lo fisso e me ne vado voltandomi.

Silence.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora