Ore 6:20
Gli si è addormentato un braccio.
Se ne è accorto da almeno dieci minuti, forse quindici, eppure non ha osato spostarsi.
Simone è rimasto fermo e immobile nel letto, in posizione supina, mentre Manuel gli ha dormito addosso per tutta la notte, con la testa appoggiata al suo petto.
Hanno parlato prima di addormentarsi, di cazzate, nulla di serio: del tempo, del freddo, della prima partita che li aspetta, e nei secondi che scorrevano Simone ha notato i gesti dell'altro come ad esempio le carezze che gli ha riservato con la punta delle dita sulle guance, sul collo, sulla spalla, su ogni centimetro di pelle che gli è stato possibile raggiungere; in più ci sono stati baci — tanti, tantissimi.
Non ha smesso, mai.
A guardarlo da fuori, con le sue foto di promozione ad orologi e profumi, la sua strafottenza per quel che concerne il volley e le vittorie annesse, non avrebbe mai detto che fosse così.
Appiccicoso.
Sottone.
Premuroso.
Per certi versi pure fin troppo, ma mai eccessivamente da risultare fastidioso.
Nel senso, gli fa piacere.
Purtroppo.
Dannazione.
«Buongiorno.»
Sente la sua voce impastata intanto che la stanza è ancora immersa nella parziale oscurità.
«Buongiorno» sussurra. Abbassa per mezzo secondo il capo per poter scorgere il suo viso, ma sposta lo sguardo sul soffitto prima che ciò accada.
«Semo in ritardo?»
Il plurale, addirittura.
«No, è presto.» Non lo sa davvero, non ha avuto modo di guardare l'orologio e non sa nemmeno dove sia finito il suo telefono. «Mi devo fare una doccia.»
Manuel ha ancora le palpebre calate. Le solleva soltanto in quel momento insieme alla testa, per poter guardare l'altro in viso. «Vengo co' te.»
«Cosa?»
«Famo 'a doccia 'nsieme.»
«Assolutamente no.»
«Assolutamente» gli fa il verso, «madonna che antipatico che sei.» Si scosta e gli permette così di alzarsi dal letto, mentre lui non ha alcuna intenzione di uscire da sotto le coperte per la prossima mezz'ora, minimo.
Una parte di Simone vorrebbe persino rimanere lì, visto che è davvero presto e hanno — ha — tutto il tempo per potersela prendere comoda.
Tuttavia, decide di abbandonare il tepore delle lenzuola con uno scatto e fiondarsi in bagno. È ancora nudo quando ciò accade, per questo compie ogni gesto con foga e rapidità.
Ciò accade anche in seguito quando si getta sotto il getto d'acqua di cui non ha ancora regolato la temperatura. Si becca quella fredda e si maledice.
Quando finisce, si lega un asciugamano attorno alla vita che è un po' piccolo, ma nella fretta si è scordato l'accappatoio lasciato a disposizione dall'albergo nella stanza.
«Ce sta lo shampoo?»
Intento ad asciugarsi, Simone si accorge soltanto dopo di Manuel che ha fatto irruzione nel bagno, privo di vestiti, che si accinge a prendere il suo posto nella doccia. Distoglie lo sguardo dalla sua figura come se non dovesse guardarlo in quel modo, nudo, il che è un controsenso considerato quanto è successo tra loro quella notte.
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TIE BREAK
FanfictionIn un mondo in cui la pallavolo è lo sport nazionale - sì, più del calcio -, Simone e Manuel giocano in due squadre diverse, sono rivali in campo e non si stanno particolarmente simpatici... o forse sì? [Raccolta delle OS appartenenti alla socmed su...