Protetto da copyright (SIAE), (Patamu) ogni violazione sarà punita legalmente
Illushera, inverno 1224
"Mi sento stremata. Sono ore che cavalchiamo, piccola, e tu non hai smesso di piangere. È buio pesto, e il freddo graffia la pelle come artigli di ghiaccio. Devi mangiare... ma cosa? Non abbiamo avuto il tempo di prendere nulla. Tutto è successo in un lampo. Non so nulla di neonati, non so nemmeno se ho fatto la cosa giusta. Ma ti amo. Ti amo con tutta me stessa, e farò di tutto per proteggerti. Questa notte dobbiamo sopravvivere. Solo questo conta."
Ci eravamo lasciate alle spalle morte e distruzione, il risultato di una leggenda che il tempo aveva trasformato in condanna. Era il frutto di odio e sete di potere. Eravamo state tradite da coloro che avevano giurato fedeltà, schiacciate dalla mano di chi si proclamava giusto. Perché si deve arrivare a tanto? La guerra non costruisce nulla, lascia solo macerie nel cuore e nell'anima. Forse è proprio quello che vogliono: annientarci.
"Mi prenderò cura di te. Ti proteggerò a ogni costo. Diventerò la migliore delle madri... ma sbaglierò. Oh sì, che sbaglierò!"
Le lacrime mi rigavano il viso mentre osservavo il tuo volto paffuto e innocente. Le guance, rosse e screpolate, raccontavano del freddo e del pianto disperato di chi ha perso tutto. Quando i tuoi occhi, color miele selvatico, si fissarono nei miei, sentii una fitta. Non era dolore. Era qualcosa di più profondo, più radicato. Emanavi un potere che non avevo mai avvertito, antico come la terra stessa. In quell’istante capii: eri tu.
Intravidi un villaggio in lontananza. La mia mente si concentrò su una sola cosa: portarti al caldo. Scambiai il mio mantello di lana, un tempo simbolo della mia posizione, con quello logoro di una mendicante. Mi sporcai il viso con della terra, rendendo i miei lineamenti irriconoscibili, mentre ti stringevo sotto il mantello, nascosta come un segreto prezioso. Attorno a noi, soldati dappertutto. Se ci avessero scoperte, saremmo state perdute.
Entrai in una taverna. L'odore di alcool, vomito e disperazione mi colpì come un pugno. Un gruppo di soldati rideva con delle prostitute, alzando calici e schiamazzando. Sembravano troppo presi dai loro vizi per badare a una donna vestita di stracci. Mi avvicinai al bancone, dove un uomo sulla cinquantina, stempiato e con un codino unto come la coda di un ratto, mi fissava con disprezzo.
"Hey, pezzente. Che vuoi?"
Pezzente. A me? Mi morsi la lingua, reprimendo la rabbia. Avrei potuto incenerirlo all’istante, materializzando l’arco di fuoco, ma non potevo rischiare. La tua vita era più importante. Tirai fuori una sacchetta di monete d’oro e le feci tintinnare.
"Una stanza per la notte, del cibo per me e latte di capra per mia figlia. E, se possibile, acqua calda per un bagno."
L’uomo mi scrutò con sospetto, poi gettò una chiave arrugginita sul bancone.
"Primo piano, stanza otto. Trovi tutto lì. Mando qualcuno."
La stanza era semplice ma accogliente: un letto ampio, lenzuola che profumavano di lavanda, un camino spento e una vasca di rame. Era un’oasi nel deserto. Poco dopo, una ragazza arrivò con un carrello: uova, carne, latte e acqua calda.
Accesi il camino, posandoti su un letto di cuscini a ferro di cavallo. Dormivi finalmente, il visino sereno dopo ore di tormento. Mentre mangiavo, sentii i miei muscoli distendersi. Il bagno tolse il tanfo di morte e paura che mi avvolgeva. Ti pulii, ti scaldai il latte e ti tenni tra le braccia. Ora eri pulita, sazia e al sicuro, e il tuo respiro regolare mi cullò verso un sonno che credevo impossibile.
Nel cuore della notte, un trambusto proveniente dal piano sottostante mi svegliò. Voci e urla riempivano l’aria. Ogni fibra del mio corpo entrò in allerta.
![](https://img.wattpad.com/cover/375224796-288-k968711.jpg)
STAI LEGGENDO
Tessa-scacco matto- Volume 1
FantasíaTessa una ragazza, dal carattere irrascibile ed avventato,cresciuta sola con la madre una stilista di moda molto ricercata, si trovano spesso a cambiare casa per lavoro, stabilita già da parecchi anni in un piccolo borgo dei castelli romani, lavor...