Capitolo 9.3

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Protetto da copyright (SIAE, Patamu)

Fortunatamente, la musica da discoteca lascia il posto a un brano più lento. Ardon mi stringe con eleganza, i suoi movimenti sicuri guidano i miei. Complice il vino, seguire il suo ritmo non è difficile. Con gli occhi di tutti puntati su di noi, si china verso il mio orecchio, la voce un sussurro:

«Ti stanno mangiando con gli occhi.»

Lo guardo sorpresa, poi sorrido.

«Ci sono tante ragazze bellissime qui. Perché proprio io?»

Con un accenno di sorriso, risponde:

«Hai un buon odore.»

Rimango interdetta. «Cosa? Il bagnoschiuma all'argan?»

Ardon scoppia a ridere, scuotendo la testa. "Non parlo del tuo bagnoschiuma."

Indica con un cenno discreto un gruppo di uomini muscolosi ed eleganti vicino al bar. Tra loro riconosco Damiano.

«Vedi quei tipi lì? I Vitalumi. Sentono l'odore del tuo sangue. Ti vorrebbero possedere e assaggiare.»

Un brivido mi percorre. «Sono vampiri?»

«La verità è più complicata. Non vengono trasformati: nascono così. Possono stare alla luce del sole e persino procreare.»

Mi gira leggermente verso destra, indicandomi un gruppo vicino al biliardo. «E quelli? Li vedi?»

Annuisco, osservando uomini dai gesti selvaggi e occhi predatori.

«Sono Furiani, discendenti dei lycan. Brutali, impulsivi, vivono di istinti. Ti prenderebbero con violenza per tutta la notte... ma non ti toccheranno. Sanno che sei con me.»

Deglutisco a fatica, il cuore martella nel petto. Poi noto un gruppetto di giovani donne rumorose, intente a bere e ridere in modo sgraziato. Mi avvicino al suo orecchio.

«E loro? Chi sono?»

Ardon smette di sorridere. «Le Arpie. Pericolose, spietate, vendicative. Non rispettano nessuno. Stai lontana da loro.»

La mia attenzione si fissa su due in particolare, mezze nascoste tra la folla. Una fitta di panico mi invade.

«Le conosco. Credo di aver risposto male alla bionda e alla rossa qualche giorno fa, al bar.»

Ardon si volta di scatto, fissandomi incredulo, poi ride di nuovo.

«Cerca di non attirare troppo la loro attenzione.»

Facile a dirsi. Ma come posso passare inosservata, se ci troviamo al centro della sala, illuminati da tutti gli sguardi?

 Ma come posso passare inosservata, se ci troviamo al centro della sala, illuminati da tutti gli sguardi?

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«Potrei avere un'idea,» dice, la voce un sussurro caldo che mi avvolge mentre mi attira più vicino.

Sposta un ricciolo dalla mia spalla con una delicatezza tale che la mia pelle vibra sotto il suo tocco. I suoi occhi cercano i miei, catturandomi.

Il battito del mio cuore accelera, un tamburo incessante nel silenzio del mondo attorno a noi. L'aria si fa densa, quasi elettrica, e i miei polmoni sembrano rifiutare di funzionare. Sento ogni fibra del mio essere tendersi, come se fossi in bilico su un filo invisibile tra estasi e vertigine.

Poi, con un sussurro, le sue labbra si muovono.

«Perdonami.»

Quelle parole mi colpiscono come un fulmine. Una scossa, un presagio. La sua voce, calda e profonda, cela qualcosa che non riesco a decifrare. Esito, ma il bisogno di capire è troppo forte.

«Perché?»

L'ombra di un sorriso curva le sue labbra, ma i suoi occhi ardono di un'intensità che mi fa tremare.

«Ti avevo promesso che avrei fatto il bravo... ma trattenere il desiderio di strapparti questo mini vestito richiede più forza di quanto pensassi. Non sono sicuro di riuscire a mantenere la promessa.»

Le sue parole mi avvolgono, lasciandomi senza fiato, ma prima che possa replicare, le sue labbra si fondono con le mie.

Il bacio mi travolge: feroce, ardente, quasi possessivo. Il sapore del rum sulle sue labbra è un richiamo pericoloso e irresistibile. Mi perdo in lui, lasciandomi trascinare dal vortice del suo desiderio.

Ma mentre il mio corpo risponde, una sensazione diversa emerge.

Un gelo improvviso.

Un brivido oscuro mi scende lungo la schiena, freddo come una lama di ghiaccio.

Il calore delle sue labbra svanisce, e un torpore insidioso invade ogni fibra del mio corpo.

Il mondo attorno a me comincia a sfocarsi. I suoni della sala diventano lontani, distorti, come se li ascoltassi attraverso uno spesso strato d'acqua. Un fischio penetrante riempie le mie orecchie, facendomi barcollare tra le sue braccia.

«Ardon...» La mia voce esce come un sussurro spezzato, quasi impercettibile.

Le gambe cedono, e mi accascio contro di lui, incapace di sostenere il mio peso.

L'oscurità mi avvolge, ma prima che tutto svanisca, sento il suo grido.

Disperato, spezza l'aria come una frustata.

«Misia!»

Mi scuote, le sue mani sono salde, ma la mia coscienza si sta già spegnendo.

Il mio nome sulle sue labbra è l'ultima cosa che sento, lontana e frammentata, come se provenisse da un altro mondo.

Poi, il nulla.

Spazio Autrice ✨

🔥 "Ti avevo promesso che avrei fatto il bravo... ma trattenere il desiderio di strapparti questo mini vestito richiede più forza di quanto pensassi." 🔥

🎭 Una festa scintillante. Un bacio proibito. Un pericolo invisibile che si insinua tra le note di una melodia incantata.

💃 Tessa è circondata da creature che non appartengono al suo mondo. Vitalumi, Furiani, Arpie-esseri seducenti e letali, ognuno con i propri segreti. Ardon la protegge, ma da cosa esattamente?

🖤 E poi, il bacio.
Travolgente. Irresistibile.
Ma proprio mentre il desiderio divampa, un gelo improvviso la avvolge.

🔮 Cosa sta accadendo a Tessa? Qualcuno sta cercando di portarla via? E chi è Misia, il nome che Ardon urla disperato nel momento in cui lei cade nel buio?

💬 Ditemi nei commenti: vi aspettavate questo colpo di scena? Cosa pensate stia succedendo a Tessa? 😏✨

🚀 La verità sta per emergere... ma sarà pronta ad affrontarla?

Tessa-scacco matto- Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora