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Il countdown per il Natale è iniziato, e l'elenco dei regali per Alice e Chiara resta avvolto nel mistero. Gli eventi recenti all'Accademia mi girano in testa come un disco rotto, annebbiando ogni pensiero. Sono finita in qualcosa di troppo grande, troppo pericoloso, e la mia reputazione di prendere decisioni discutibili non aiuta. Persino Sandy sembra avere più buon senso di me.
L'odore stantio dell'autobus, mescolato all'aria viziata, mi dà la nausea. Fuori dai finestrini sporchi, la luce del sole filtra appena, offuscata da una patina grigia. Mia madre, con la sua abitudine di lasciarmi solo biglietti sul tavolo, sta diventando un enigma più complicato di quanto abbia voglia di risolvere. Intanto, la ferita alla spalla pulsa come un promemoria costante, un fastidio sottile che non vuole lasciarmi in pace.
Prima del turno al bar, devo trovare un pensierino per le mie amiche. La nostra cena del 23 dicembre, tra risate e scambi di pacchetti, è una tradizione irrinunciabile. Sono entusiasta all'idea di ricevere qualcosa, ma l'esperienza mi ha insegnato a tenere basse le aspettative. L'anno scorso Chiara mi ha regalato una pianta scaccia-pensieri che, più che calmarmi, mi ha esasperato con il suo ticchettio continuo. Alice, invece, ha scelto dei calzini dai colori sgargianti: originali, certo, ma scomodi da morire.
Quest'anno voglio fare meglio. Tra le strade illuminate e il profumo di nocciole tostate, devo scovare qualcosa di speciale per loro. Nel frattempo, il pensiero del regalo di mia madre accende una piccola scintilla di speranza. Ma quell'entusiasmo si scontra con il peso dei miei dubbi sull'Accademia, lasciandomi sospesa tra la magia del Natale e un'inquietudine persistente.
Scivolo giù dall'autobus, stringendomi nel cappotto mentre il vento gelido mi pizzica il viso. Ho 45 minuti prima di iniziare il turno. Le luci natalizie danzano lungo le strade, riflettendosi sulle vetrine addobbate. Entro in un piccolo centro commerciale che scintilla poco distante dal mio luogo di lavoro, l'aria impregnata del profumo di pigne, candele alla cannella e dolci appena sfornati.Un negozio attira la mia attenzione, risolvendo il dilemma dei doni. Due salvadanai a forma di maialino, soffici al tatto e di un caldo color caramello, perfetti per Alice e Chiara. Li prendo senza esitazione, sentendomi un vero mago dello shopping.
Con ancora 25 minuti a disposizione, decido di concedermi una pausa nella cioccogelateria. Il locale profuma di cacao e spezie, un rifugio caldo nel gelo dell'inverno. Seduta in un angolo accogliente, sfoglio il menu fino a trovare la combinazione perfetta: cioccolata fondente arricchita con cioccolato bianco, meringhe, fragole fresche e una montagna di panna montata. Una piccola felicità in una giornata caotica.
La cameriera arriva poco dopo, sorridendo mentre prende la mia ordinazione.«Scelta eccellente! Le ho aggiunto due macarons, uno alla vaniglia e uno al caffè. Si abbinano perfettamente.»
«Grazie, gentilissima!» rispondo, osservando il vassoio con occhi sognanti.
Al primo assaggio, il gusto intenso del fondente si scioglie sul palato, bilanciato dalla dolcezza vellutata del cioccolato bianco e dalla croccantezza delle meringhe. Le fragole aggiungono una nota fresca, esaltando il contrasto perfetto tra gli ingredienti. Per un attimo, tutto il resto svanisce.Poi, il mio telefono vibra.
L'orologio segna un'ora impietosa.
«Santo cielo!» esclamo, alzandomi di scatto. Pago in tutta fretta e corro fuori, consapevole che Amanda dovrà sopportare il mio ennesimo ritardo.
Con il viso arrossato per la corsa e il freddo, raggiungo il bistrot. Mentre infilo la divisa, i miei ricci ribelli si agitano come un cespuglio scompigliato dal vento. Gli ultimi giorni si riflettono sul mio viso più di quanto voglia ammettere.
Per fortuna, Amanda non è ancora arrivata. Ma la sua assenza non rende l'atmosfera meno pesante.L'atteggiamento sfacciato delle due ragazze, con le gonne troppo corte e le scollature studiate per attirare sguardi, mi irrita più del dovuto. C'è qualcosa in loro-nel modo in cui si muovono, negli sguardi compiaciuti e giudicanti-che mi mette a disagio.
Con la coda dell'occhio, le osservo mentre servo un signore gentile che non smette di sorridermi.
«Desidera un bicchiere d'acqua?»
«Sì, grazie. Frizzante.»
«Agli ordini!» rispondo con una nota di simpatia, porgendogli il bicchiere.
Intanto, quelle due non la smettono di fissarmi, i loro occhi puntati su di me come lame affilate. Sento la tensione serpeggiarmi sotto pelle. Il cuore accelera, i muscoli si contraggono.
Ma non sono il tipo da subire in silenzio.
Inspiro profondamente, dipingendo sul viso un sorriso smagliante.

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Tessa-scacco matto- Volume 1
FantasyUna ragazza con un marchio antico. Un'accademia che nasconde molto più di quanto mostra. Un amore proibito, capace di incendiare mondi. Tessa vive in bilico tra normalità e irrequietudine. Finché non incontra una donna dagli occhi troppo attenti, e...