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Arrivata a casa, speravo di trovare mia madre: avevamo ancora delle cose da dirci. Erano passati giorni dal mio ingresso all'Accademia, e Lysa non si era fatta né vedere né sentire. Non che mi mancasse particolarmente. Avremmo avuto tutto il tempo di parlare dopo le festività. Per il momento, almeno, c'era una cosa che mi preoccupava meno: non avevo più fatto sogni strani. Anzi, non avevo fatto sogni affatto.
Osservai con scetticismo l'anello con la pietra occultatrice, che scintillava debolmente alla luce del lampione. Poi toccai la spalla, finalmente tornata normale, o almeno così sembrava. Mi dissi di non pensarci troppo, cercando di godermi la gioia del Natale e l'euforia del Capodanno. Chissà cosa avrebbe organizzato questa volta mia madre e chi avrebbe invitato!
I ricordi dell'anno scorso riaffiorarono con una vividezza che quasi mi lasciò senza fiato: le risate sulle motoslitte, il vento gelido sulla pelle, la neve che ci spruzzava addosso come una cascata di aghi di ghiaccio. Mamma mi aveva lasciato guidare, e per poco non finivamo contro un albero! La sensazione del ritorno nello chalet, infreddolite e felici, il calore del caminetto, e la cioccolata calda che ci bruciava piacevolmente le mani... Tutto sembrava così lontano, quasi appartenesse a un'altra vita. Anche Emilia, con il suo fascino perfetto e la sua ricerca disperata di un uomo all'altezza delle sue aspettative, era un'ombra del passato. Pensare a quei giorni mi regalava una nostalgia dolceamara.
Quando finalmente raggiunsi il portoncino di casa, un senso di disagio mi colse. L'aria odorava di legna bruciata e resina, un profumo che di solito trovavo rassicurante. Eppure, quella sera mi sembrava quasi opprimente. Le luci della cucina e del salone erano accese: mia madre era in casa. Il cuore iniziò a battermi più forte, quasi fosse pronto a scappare. Una strana agitazione mi assalì.
Cosa mi avrebbe detto? Come avrebbe giustificato il suo silenzio? E cosa dovevo aspettarmi da lei?
Una parte di me voleva fingere che nulla fosse accaduto. L'altra, più rabbiosa, sentiva la verità avvicinarsi, minacciosa come una tempesta. E non avrebbe accettato alcun compromesso.
Entrai e notai Sandy nel suo recinto, tranquilla tra i suoi giochi e il suo coniglio di pezza, ormai più ricucito che altro. Mi guardò un istante, alzando appena la testa, come a dire: "Sì, ti ho vista. Ora lasciami in pace." Opportunista come sempre.
Mi tolsi le scarpe, posai le buste e mi diressi verso la cucina. L'odore della cera al miele e limone, l'unico che tolleravo, mi avvolse subito. Oltre la porta, sentii voci familiari: quella di Emilia, squillante e teatrale, e un uomo che non conoscevo. La solita cena organizzata da mia madre per evitare qualsiasi confronto. Che odio!
"Ciao, mamma! Se questa sera non ti avessi trovata, sarei andata alla polizia a denunciarne la scomparsa."
"Tesoro, esageri! Ho solo avuto molto lavoro," rispose con un sorriso forzato, quasi imbarazzato.
Mi presentò l'ospite. "Tessa, lui è Giorgio, il nuovo compagno di Emilia."
Nuovo compagno? Feci un cenno distratto. Che numero siamo arrivati? Mia madre intercettò il mio sguardo e tagliò corto: "Tessa, vatti a cambiare. Poi scendi a cena."
"Cosa c'è nel menù?"
"Una sorpresa, ma sono sicura che ti piacerà. E poi Emilia ha portato il tuo dolce preferito: profiterole con cioccolato fondente e fragole."
Ah, quella strega! sapeva come convincermi. In camera, mi tolsi gli abiti del bar e mi infilai in bagno per una doccia veloce. L'acqua calda scioglieva ogni tensione accumulata, mentre il profumo di mandorla mi riportava all'infanzia, quando le cose erano meno complicate.
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Tessa-scacco matto- Volume 1
FantasyTessa una ragazza, dal carattere irrascibile ed avventato,cresciuta sola con la madre una stilista di moda molto ricercata, si trovano spesso a cambiare casa per lavoro, stabilita già da parecchi anni in un piccolo borgo dei castelli romani, lavor...