Protetto da copyright (SIAE, Patamu)
Poco dopo, ci salutiamo ed usciamo insieme dal cancello. Rientrata in casa, mi cambio rapidamente, infilo una tuta nera e scarpe da ginnastica. Prendo l'iPod, aggancio Sandy al Flex e ci avviamo verso il parco.
La giornata è splendida: il sole alto scalda la pelle, mentre una brezza leggera mi accarezza il viso. Sandy, eccitata, insegue foglie colorate che danzano nell'aria, pigne cadute dagli alberi e persino anatre che nuotano placide nel laghetto.
Dopo una lunga camminata, esausta, mi lascio cadere su una panchina. Gli uccelli cinguettano allegri, l'aria profuma di resina e terra umida, con un vago sentore di fumo che arriva da un camino lontano. Sandy si sdraia accanto a me, mordicchiando una pigna con entusiasmo.
Indosso le cuffie, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalla mia playlist-melodie avvolgenti che accarezzano l'anima. Mi sto quasi rilassando quando un'improvvisa raffica di vento ci investe, sollevando foglie, terriccio e schegge di legno. Sandy inizia a strattonare per liberarsi. Cerco di tenerla, ma la terra negli occhi mi offusca la vista. Tentenno per alzarmi, ma inciampo su una radice e cado-senza mollare il guinzaglio.
Un'altra folata violenta mi fa vacillare. Sandy tira con forza, sganciandosi dal collare e fuggendo verso il bosco.
Il panico mi attanaglia. Mi rialzo di scatto e la inseguo, ma è più veloce di me. Grido il suo nome disperata, ma sembra non sentirmi. Le gambe cedono, i polmoni bruciano, ma la paura mi spinge avanti.
Devo rallentare. La voce roca si spezza mentre la chiamo. Poi, in lontananza, sento il suo abbaiare. Seguo il suono e mi ritrovo davanti al cancello di ferro battuto su cui mi ero arrampicata pochi giorni prima.
È spalancato. Oltre le sbarre, si odono risate e-la voce di Sandy. Tiro un sospiro di sollievo: è lì dentro. Mi sporgo, ma non oso invadere una proprietà privata.
Ciò che vedo mi lascia senza fiato.
Davanti a me, una villa signorile dalle sembianze di un castelletto, un gioiello di architettura gotica rivisitata in chiave moderna. Gazebo di ferro, tende eleganti, siepi scolpite in geometrie perfette. Luci a pannelli solari illuminano il viale. Persone sono al lavoro: chi sistema tavoli e sedie, chi pulisce la grande fontana al centro del giardino. Ai bordi del viale, aiuole curate nei minimi dettagli aggiungono un tocco di colore.
Caspita. Per me è sempre sembrato un luogo abbandonato.
Il mondo comincia a girare. Forse per la corsa disperata, forse per le poche ore di sonno, ma un capogiro mi fa vacillare. Le gambe cedono, e sto per franare a terra quando un braccio mi cinge la vita, impedendomi il colpo.
«Tutto bene, piccola incendiaria?»
No. Non può essere lui. Compare sempre nei miei momenti peggiori, come un'ombra beffarda. Devo essere un disastro: occhiaie profonde, capelli ridotti a un cespuglio di more scompigliate dal vento e, in più, la nausea.
Mi fa sedere sul muretto basso di un'aiuola, poi si accovaccia davanti a me.
Sono imbarazzata. Infastidita. Per il mio aspetto. Per l'invito che ha fatto ad Alice.
Indossa una t-shirt nera, pantaloni della tuta grigi, i capelli legati in una coda. Anche sudato, è-decisamente troppo affascinante.
«Stai bene? Prendi un po' di questo, ti aiuterà.»
Mi porge una bottiglietta di Gatorade. Ne bevo un sorso. Limone. Fresco. Delizioso. La nausea si attenua. Poi tira fuori dalla tasca una gelatina alla frutta.
«Prendi, ti darà un po' di zuccheri.»
È succosa, dolce, come un frullato di mela verde.
Poi, con estrema delicatezza, inizia a togliere le foglie incastrate tra i miei capelli. Terribilmente imbarazzante.
«Va meglio?» Il suo tono è gentile.
Annuisco. «Il mio cane... stavo rincorrendo il mio cane...»
«È qui dentro! L'ho sentita!» Si alza e mi porge la mano. «Vieni! Andiamo a riprenderla.»
«Aspetta!» Gli afferro un braccio. «Non dovremmo chiedere il permesso ai proprietari? Potrebbero arrabbiarsi!»
Lui ride. «Tranquilla-è casa mia.»
Pietrificata. «Questa casa è tua?»
«Sì, appartiene alla mia famiglia da generazioni. Molti ne sono intimoriti, ma a me rilassa.»
«Complimenti, è bellissima!» Ammiro la villa, rapita. «Mi ha sempre incuriosito. Vengo spesso qui; Sandy adora questa parte del parco. Noi abitiamo alla quarta villetta a schiera, sopra la salita.»
Lui annuisce. «Sì, le conosco. Ci passo davanti quando vado a correre. Ce n'è una che mi incuriosisce più delle altre, ma non so perché.»
Mi blocco. «Queste persone ti stanno aiutando per la festa di San Silvestro?»
Lui inarca un sopracciglio. «Sì, come fai a saperlo?»
È cretino o cosa?!
«Beh...» Sbuffo. «Dal caso che sono amica di una giraffa ninfomane che hai pensato bene di invitare. Ed è tutta emozionata.»
Lui mi fissa confuso. Poi, quando imito gli occhi da cerbiatto ubriaco di Alice, ha un'illuminazione.
«Ah! Ora ho capito! Ma guarda che... non l'ho invitata io! Diciamo che si è auto-invitata, e per galanteria non ho rifiutato. Le ho solo detto che poteva portare degli amici.»
No, aspetta. Ho capito bene?!
Un improvviso sfarfallio allo stomaco. Un'allegria ingiustificata. Come dopo due bicchieri di vino. Alice si è fatta un film.
Sorrido, giocosa. «Davvero non sei stato tu ad invitarla?!»
Lui scuote la testa, sicuro.
«Assolutamente! Se avessi voluto invitare una ragazza... lo avrei chiesto a te.»
Cosa?! Il cuore perde il ritmo per un istante. Le sue parole mi colpiscono in pieno, lasciandomi senza fiato. Perché allora non l'ha fatto davvero? Mi guarda, sicuro di sé, con quel mezzo sorriso indecifrabile. Mi sta provocando... o sta solo aspettando una mia reazione?
«Continua»
✨ Spazio Autrice ✨
🔥 "Se avessi voluto invitare una ragazza... lo avrei chiesto a te." 🔥
Ecco il momento in cui Tessa deve fare i conti con la verità: non è Alice quella che Ardon ha notato. È lei. Ma sarà disposta ad ammetterlo? 👀
Da un pomeriggio tranquillo nel parco a un incontro inaspettato (e fin troppo ravvicinato!), l'attrazione tra loro è ormai impossibile da ignorare. Ardon gioca sporco: si avvicina, le toglie le foglie dai capelli, le offre da bere, le confonde i pensieri... e poi sgancia la bomba. 💣
💭 E voi, come avreste reagito se il ragazzo che vi fa battere il cuore vi avesse detto quelle parole? Sareste rimaste impassibili o avreste perso il controllo? Scrivetemelo nei commenti! 👇
✨ Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e ditemi: Tessa accetterà l'invito o continuerà a fuggire? ✨

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Tessa-scacco matto- Volume 1
FantasyUna ragazza con un marchio antico. Un'accademia che nasconde molto più di quanto mostra. Un amore proibito, capace di incendiare mondi. Tessa vive in bilico tra normalità e irrequietudine. Finché non incontra una donna dagli occhi troppo attenti, e...