Capitolo 8.2

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Il bagno crema al gelsomino sulla mensola era esattamente ciò di cui avevo bisogno.

Pulita e profumata, mi avvolsi nell’accappatoio e iniziai a districare i miei ricci umidi e pieni di nodi.

Fu allora che il citofono trillò, facendomi sobbalzare.

A quest’ora? Chi poteva essere?!

Forse la vicina in cerca di spezie o caffè. Capitava spesso.

Non me ne preoccupai. Mamma era giù, avrebbe aperto lei.

Ripresi a pettinarmi.

Di nuovo.

Il suono insistente mi fece sbuffare.

Presi un asciugamano, ci avvolsi i capelli e scesi in soggiorno, attirando l’attenzione di mamma. Non potevo certo aprire in quelle condizioni!

"Mamma, suonano al citofono! Puoi andare tu?! Sono in accappatoio!"

Ero quasi giunta in fondo alle scale quando vidi che era già andata ad aprire.

Rientrò in cucina con un enorme mazzo di rose rosse e una busta di media grandezza tra le mani.

"Wow, mamma! Che belle! Chi te le ha mandate?! Sono curiosa! Dai, raccontami tutto!"

Con un sorriso radioso, mi passò il bouquet e la busta.

La mia confusione crebbe.

"Tieni, amore mio, è per te."

Mi pietrificai. Per me?!

Presi con cautela le rose e la busta bianca satinata con il mio nome scritto sopra.

"Chi te lo ha dato, mamma?"

Lei sorrise in modo compiaciuto, ma non rispose. Si limitò a tornare in cucina, canticchiando.

Mi sedetti sul divano, posai le rose sul tavolino di vetro e aprii la busta.

Carta di pregio. Rilievi dorati.

Era un invito ufficiale.

L’invito per la festa di Ardon.

I miei occhi corsero sulle parole eleganti:

31 dicembre 2023. Ore 20 in punto.

Un autista sarebbe passato a prendermi.

Dovevo essere pronta.

Era richiesto un abito da sera e una maschera.

Poi, in fondo alla busta, un biglietto scritto a mano. Stampatello.

Da Ardon.

"Mi farebbe piacere averti come mia principessa alla festa... mi comporterò bene, te lo prometto... basta che dici di sì!"

Un sorriso mi sfiorò le labbra.

Infantile. Giocoso.

Ma non potevo negare che una parte di me fosse delusa.

Non volevo che si comportasse bene.

O almeno… non troppo.

"Tesoro, cosa c’è scritto nel biglietto?"

Mamma mi chiamò dalla cucina.

"È un invito di Ardon per la festa del 31!" gridai di rimando.

"Vieni qui, così mi racconti tutto!"

Oh no. Adesso parlava la mamma protettiva.

"Arrivo!"

La raggiunsi in cucina, saltellando dall’euforia, le rose tremolanti tra le mani.

La raggiunsi in cucina, saltellando dall’euforia, le rose tremolanti tra le mani

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