Capitolo 9.1

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Protetto da copyright (SIAE, Patamu)


«Mamma, è arrivato!»

La mia voce trema leggermente, carica di una strana emozione che si fa spazio tra l'euforia e l'ansia.

«Amore, respira!»

La sua invece è un balsamo.

«Stai serena! Non devi avere paura. Se poi non ti senti bene, mi chiami e ti vengo a prendere!»

Ma il nodo in gola non vuole scomparire.
Faccio una giravolta su me stessa, cercando di dissipare i pensieri con il movimento.

«Sei un incanto!»

Gli occhi di mamma brillano di orgoglio.

«Grazie, mamma.»

Le bacio la guancia, trovando conforto nel suo affetto.

«Vieni qui! Indossa questo.»

Indica il suo finto montone nero con cappuccio, impreziosito da rose ricamate. È lungo e avvolgente-una protezione necessaria, vista la quantità di pelle esposta dal mio vestito.
Prendo un respiro profondo, raccogliendo il coraggio, e saluto mamma.
Poi, a passo deciso, mi avvio verso la Porsche grigia che mi attende fuori casa.
Lo sportello si apre con eleganza, grazie a un signore distinto in uniforme.

«Prego, signorina, si accomodi!»

Dio. Non sono affatto abituata a tutto questo.

«Grazie mille!»

Il tragitto dura poco-la villa è vicina-ma apprezzo comunque il passaggio. Soprattutto per via dei tacchi.
Quando arriviamo, rimango senza fiato.
Un via vai di auto lussuose. Persone elegantemente vestite.

E poi... cavolo.

Tutti sono mascherati.

Un brivido mi percorre la schiena.

«Accidenti! Ho dimenticato la maschera!»

Il conducente mi porge una scatola rossa con un fiocco blu.

«Signorina, questa è da parte del signor Ardon.»

Un regalo per me?!
Mi affretto ad aprirlo.
Dentro, una bellissima maschera argentata, in perfetto pendant con il mio abito.
Un biglietto l'accompagna.

> "Scommetto che sarà l'unica cosa che ti scorderai!" <


Che nervi! Come fa a saperlo?!
Con attenzione, indosso la maschera, facendo attenzione a non rovinare la mia pettinatura.
Prendo un respiro profondo per allentare la tensione.
Poi avanzo con passo deciso.

Ma la ghiaia sotto i tacchi non è d'accordo.

Il mio equilibrio vacilla.

Malissimo.

La porta principale si spalanca su un mondo che sembra appartenere a un'altra epoca.
Due donne seminude, con abiti ispirati al burlesque, controllano gli inviti.

È il mio turno.
Consegno la busta, mi tolgo il cappotto e varco la soglia.

E mi blocco.

Wow. Che meraviglia!

La sala è immensa.
Ghirlande di fiori e frutta secca pendono dai lampadari di cristallo. Drappi rossi e argento coprono le pareti. Tende di velluto dorato ondeggiano leggere, illuminate dalla luce calda dei candelabri.
Lungo i lati, tavoli imbanditi si alternano a poltrone e divani.
Camerieri elegantissimi servono vassoi di prosecco e champagne.
C'è una folla.
Numerosa. Vivace. Elegante.

Dove sei, Ardon?

Cerco Alice. Cerco Ardon.
Niente.

Soprattutto lui.
Lui, che aveva detto di volermi al suo fianco.
E come pensavo... era solo un bluff.

L'entusiasmo si sgonfia.
Il ronzio delle conversazioni, la musica... tutto mi sembra troppo forte.

Poi lo vedo.
Un ragazzo.
Vestito d'argento e oro.
Lunghi capelli biondi. Corpo statuario.
Si muove con eleganza fluida, innata.
I suoi occhi? Un oceano profondo.
Le sue labbra? Un'opera d'arte.

Indietreggio.

Un istante di esitazione.

«Che incantevole creatura...»

La sua voce è un soffio caldo.
Posa gli occhi su di me come un predatore studia la sua preda.

«Posso?»

Un sorriso. Un'inclinazione del capo.
Poi porge un flute di champagne rosato.

La sua sicurezza è disarmante.
Accetto, con un leggero inchino.

Mentre lo faccio, mi prende la mano.

E la bacia.

Un brivido.
Come se un filo di ghiaccio mi percorresse la schiena.

«Posso sapere il tuo nome?»

La sua voce è seta e pericolo.
Esito. Poi...

«Tessa.»

Sguardo di fuoco.

«Bellissima Tessa.»

Il suo tono sembra accarezzarmi.

«Posso invitarti a ballare?»

Sto per rispondere.
Ma un braccio forte mi cinge la vita.
Calore. Forza.

Sussulto.

Il mio corpo si irrigidisce all'istante. La pelle si accappona.
Una voce profonda, sicura, a pochi centimetri dal mio orecchio.

«Damiano.»

Un nome pronunciato con un'intensità tagliente.
L'altro sorride. Sprezzante.

«Tessa è mia ospite. Starà con me per tutta la durata della festa.»

«Ardon! Che piacere vederti, vecchio mio.»

Un sorriso perfetto. Un'intonazione velenosa.

«Sei in perfetta forma, vedo.»

Ardon non sorride.

Il suo corpo è rigido, teso.
Occhi di ghiaccio.

Damiano, invece, è rilassato. Provocatorio.

L'aria tra loro vibra di una tensione sottile.

E io sono in mezzo.

«Continua»


Spazio Autrice ✨

🎭 "La signorina è mia ospite. Sarà con me per tutta la durata della festa." 🎭

💫 Il momento tanto atteso è arrivato. Tessa è splendida, avvolta in un abito che la fa brillare come una stella nel cielo di Capodanno. Ma l'atmosfera di festa nasconde tensioni che si intrecciano nell'aria come fili invisibili.

🌟 Ardon l'ha invitata. L'ha voluta lì. Ma allora perché non è stato il primo a cercarla? E ora, mentre un misterioso sconosciuto-Damiano-le bacia la mano con un fascino ipnotico, Ardon si presenta con un braccio forte attorno a lei e parole che sanno di possesso.

🔥 Chi è davvero Damiano? Amico? Rivale? O qualcosa di molto più oscuro? E soprattutto... Tessa è solo una spettatrice in questo gioco pericoloso, o sta per diventarne la pedina principale?

💬 Ditemi nei commenti: voi cosa fareste al posto di Tessa? Vi lascereste affascinare dal misterioso Damiano o vi fidereste di Ardon? 😏✨

🔮 Una notte di sguardi che bruciano, tensioni sottili e giochi di potere è appena iniziata... siete pronti a scoprire il prossimo passo? 💃🔥

Tessa-scacco matto- Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora