Protetto da copyright (SIAE, Patamu)
"Tessa! Da quanto tempo non baci un ragazzo? Se possiamo chiamare baci quei due che hai dato al liceo per penitenza. Parlo di baci seri—quelli con la lingua e tutto il resto, quelli passionali che ti risucchiano verso il baratro, quelli che ti fanno dimenticare chi sei... quelli che—"
"Alice, basta! Ho capito!" Cavolo, aveva ragione. Due baci a quella stupida festa—e non mi piaceva nemmeno quel ragazzo. Poi altri due o tre a un tipo, sempre quell'anno al mare, ma solo per ripicca. Niente forti emozioni, niente sconvolgimenti.
Forse era per questo che avevo messo un freno a tutto. Delusioni su delusioni. Non avevo mai provato nulla di profondo per nessuno... fino ad Ardon. Ma questo lo tenni per me—sepolto sotto il peso delle mie inibizioni.
"Dai, Tessa! Parliamone! Devi capire cosa fare e cosa evitare, come non farti spezzare il cuore, come goderti solo il meglio e poi uscirne quando non ti va più. Come fingere di gradire certe attenzioni."
O santo cielo! Adesso si era messa in testa di impartirmi lezioni sessuali—un argomento che mi metteva decisamente a disagio. Cominciai a sbadigliare, in parte per l’ora tarda, ma anche per farle capire che stava esagerando.
"Sai, la prima cosa che farò alla festa è cercare di portarmi a letto Ardon!"
La sua voce era come un’esca, e il suo sguardo fisso sul mio. Una provocazione calcolata, come per sfidarmi a reagire.
"Ho già il vestito adatto—scollatissimo e super corto. Ho in mente piani molto più stimolanti del semplice ballare o chiacchierare."Attinsi a tutto il mio autocontrollo per non ribattere, trattenendo la tensione che sentivo salire. Finalmente, una dopo l’altra, ci lasciammo cullare dal sonno, abbandonandoci alle braccia di Morfeo.
La notte trascorse tranquilla, ma al risveglio ci ritrovammo tutte e tre con occhiaie spaventose—a conferma delle poche ore dormite.
"Guardate le vostre facce!" esclamò una voce appena entrammo in cucina. La luce del mattino filtrava dalle finestre, riempiendo la stanza di un calore morbido.
"Grazie, mamma! Buongiorno anche a te!" rispondemmo, mentre il profumo invitante dei pancake alla Nutella con fragole e panna vegetale riempiva l’aria, avvolgendoci in un abbraccio di calore familiare.
"Signora Marta, ci siamo dilungate in chiacchiere e abbiamo perso la cognizione del tempo."
"Marta! Alice—solo Marta, senza 'signora'!" la corresse mia madre, infastidita dall’appellativo. Odiava sentirsi vecchia, e in effetti non ne aveva motivo. Il suo aspetto era incredibile, come se avesse fatto un patto con il tempo: nessuna ruga, nessun capello bianco. Sembrava mia sorella, non mia madre.
"Oh, Dio, che bontà!" esclamò Chiara, quasi commossa davanti ai pancake. Lo scricchiolio delle fragole sotto i denti e la leggerezza della panna vegetale aggiungevano un tocco di perfezione al risveglio.
"Perché fanno queste cose così buone?" continuò Alice, afferrando un donut al caramello con gocce di cioccolato, il viso illuminato dalla luce solare.
"Attenta, Alice! Se esageri, il tuo vestito succinto per la festa non ti entrerà più!" scherzai, cercando di sottrarle l’ultima ciambella, già puntata da me.
Mentre le risate riempivano la cucina, cercai di lasciarmi trasportare dalla spensieratezza del momento. Ma un pensiero s'insinuò nella mia mente, fastidioso come un sassolino nella scarpa: cosa avrebbe fatto davvero Alice alla festa? E perché, dannazione, me ne importava così tanto?
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Tessa-scacco matto- Volume 1
FantasyTessa una ragazza, dal carattere irrascibile ed avventato,cresciuta sola con la madre una stilista di moda molto ricercata, si trovano spesso a cambiare casa per lavoro, stabilita già da parecchi anni in un piccolo borgo dei castelli romani, lavor...