capitolo 7.1

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Protetto da copyright (SIAE, Patamu)

Cercai di controllarmi bevendo un sorso di prosecco-il sapore deciso e le bollicine mi snebbiano un po'. Torno a fissarla. Se Alice capisce che mi ha toccato, insisterà, e non intendo darle soddisfazione. Così rispondo con una finta nonchalance:

«Alice, non dirmi che hai sedotto il povero Piero?»

Non voglio stare al suo gioco e maschero la mia confusione come meglio posso.

«Non puoi non aver notato che quel figo di Ardon mi stava mangiando con gli occhi oggi al bar,» esclama Alice, con una voce carica di enfasi e uno sguardo malizioso.

Quella frase mi colpisce come una stilettata. Per un attimo la vista mi si appanna.

Sinceramente, non me ne ero accorta, ma... a pensarci bene, ci può stare. Alice-alta, snella, con le curve al posto giusto-è intraprendente e parecchio esperta. Perché dubitare delle sue parole? Si sa che i ragazzi sono più attratti da tipi come lei, piuttosto che da quelli come me-troppo serie.

«Sì, è molto bello, confermo.» Quelle parole escono dalle mie labbra come schegge di vetro, piene di un'amarezza che non riesco a nascondere. Cosa mi sta succedendo? Ho scambiato solo poche parole con Ardon, eppure già mi sento compromessa. La mia determinazione nel non intraprendere storie sentimentali con lui vacilla.

Non posso negarlo: quel ragazzo mi piace. Mi attrae come un magnete-ma alla luce degli ultimi avvenimenti, devo togliermelo dalla testa. Non voglio essere una rivale di Alice e, allo stesso tempo, non voglio diventare un suo giocattolo.

Cerco di spegnere il fuoco che mi arde dentro e, con un sorriso forzato, mi rivolgo a lei:
«Beh, mi sembra bellissimo! Hai detto che abita qui vicino? Dove?»

Alice si guarda le unghie appena fatte e risponde, con un pizzico di orgoglio:
«Mi ha detto verso il parco con la fontana-quella che raffigura un cavallo-ma non so di preciso. Mi darà l'invito dopo le feste... Tu che farai, Tessa?»

Scruto mia madre prima di rispondere che ancora non lo so. Siamo state invitate di nuovo da Emilia sulla neve, ma l'idea di tornare lì non mi entusiasma-soprattutto dopo questa ultima rivelazione.

«Ardon ha detto che posso portare una o più amiche, ha molti amici liberi! Vuoi venire con me?... dai!!!»

Sta scherzando? Per chi mi ha presa? Non sono quel tipo di ragazza che si lascia influenzare così facilmente. No-non quando ogni cellula del mio corpo si incendia al solo ricordo del suo profumo.

«Tranquilla, Alice! Andrò con la mamma e con la mia piccola compagna pelosa sulla neve da Emilia.»

Ecco-mia madre complica la situazione con la sua solita abilità.
«Amore mio! Vai con Alice! Devi stare con i ragazzi della tua età, devi divertirti, devi vivere esperienze che tutte le ragazze sognano... e so che anche tu le sogni! Piccola, se solo lo volessi, potresti avere il mondo ai tuoi piedi!»

Certo-come si dice, ogni scarafaggio è bello agli occhi della propria madre. Rispondo in tono acido e divertito:
«Non mi sento un brutto anatroccolo, mamma! È solo che non mi sento a mio agio in quel tipo di situazioni! Mi sentirei fuori posto, e poi non ce la farei a...»

Le parole mi si bloccano in gola, perché ciò che voglio davvero dire è che non sopporterei l'idea di vedere Alice tra le braccia di Ardon; mi spezzerebbe il cuore.

Per fortuna, il discorso cambia improvvisamente-passando a un delizioso dolce, una mimosa al cioccolato con cuore di fragole dal profumo invitante. Inizia un allegro brindisi, e l'attesa tanto desiderata si fa palpabile.

Ci sediamo sul divano di fronte all'albero; accanto a noi c'è anche Sandy, con il suo bastoncino di yak, e così cominciamo a scambiarci i regali a turno.

Chiara e Alice iniziano a scambiarsi i regali con la mamma-una sciarpa calda, intrecciata a maglia, che emana un abbraccio invernale-prima di passare a Sandy, che riceve uno gnomo rumorosissimo, subito aprezzato.

Finalmente tocca a me. Prima, con un sorriso complice, consegno i regali che ho scelto per loro-simpaticissimi maialini salvadanaio ricoperti di peluche, che le lasciano entrambe a bocca aperta. Poi, porgo a mamma il suo regalo, le do un profumo che adora; a Sandy, invece, va la famosissima cuccia tonda fluffy rosa. Con un balzo felice, si tuffa subito nella nuova dimora, portandosi dietro lo gnomo (che mi riprometto di sequestrare a breve) e il bastoncino di yak.

È il momento di mamma. Per Chiara e Alice, ha preparato una gift card, mentre alla mia peste pelosa regala un coordinato-collare e guinzaglio lungo-maculato rosa, un accessorio da vera diva. A me, invece, dona un vestito meraviglioso-elegantissimo, argento, di un sex appeal che parla di feste importanti. Con un sorriso carico di significato, aggiunge:
«Il vestito per la festa ce l'hai! Manca solo il coraggio di indossarlo e andare... ma quello devi trovarlo da sola.»

La guardo, e in quel momento comprendo che quell'abito lo ha fatto lei per me! Nei suoi occhi non c'è più l'anatroccolo timoroso, ma il cigno che sa che sono diventata. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, e la abbraccio forte.

«Grazie, mamma! È bellissimo!»

Poggiando la fronte contro la mia, guardandomi dritto negli occhi, mi sussurra:
«Tesoro, goditi questi giorni di spensieratezza. Vai a quella festa e fai vedere a quell'idiota cosa si è perso. Vivi tutte le emozioni che vuoi... tutto potrebbe cambiare da un momento all'altro, e rimarrebbero solo rimpianti.»

Le sue parole mi scuotono e mi infondono coraggio. Non so cosa il domani mi riservi, ma una cosa è chiara: voglio mordere ogni attimo che mi è concesso, sentirmi viva.

Alice e Chiara estraggono dalla busta dorata un pacchetto. L'eccitazione cresce dentro di me mentre comincio a scartarlo. Ma... che cavolo è?! Seriamente?!
«Tessa, ti piace? È uno scaldamani elettrico.»
Wow. Con un sorriso tirato dico:
«Oh, ragazze, grazie!»
Un oggetto del genere? Perfetto per fare la muffa in un cassetto.

Mia madre ci lascia in salotto, e finalmente ci rilassiamo con una serie TV su Netflix. Tra di noi, l'armonia ritorna —quella che solo le amiche di sempre sanno creare. Ci stringiamo tutte e tre sul divano, il calore dei loro corpi si intreccia al mio. È un abbraccio che parla di affetto autentico, di sicurezza, di casa.

Dopo il film, iniziamo a chiacchierare senza freni, scivolando da un argomento all'altro. Le risate riempiono la stanza come una melodia familiare. Ma Alice, fedele alla sua natura, decide di alzare il tiro.

«Allora, Tessa... raccontaci qualcosa di piccante. C'è qualcuno che ti fa battere il cuore?»

Un nodo mi stringe lo stomaco. Se solo sapessero quanto è già tardi per fingere...

«Continua»

💖 Spazio Autrice 💖

🎁 Natale, amicizia e regali... ma anche piccole spine nel cuore.

Tessa cerca di mascherare le proprie emozioni, ma le parole di Alice su Ardon la colpiscono più di quanto voglia ammettere. Gelosia? Forse. Ma di certo, quella fiamma dentro di lei è difficile da spegnere. 🔥

💃 Sua madre, con il suo dono, le lancia una sfida: e se questa volta Tessa osasse davvero? E quell'abito scintillante non è solo un regalo, è un simbolo. Un invito a vivere, a lasciarsi andare, a mostrarsi per la donna che sta diventando.

👀 E voi? Vi siete mai trovati in una situazione simile, a negare un'attrazione evidente? Oppure siete più diretti, come Alice? Ditemelo nei commenti! 😏

🌟 Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate della "sfida" che la mamma di Tessa le ha lanciato! 🌟

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Tessa-scacco matto- Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora