capitolo 27// Scontro di Volontà

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Era una mattina cupa ad Auradon, e l'atmosfera nel castello era tesa. L'aria sembrava carica di elettricità, come se una tempesta stesse per abbattersi da un momento all'altro. Katherine si trovava nella grande sala del trono, circondata da cortigiani e consiglieri che le sussurravano continuamente parole di lode e piani per rafforzare ulteriormente il suo potere. Tuttavia, il suo sguardo era fisso sulla grande porta di legno che conduceva alla sala. Aspettava qualcuno.

Quando le porte si spalancarono con un colpo secco, tutti nella sala si zittirono all'istante. Mal entrò con passo deciso, il suo sguardo fisso su Katherine, emanando un'aura di determinazione e rabbia. Il suo mantello viola ondeggiava dietro di lei, e ogni movimento sembrava carico di una forza inarrestabile.

"Mal," disse Katherine, il tono della sua voce calmo ma freddo, "a cosa devo questa visita?"

Mal non si preoccupò di rispondere subito. I suoi occhi percorsero la sala, osservando le facce dei cortigiani che un tempo avevano servito fedelmente Ben e la sua famiglia. Ora erano inginocchiati davanti a Katherine, la figlia della Regina di Cuori, accettando il suo comando senza riserve. Questo la irritava profondamente.

"Il popolo ha parlato," disse Mal infine, la sua voce ferma. "Ma non posso restare in silenzio mentre vedo Auradon cadere nelle mani di chi non ha diritto a governare."

Katherine alzò un sopracciglio, un sorriso sprezzante affiorando sulle sue labbra. "Non hai diritto a giudicare cosa sia meglio per Auradon. Il popolo ha scelto me, non Ben. Hanno visto il cambiamento che posso portare, e hanno accettato il mio comando."

Mal fece un passo avanti, ignorando i sussurri dei cortigiani che la osservavano con sospetto. "Non si tratta solo di ciò che il popolo vuole, Katherine. Si tratta di ciò che è giusto. Ben è il legittimo erede al trono, e tu lo sai bene. Quello che hai fatto è prendere il potere con l'inganno, sfruttando la paura e la confusione dopo la caduta della barriera."

"Ho fatto ciò che dovevo fare," replicò Katherine, alzandosi dal trono con un movimento fluido e deciso. "Auradon era debole, diviso. Io l'ho unito, l'ho reso forte. Il popolo mi ha accolto perché vede in me la forza necessaria per proteggerli e guidarli verso un futuro migliore."

Mal scosse la testa, avvicinandosi ancora di più. "Non si governa con la paura, Katherine. Non si costruisce un regno duraturo basato sulla forza bruta e sul controllo. Ben e la sua famiglia hanno portato pace e prosperità ad Auradon per generazioni. Se c'è una possibilità di riportare quella pace, io lotterò per essa."

Il silenzio nella sala si fece ancora più pesante. Gli occhi di tutti erano puntati sulle due figure al centro della stanza, consapevoli che la tensione tra loro stava per esplodere.

Katherine serrò i pugni, il suo cuore battendo più forte nel petto. "Non sei tu a decidere chi deve governare, Mal. Il trono non è più di Ben, e non lo sarà mai più. Io sono la regina ora, e il popolo mi segue. Non permetterò a te o a nessun altro di mettere in discussione la mia autorità."

Mal la fissò intensamente, la rabbia brillando nei suoi occhi verdi. "Se pensi che il potere sia tutto ciò che conta, allora sei destinata a fallire. Ben tornerà, e quando lo farà, sarà lui a sedere su quel trono. Non importa quanto tu cerchi di tenere tutto sotto controllo, Katherine. Il popolo potrebbe lodarti ora, ma quando capiranno cosa hai fatto veramente, non saranno più dalla tua parte."

Quelle parole colpirono Katherine come una freccia. Mal conosceva le sue paure più profonde, le insicurezze che aveva cercato di seppellire sotto la sua immagine di sovrana implacabile. Ma non poteva permettere che Mal avesse la meglio. Non ora.

"Sei troppo ingenua, Mal," rispose Katherine con un tono tagliente. "Il potere non si concede, si prende. E io l'ho preso. Se Ben avesse avuto la forza necessaria, sarebbe qui a difendere il suo trono, ma non c'è. E questo dice tutto."

Mal strinse i denti, ma non si lasciò intimorire. "Non sottovalutare il cuore delle persone, Katherine. Non tutto si risolve con la forza. Ben tornerà, e quando lo farà, non sarà solo. Noi tutti lo aiuteremo a riprendersi ciò che è suo di diritto."

Katherine fissò Mal, consapevole che le sue parole avevano peso, ma rifiutando di cedere. "Puoi provare a ribellarti quanto vuoi, ma finché il popolo mi sosterrà, io sarò la regina. Se pensi di poter cambiare le cose, fai pure. Ma sappi che non sarà facile."

Le due si guardarono per un lungo momento, il silenzio nella sala era quasi assordante. Era una battaglia di volontà, di ideali opposti. Mal era disposta a lottare per il ritorno di Ben, per la restaurazione di un ordine che credeva giusto. Katherine, invece, non aveva intenzione di cedere il potere che aveva conquistato.

Alla fine, Mal si voltò, dirigendosi verso l'uscita. Prima di andarsene, però, si girò un'ultima volta verso Katherine. "Questa non è la fine, Katherine. Spero solo che, quando arriverà il momento, tu capisca che il vero potere non viene dalla paura, ma dalla fiducia e dall'amore del popolo."

Katherine non rispose, rimanendo immobile mentre Mal usciva dalla sala del trono. Le parole della figlia di Malefica continuavano a riecheggiare nella sua mente, ma non poteva permettere che la sua determinazione vacillasse. Non ora. Tuttavia, una piccola parte di lei, nascosta in profondità, iniziava a chiedersi se Mal avesse ragione.

c'era una volta // Harry HookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora