capitolo 29// Ritorno a Auradon

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Katherine aprì gli occhi all'alba, ancora avvolta nel calore delle braccia di Harry. Il fuoco nel camino si era spento, e il freddo del mattino iniziava a farsi sentire, ma niente di ciò sembrava importare. Sentiva una tranquillità che le era mancata per troppo tempo. Tuttavia, sapeva che non poteva restare all'Isola degli Sperduti per sempre. C'era un regno che l'aspettava, un trono che doveva essere difeso.

Harry sembrava leggerle nella mente. La guardò con i suoi occhi azzurri e un sorriso assonnato. "Sei pronta a tornare?"

Katherine sospirò, sollevando lo sguardo verso il soffitto. "Non lo so. Ma devo farlo. Non posso lasciare che Mal o chiunque altro metta in dubbio la mia sovranità. Auradon ha bisogno di una guida forte, e io sono quella guida."

Harry le accarezzò il viso con dolcezza. "Non sarai sola, Katherine. Tornerò con te. Insieme, affronteremo qualunque cosa ci aspetti."

Quelle parole riempirono Katherine di una nuova determinazione. Non era più la ragazza che si nascondeva dietro il potere di sua madre, la Regina di Cuori. Ora era lei a comandare, e con Harry al suo fianco, sentiva di poter affrontare tutto. Decise che era il momento di tornare ad Auradon, ma stavolta non lo avrebbe fatto da sola.

Il viaggio di ritorno fu rapido, ma il tempo sembrava rallentare mentre la nave di Harry si avvicinava alle coste di Auradon. Katherine non poté fare a meno di sentire un brivido di anticipazione. Sapeva che la sua presenza, accompagnata da Harry, avrebbe suscitato reazioni contrastanti. Sapeva anche che non tutti sarebbero stati felici di vederli insieme, soprattutto tra i suoi vecchi amici.

Quando la nave attraccò, i due furono accolti da una strana atmosfera. Alcuni cortigiani li osservavano con timore e rispetto, mentre altri bisbigliavano tra loro, evidentemente perplessi dalla presenza di Harry, un figlio dell'Isola, accanto alla loro regina. Ma Katherine ignorò tutto questo, mantenendo la testa alta mentre si dirigevano verso il castello.

Non passò molto tempo prima che incontrassero il primo ostacolo. Jay, con il suo solito atteggiamento deciso e fiero, li aspettava all'ingresso del castello. I suoi occhi erano fissi su Harry, il volto tirato in un'espressione di rabbia mal celata. Katherine poteva quasi sentire l'aria sfrigolare per la tensione.

"Che ci fa lui qui?" chiese Jay, senza cercare di nascondere il suo disappunto. "Pensavo che l'Isola degli Sperduti fosse stata chiusa di nuovo, eppure eccolo qui."

Harry fece un passo avanti, affrontando lo sguardo di Jay senza paura. "Sono qui perché Katherine mi ha chiesto di accompagnarla. Non ho bisogno del tuo permesso per essere ad Auradon."

Jay serrò i pugni, la sua voce carica di frustrazione. "Non è di te che sono preoccupato, Harry. Ma di ciò che la tua presenza rappresenta. Katherine, pensi davvero che portare qui un pirata sia la mossa giusta? Non basta già tutta la confusione che c'è?"

Katherine alzò una mano, fermando le parole di Jay. "Harry è con me, Jay. Non è una questione aperta a discussione. Lui mi è stato accanto quando tutti gli altri mi hanno abbandonata. Se ho bisogno di qualcuno al mio fianco, so di poter contare su di lui."

Jay guardò Katherine, il suo viso diventando una maschera di delusione. "Katherine, non è questo il punto. Non mi piace quello che sta succedendo. Il modo in cui ti sei isolata da noi, come ti sei circondata di persone che non capiscono davvero cosa sia meglio per Auradon."

Le parole di Jay colpirono nel segno, ma Katherine non era disposta a lasciarsi intimidire. Sapeva che Jay era preoccupato, ma sapeva anche che il suo potere non poteva essere messo in discussione.

"Capisco che tu sia preoccupato, Jay," rispose Katherine, mantenendo il suo tono calmo ma autoritario. "Ma è il momento che tu ti fidi di me. Io so cosa è meglio per Auradon. E se Harry mi sarà accanto, allora sarà così."

Harry intervenne, il suo tono secco. "Non sono qui per causare problemi, Jay. Ma non permetterò che nessuno metta in dubbio la decisione di Katherine. Siamo stati amici una volta, ma se non riesci a rispettare la sua sovranità, allora abbiamo un problema."

Jay scosse la testa, il conflitto interno visibile nei suoi occhi. "Non è che non rispetto Katherine. Ma mi preoccupa il fatto che stia scegliendo una strada che potrebbe distruggere tutto ciò per cui abbiamo lottato. Non voglio vedere Auradon crollare, Katherine."

"Non lo farà," disse Katherine con decisione. "Non se rimarremo uniti. Ma devi capire che le cose stanno cambiando, e dobbiamo adattarci."

Jay esitò per un attimo, poi abbassò lo sguardo. "Spero tu abbia ragione, Katherine. Ma se le cose andranno male, dovrai affrontare le conseguenze. E io sarò qui per assicurarmi che Auradon non finisca nelle mani sbagliate."

Katherine annuì, consapevole che Jay non sarebbe stato convinto facilmente. Ma non poteva permettersi di perdere di vista il suo obiettivo. "Le cose andranno bene, Jay. Ne sono certa. Ora, se mi scuserete, ho un regno da governare."

Con quelle parole, Katherine girò sui tacchi e si diresse verso il trono, con Harry che la seguiva da vicino. Sapeva che la strada davanti a lei era piena di ostacoli, ma con Harry al suo fianco, si sentiva pronta ad affrontarli. Anche se ciò significava dover affrontare i suoi amici, che un tempo erano stati la sua unica famiglia.

Mentre si avvicinava al trono, Katherine si rese conto di quanto fosse cambiata. Non era più la ragazza insicura che si chiedeva se fosse degna di comandare. Ora sapeva che il suo posto era lì, al centro del potere, e che avrebbe fatto tutto il necessario per mantenere Auradon sotto il suo controllo.

E se Harry l'avrebbe sostenuta in questo cammino, allora niente avrebbe potuto fermarla.

c'era una volta // Harry HookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora