Capitolo 2. Parte 1

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1 Mese dopo

Ero arrivato sul luogo dell'incontro venti minuti prima dell'orario prestabilito. Siccome non avevo nulla da fare decisi di rivedere un'ultima volta il foglio che mi era arrivato per mail una settimana fa, il giorno 31 maggio.

Nome e cognome: Saver Frey

Età: 23 anni

Sesso: Maschio

Università: Università della Huss

Facoltà: Matematica

Anno Accademico: Quarto

Poco più di un mese fa, io, insieme a tutti i miei colleghi universitari siamo stati scelti per partecipare ad un esame di livello nazionale; in questo esame c'erano domande di ogni tipo, ma più che altro strane. Ammetto di non essere bene sicuro di come me la sono cavata, ma, a quanto pare, io e altri tre colleghi siamo stati fra i migliori dell'esame. Inoltre, la nostra università si è nuovamente classificata al primo posto a livello nazionale.

La Huss era un'università tremendamente difficile; lezioni che occupavano gran parte della giornata, enormi quantità di esercizi da svolgere, esami estremamente difficili con un rateo di bocciatura di oltre il 78% a materia. Inoltre, eri obbligato a partecipare ad uno degli sport che l'università finanziava; non era importante che fosse pallavolo, nuoto, basket o altro, eri obbligato a frequentare almeno uno sport.

A detta dei professori, questa era la assoluta applicazione del detto latino mens sana in corpore sano; tuttavia, proprio questa era la causa della distruzione psicologica della maggior parte degli studenti.

Di solito si entrava alla Huss in 300 per facoltà e se ne usciva in 15 o 20 e quelli che ne uscivano soffrivano spesso di crisi di ansia e attacchi panico. Se però riuscivi a mantenere una certa rigidezza, avevi un posto assicurato nei ranghi più alti di tutte le aziende principali del paese; ovunque era noto che i migliori avvocati, medici, ingegneri, economisti avessero tutti studiato alla Huss.

La nostra era un'università che aveva un certo nome e faceva di tutto per mantenerlo.

Per questo motivo ero fiero di poter rappresentare la mia università in un evento così importante.

Questo torneo fra università però... si era presentato fin da subito in modo strano.

Se torno indietro con la mente ad un mese fa, mi ricordo il giorno in cui io e gli altri tre ragazzi siamo stati convocati per iscriverci all'esame.

Avevo appena finito l'ultima lezione di Algebra Avanzata, materia fatta come al solito di definizioni, teoremi e dimostrazioni; era anche l'ultima lezione del semestre, essendo che dalla settimana dopo sarebbero iniziati gli esami. Gli ennesimi esami. Al solito il professore finì la lezione augurandoci buona fortuna per la prova finale e dandoci svariati consigli.

Eravamo pronti ad uscire dall'aula, quando il professore ci disse a tutti di aspettare un secondo; subito dopo entrò un uomo elegante in aula che prese il microfono.

-Buongiorno a tutti e mi scuso per il disturbo. Avrei cortesemente bisogno che venissero qua i signori: Saver Frey, Sharon Marlene, Kyle Frennero e Marcel Gins.

Feci un balzo appena sentii chiamare il mio nome; mi presi un secondo per processare un secondo gli altri nomi che avevo sentito. Sharon Marlene era una delle mie migliori amiche; studiavamo spesso insieme, uscivamo insieme ad altri amici, era una ragazza con cui mi piaceva passare del tempo insieme. Kyle Frennero è un nome che ho sentito ogni tanto, siccome adesso siamo in 30 in corso, ma uno con cui ho sempre parlato poco. Infine Marcel Gins, il ragazzo più intelligente del nostro corso; media del 100 su 100, sempre pronto e preparato, ma anche sempre disponibile per dare una mano. Non era uno invidioso delle proprie capacità, anzi era uno che tendeva ad aiutare sempre e dare una mano per quel che poteva ovviamente. Un ottimo ragazzo d'oro; almeno questo era quello che mostrava agli altri.
Fatta mente locale decisi di dirigermi verso il signore che mi aveva chiamato.

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