Capitolo 3. Parte 1

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Io e Sharon passammo tutti gli esami della sessione con ottimi risultati; finita la sessione però, sapevamo che non potevamo esattamente prenderci un periodo di pausa, come per gli altri anni.

Il giorno dopo la fine degli esami, iniziammo gli allenamenti; avevamo creato un programma da seguire ogni giorno che prevedeva un alternarsi di corsa, nuoto, boxe e giochi mentali, per mantenere allenate sia la mente sia il corpo.

La nostra preoccupazione iniziale riguardava la disponibilità dei campi di allenamento, ma in realtà non fu assolutamente un problema; infatti, siccome dopo la sessione quasi tutti gli studenti erano tornati a casa, l'università era praticamente vuota. Incrociavamo spesso Marcel e Frank durante i nostri allenamenti, ma loro non volevano essere per nulla coinvolti nelle nostre attività.

I primi giorni furono senza ombra di dubbio i più tosti per entrambi; ci allenavamo così tanto che il terzo giorno finì per vomitare tutto quello che avevo mangiato a colazione e pranzo. Nonostante Sharon mi suggerì di prendermi il resto della giornata di riposo, decisi di non arrendermi e rimanere al passo con le attività. Inizia a vedere miglioramenti dopo la fine della prima settimana; la mia stamina era aumentata e riuscivo a rimanere molto di più al passo con gli allenamenti di quanto non riuscissi prima, battevo ogni giorno i record di corsa e nuoto del giorno prima. Fui molto fiero di quello che avevo ottenuto. Anche Sharon, parallelamente a me, migliorava di giorno in giorno; non sapevamo esattamente cosa ci avrebbe aspettato in questo torneo, ma eravamo sicuri che non sarebbe stato facile abbatterci.

Una settimana dopo la sessione arrivò a tutti la mail di cui il rettore ci aveva accennato; quella fu l'unica occasione in cui ebbi modo di parlare con Marcel, solo perché voleva essere sicuro che sia a me, sia a Sharon fossero arrivate le stesse informazioni.

E così, dopo arrivò il 6 giugno, il giorno prima della partenza. Io e Sharon avevamo deciso che per quel giorno avremmo limitato gli allenamenti solo alla mattina, avevamo bisogno di essere riposati per il periodo a venire ed inoltre un singolo pomeriggio di allenamenti non avrebbe migliorato nulla.

Dopo essermi allenato, andai a farmi subito una doccia e poi mi stesi un po' sul letto. Erano le 12 del mattino; avevo come piano quello di incontrarmi con Sharon al "Bar Dex" alle 16 per un caffè. Di solito questo bar era inavvicinabile, pienissimo di studenti di tutte le età e facoltà; nonostante avesse un sacco di posti, tutti i pomeriggi i tavoli erano costantemente occupati. Ora che invece l'università si era svuotata, avevamo notato durante le corse che il bar era costantemente vuoto e quindi abbiamo deciso di testare il perché fosse così famoso.

Siccome avevo svariate ore libere decisi di controllare un'ultima volta la mia valigia; questa valigia mi era stata consegnata qualche giorno prima, aveva sopra il logo della Huss e c'era uno spazio in un angolo con segnati i miei dati. Dentro c'era tutto quello di cui avevo bisogno; un mucchio di vestiti, siccome me ne sarebbero serviti per questo mese, prodotti per il bagno, alcuni libri, cuffie, tablet ed paio di bottiglie d'acqua per il viaggio.

Mentre chiusi la valigia sentii il mio telefono suonare; era un numero che non avevo mai salvato in rubrica. Siccome il giorno dopo sarei dovuto partire pensai potesse essere qualcuno del viaggio che ci avrebbe ripetuto le istruzioni su luogo e ora del ritrovo. Risposi.

-Pronto.

Ci fu silenzio per una decina di secondi?

-È tutto ok? Serve qualcosa?

Pensai di riattaccare, poi finalmente l'interlocutore parlò.

-Saver Frey?

-Sì. – La voce mi sembrava familiare, ma al momento non riuscì a ricordare di chi fosse.

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