«Oh Sophia, sei bellissima.»
La voce della mamma di Luke interruppe il mio flusso di pensieri. Avevo arrotolato gli spaghetti al sugo attorno alla forchetta per secondi così interminabili da aver creato un vortice nel piatto.
Il chiacchiericcio delle persone attorno a tavolo mi aveva letteralmente estraniata e chiusa in una bolla.
Non conoscevo quasi nessuno se non, Luke al mio fianco e Daniel che non si era ancora fatto vivo.
Il tintinnare delle posate aveva creato un'armonia assordante che di lì a poco avrebbe potuto farmi scoppiare i timpani. Tutti i commensali erano riuniti attorno ad una grande tavolata circolare al centro della sala da pranzo. I piatti ancora caldi fumavano un odore estenuante di spaghetti al pomodoro, che si confondeva con l'odore del tacchino, che mi aveva guidato in cucina solo qualche ora prima.
Sembrava una serata bellissima, eppure mi sentivo tremendamente in solitudine. Non ero mai stata abituata a tanta confusione. Le grandi feste, come le piccole, contavano sempre tre elementi della mia famiglia. Io mamma e papà. Poi io e papà, e poi di nuovo io papà e Linda. Mi mancavano.
Li avevo sentiti poco e nemmeno per il Ringraziamento.Non volevo disturbarli, ma mi sentivo tagliata fuori.
«Graz-ie.»
«Lo sei davvero, Sophia.» quella frase richiamò l'attenzione di tutti. Era il padre di Daniel a capotavola.
Mi aveva appena fatto un complimento davanti a tutti.
«Assomigli moltissimo a tua madre.» a quelle parole il mio cuore smise di battere. Ogni singola persona attorno a me sembrò svanire e la distanza tra il mio posto e quello del signor Stephan si fece sempre più minima. Aveva appena nominato mia madre. Era ovvio che si conoscessero, ma non credevo fosse in grado di poter dire una cosa così.
«Davvero? La ringrazio, anche mio padre lo dice spesso.»
"Hai gli occhi di tua madre".
"Hai il sorriso bello come il suo".Mio padre mi ripeteva questo ogni giorno, anche quando dirlo gli faceva male al cuore. Ma ascoltarlo da qualcun altro che la conosceva, mi fece sentire ancora più vicina a lei.
«Come sta tuo padre Rob? Cosa fa ora?» Stephan sembrò mostrare una strana attenzione per i miei genitori. Per quanto io e Daniel ci conoscessimo da bambini, non ci era mai passato per la mente che i nostri genitori potessero essere amici. Mio padre e Stephan erano forse le persone più diverse che potessero mai esistere sulla terra e con mia madre, beh Stephan non c'era mai stato durante la sua malattia.
«Sta bene, lavora in una piccola azienda a Brooklyn, ora è il Florida con Linda, la sua nuova compagna per qualche giorno.» La faccia sorpresa di Stephan mi stupii, ma ancora di più quella della mamma di Luke che non sapeva assolutamente di cosa diamine stessimo parlando.
Infatti, interruppe il nostro discorso dicendo «Mangiamo questo bel tacchino?» quella domanda mi costrinse a spostare lo sguardo sul tacchino e ancora di più dietro di esso, al posto vuoto di Daniel.
Ero dannatamente sicura di essere scesa con lui. La sua presenza costante e incessante era stata così invadente lungo le scale che all'ultimo gradino avevo affrettato il passo.
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HEARTS - Quel filo che ci unisce
Teen Fiction[IN REVISIONE] [STORIA IN CORSO] Sophia ha conosciuto Daniel a tredici anni ad una festa. Da quel giorno è diventato il suo migliore amico. Daniel è bello, simpatico, è il ragazzino che vogliono tutte, ma per Sophia è tutt'altra storia. Si sono prom...