30- et ventis adversis(1)🌬️🍃

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e comunque, sei sempre stata
il mio desiderio🍃🌬️

ETHAN🗡️

Avete presente quando per tutta la vita credete di essere sfortunati, ma poi vi rendete conto che la vostra non era una credenza ma un'affermazione?

Ecco, questo è il patetico riassunto della mia vita.

Tutto è partito da quando i miei genitori sono morti, fino ad arrivare al giorno in cui mi hanno diagnosticato un disturbo.

Il disturbo del controllo degli impulsi.

Già, detta così sembra una cazzata enorme e mi viene da ridere soltanto a pensarci.
Ha un nome così stupido che sembra che l'abbia inventata io, in questo momento, ma non è così.
Esiste, è dentro di me e io sono ben consapevole di averlo.

Questo disturbo non mi permette di controllare gli impulsi, quindi ecco spiegata la mia incapacità di inibire o interrompere delle azioni che possono essere pericolose, eccessive e dannose per me e per chi mi sta attorno.

Come curare questo disturbo?
Imbottendomi di pillole. Quindi con terapie farmacologiche, antidepressivi o stabilizzanti dell'umore.

Di tutte prendo solo la terza opzione, anche se è consigliato prenderle tutte per avere un controllo maggiore. Peccato che io non voglia sembrare uno zombie che cammina.
Peccato che per il ruolo da pericolo pubblico che ho in questa città, essere un morto imbottito di pillole non mi serva a niente.

Nonostante questo, mi sono sempre e comunque sentito sul filo del rasoio.
Sempre in un costante squilibrio tra sanità mentale e follia pura, ma avevo trovato un piccolo rimedio che non era fatto di pillole o altro.

Il mio rimedio era una ragazza alta un metro e ottanta, bionda, intelligente e con delle forme da urlo. Peccato che io mi sia lasciato scappare anche questa.

Adesso, non mi parla più.
Non abbiamo nessun tipo di dialogo da circa dieci giorni.
Non mi ha fatto nemmeno spiegare, non ho detto nemmeno una parola in mia difesa.

Le avrei voluto dire che non era quello che sembrava, che quella stronza lo aveva fatto a posta. Forse, però, era anche colpa mia perché avevo negato quando Anita mi ha chiesto se io e Kiara stessimo insieme.

La verità era che non lo sapevo, cosa fossimo io e quella ragazza. Sapevo solo che lei era stato il mio equilibrio, senza che neanche lo sapesse.
E, adesso che ero rimasto senza, la caduta nel vuoto mi sembrava sempre più vicina.

Quando agli occhi di tutti sei praticamente uno svitato, ma vedi che quelli di una sola persona ti guardano nel modo più sincero del mondo, capisci che puoi essere salvato.

Sono buttato a letto da giorni, dopo aver ripreso a prendere tutte le cazzo di medicine.
Guardo il mio riflesso nello specchio poggiato vicino il letto.

Sei in disastro.
Cosa ti aspettavi? Che lei sarebbe rimasta per sempre? Non hai neanche avuto il coraggio di parlarle della tua malattia, vigliacco.

È questo quello che penso.
So che sono una causa persa, so che io e lei eravamo troppo diversi.
So che il mio carattere è uno dei peggiori, ma il mio cuore avrebbe voluto davvero continuare a provare quell'amore.
Il mio cuore era desideroso, di provare amore.
Quell'amore che ti consuma, che riesce perfino a smuoverti le viscere, quello che non ti fa dormire la notte.

DANGEROUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora