20- revenge

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❓❓❓
I.Q=Ira Quimby pov's

Quanto in là si può spingere l'ira di una persona?

Quanto siamo disposti a perdere, pur di vendicarci?

Ho sempre creduto che ci fossero delle persone capaci di divertirsi provocando dolore nella vita di altre, solo perché se si è in grado di far soffrire qualcuno allora significa che si ha del potere sull'altra persona.

È come se l'avessi in pugno, come se potessi decidere se e quando stringere la presa.

Crescendo ho capito che fosse davvero così.

Nella vita ho sempre diviso le persone in base a tre categorie diverse.

Chi nasce con tutto alla sua portata, che siano l'eredità, il denaro, l'amore, la famiglia.

Chi nasce con niente, con il nulla più assoluto.

Chi nasce con ogni cosa, ma poi viene privato di qualunque cosa abbia.

Ecco, percepitemi nella terza categoria.

Provate ad immaginare di essere felici, contenti e fieri di tutto quello che avete attorno.

Ecco, poi immaginate che tutto quello che avete sempre amato con cura, vi venga strappato via.

Ogni cosa, eliminata dalla vostra vita. Persino la vostra esistenza, cancellata dalla faccia della terra.

È così che si vive da fantasmi.

All'inizio per me era un gran problema, avevo paura che anche le persone, anche quelle a me più care, potessero dimenticarsi della mia esistenza.

Crescendo, però, ho capito che se loro avessero dimenticato, avrei avuto più possibilità.

Più possibilità di vendicarmi.

Ognuno di noi ha del marcio al suo interno, anche se preferiamo nasconderlo, c'è.

È presente in tutti gli esseri umani. C'è chi lo mostra in modo più evidente, chi nega di averlo e chi lo nasconde per bene.

Ecco, anche qui, appartengo alla terza categoria.

Ho sempre fatto finta di aver dimenticato tutto quello che mi è stato fatto, ma non è così.

Ogni cosa è ben incisa nella mia mente e, purtroppo, non ha intenzione di lasciarmi andare.

Non l'ha mai avuta, nonostante avessi provato con tutte le forze a dimenticare, i miei ricordi sono sempre presenti.

Sono come un costante promemoria, che mi spinge a fare i conti ogni giorno con il mio passato.

Questo promemoria, però, mi ha aiutato ad avere una nuova consapevolezza: io non ho dimenticato né loro né quello che mi hanno fatto, quindi anche loro devono ricordare.

Soprattutto anche loro devono soffrire.

L'aver fatto finta di dimenticare deriva da un motivo ben preciso. Tutto questo è stato fatto affinché la mia vendetta sia ancora più efficace.

Dev'essere lenta, straziante, calcolata, meditata, dolorosa.

Ogni fibra del mio corpo freme all'idea di irrecare dolore a quella finta famiglia felice.

E questo è soltanto l'inizio.

Madeline e i suoi stupidi amici credevano che i miei uomini non mi avessero avvisato dell'audicolare che indossava.

Che idioti.

Anche questo faceva parte del mio piano, che è andato esattamente come avevo previsto.

DANGEROUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora