25-I will learn

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Will you hold my hand?
Oh, won't you stay with me?
'Cause you're all I need

NOAH

Se qualcuno mi chiedesse quello che ho capito di questa giornata, risponderei in modo semplice e diretto.

Non ho capito un cazzo.

Non ho capito un cazzo, almeno fino ad ora.
Adesso, Jane sta gentilmente cercando di spiegarmi la situazione.

«Non pensano che Hardin fosse un tipo da sugar mommy» rispondo, dopo averla ascoltata senza interromperla

«Non mi dire che dopo tutto quello che ti ho detto, questa è l'unica cosa con cui rispondere che ti viene in mente» commenta lei, con un sorriso pronto a contornare il suo viso

«Onestamente sì» rispondo facendola ridacchiare, mentre è stretta tra le mie braccia.

Siamo in camera sua. Una volta finita la serata, mi ha chiesto se volessi fermarmi da lei. Ovviamente ho accettato.

Ridiamo insieme, come se non esistesse altro al di fuori di noi.
È così bello passare del tempo con lei.

Nonostante io sia preoccupato per Mad, che è andata via furiosa dopo avermi scritto un messaggio, non riuscivo a non godermi la compagnia di Jane.

Mi ero ripromesso, però, che avrei fatto una bella chiacchierata con la mia amica.

«Sei proprio un cretino» esclama, ridendo ancora

«Sì, probabilmente ti piaccio per questo»

«Non mi risulta di averti detto che mi piaci, Noah»

«Non mi servono le parole, piccola lupa. Mi basta vedere come mi guardi» rispondo, con sincerità.

È vero che Jane, tante volte, si comporta da stronza sociopatica criminale.
È vero che è una delle criminali più temute della città.
Ed è anche vero che potrebbe spezzarmi un braccio, in un attimo, senza esitazione.

Ma è anche la persona con cui sento di poter parlare e fare la qualunque.
In ogni cosa, so che lei non mi giudicherebbe mai.

Non ha risposto a quello che le ho detto, ma non serve perché mi sta continuando a guardare in quel modo. Nel modo in cui solo lei è capace di guardarmi.

E, a me, non resta altro che baciarla.
La bacio fino a farle mancare l'aria e la stringo a me, come se volessi renderla unita al mio corpo.

Lei ricambia con la mia stessa intensità, senza esitazione.

Chiunque, al mio posto, avrebbe approfittato della situazione per fare sesso.
E, nonostante io avessi un'erezione bella presente, decisi di fermarmi.

Smisi di baciare Jane per un motivo soltanto: lei aveva bisogno di parlare e sfogarsi.
Il sesso poteva essere una seconda valvola di sfogo,certamente, ma al momento quello che le serviva era parlare.

«piccola lupa» la chiamo, mentre lei solleva gli occhi su di me «dimmi un po' cos'è che ti turba adesso»

Lei sospira esitante, come se parlare ad alta voce rendesse veri i suoi dubbi.

DANGEROUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora