Cap 2 'Dall'altra parte del mondo''

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Il viaggio, nonostante tutto, fu piuttosto tranquillo e durò circa dieci ore, grazie al volo diretto Roma-Toronto.

Lo passai leggendo, ascoltando musica, mangiando qualcosa mentre chiacchieravo con Laura e dormendo quel poco che riuscii.

Agli occhi della mia amica dovevo apparire, come sempre, fredda e impassibile, mentre lei era praticamente su di giri dall'emozione e non parlava d' altro... era davvero un libro aperto.

Cosi era come apparivo al di fuori per gli altri, ma in realtà in un piccolo angolo di me stessa, proprio all'altezza dello stomaco, sentivo un pizzicorio, come una sorta di bruciore... 

ero agitata, nervosa ed emozionata al contempo, non ricordavo di essermi mai sentita così o forse lo avevo solo dimenticato.

 In quel luogo oltre oceano, avrei potuto ricominciare da zero e togliermi da dosso tutte le etichette, tutte le convinzioni che nel tempo mi si erano infiltrate nelle viscere, come melma?

 Avrei potuto conoscere persone nuove ed essere una nuova Sara?!?

Chissà se sarei rimasta l'iceberg... come mi avevano soprannominato.

Certo con Laura era stato facile, ma con il resto del mondo, anche all'università, non è che fosse cambiato molto...non amavo scoprirmi troppo con gli altri, era sinonimo di debolezza visto il modo in cui quella donna mi aveva cresciuto e non credevo nella loro sincerità. 

E come avrei potuto?

Per dieci anni ero stata circondata solo da apparenza, falsità e perbenismo e, ancora di più non credevo negli uomini, probabilmente perché tutti quelli che avevo conosciuto mentivano o erano solo apparenza...

"Certo mi chiedo cosa pensassi di trovare in quell'ambiente dove tutti erano simili, falsi, ipocriti, dove si divertivano a ferire, spuntando semplicemente un altro nome dalla loro lunga lista"


🍁🍁🍁🍁

"Oddio, ma davvero ci sei riuscito?!? Lo sapevo, ho fatto bene a scommettere su di te"

Grasse risate, rimbombavano in quel vecchio edificio scolastico, durante la ricreazione probabilmente non le avrei neanche notate, ma nel cambio ora mentre mi avviavo al bagno delle ragazze, non potei fare a meno di coglierle.

Quel giorno mi sentivo strana, raggiante, ma potevo sentirmi così per un motivo tanto banale?

 Era quella la sensazione che si provava per qualcosa di inaspettato, ma bello che ti accade?

Avevo 16 anni, frequentavo il terzo anno del liceo scientifico, mi portavo dietro l'etichetta dell'iceberg già dalla primaria e non avevo amici perché ero chiusa e solitaria. 

L'unica eccezione era Luca, un compagno di classe con il quale condividevo la passione per la lettura, per i libri e anche per i manga, che tenevo gelosamente nascosti in un angolo, in quella casa gelida, dove la nonna non si sarebbe mai avventurata....

Nel solaio, sotto una vecchia asse sistemata perché nessuno si accorgesse che fosse rotta e si potesse staccare a piacimento, c'era il mio tesoro più grande, fatto di libri e manga, che mi permettevano di vivere mille vite, avventure ed emozioni solo leggendoli.

Avevo avuto qualche cotta ovviamente, ero un adolescente come le altre, non certo un pezzo di ghiaccio come il mondo credeva, ma erano tutte fantasie nella mia testa; 

che mi permettevano di staccare un po' la spina dalla rigida routine giornaliera a cui la nonna mi sottoponeva, fatta di:

scuola, casa, compiti, lezioni private di portamento, lingue straniere e pianoforte, alle quali mi costringeva. Quelle ore erano costellate da continue aggressioni verbali e offese, più o meno velate, perché per lei contava solamente l'obiettivo, il risultato, nient'altro.

"Tornando da me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora