Cap 16 ' Discussioni '

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Le settimane successive passarono veloci, mi dividevo tra il lavoro, gli amici, Ahote e la tribù dei Mohawk. Amavo passare del tempo con loro, apprendevo ogni volta qualcosa di più su tutto ciò che ci circondava. Era una scuola di vita vera e propria e quando tornavo a casa, sentivo una pace nell'anima che non credevo di aver mai provato.

Una domenica mattina purtroppo, proprio al villaggio rividi la persona che più avevo paura di incontrare, Nina.

Vestita con abiti sportivi, jeans semplici aderenti e un maglione rosso fuoco, capelli legati in una coda altissima , occhi contornati di nero e labbra naturali. Tanti braccialetti di diverso tipo al braccio destro e una collana lunga fino alla pancia, con varie piume colorate unite tra loro.

Era impossibile non notare quanto fosse bella.

Quando volse il suo sguardo verso di me, deglutii a fatica il groppo che mi si era creato in gola, solo vedendola a bruciapelo.

"Oddio perché si avvicina? No, vattene, non mi parlare...non voglio avere nulla a che fare con te"


"Oh ma guarda chi c'è? Ciao Sara" esclamò con un' espressione di disprezzo che tradiva le parole dette.

Si vedeva lontano un miglio che non mi sopportava e sinceramente provavo lo stesso anche io...e come se non fosse abbastanza, mi sentivo anche meno di lei.

Mi sembrava di non meritare Aho. Non ero bella come lei, non facevo parte della sua tribù, non ero nulla di particolare.

Iniziai ad innervosirmi e lei lo captò immediatamente.

Con sguardo irriverente continuò: " Come mai non sei a scodinzolare dietro ad Aho, come un cagnolino? Il mio Aho, oltretutto! Non capisco come il Capo tribù possa anche solo permetterti di calpestare questo suolo, inutile straniera"

Rimasi raggelata da quelle parole , quanto astio poteva avere nei miei confronti, senza neanche conoscermi. Le bastava il fatto che io e Ahote ci stessimo vedendo, o meglio che lui sembrasse provare qualcosa nei miei confronti.

"EHI, Nina!! Non ti azzardare proprio, ma come ti permetti?!?" Yiska, che aveva sentito tutto il dialogo mentre si avvicinava per salutarmi, si mise tra di noi come una piccola furia.

Indossava un vestito lungo invernale aderente fino alla vita che poi scendeva morbido accarezzandole i fianchi, di un color azzurro chiaro molto bello, anfibi neri, capelli tenuti come sempre in quella maniera particolare che la contraddistingueva e una serie di collanine di perle colorate al collo, di lunghezze diverse.

Potevo sentire quanto fosse arrabbiata, sembrava fuori di se. D'altronde era praticamente la mia seconda migliore amica, la seconda con cui fossi riuscita a legare tanto profondamente dopo Laura.

La sfiorai, aggrappandomi leggermente ad una piccola porzione di stoffa del vestito come per chiamarla e quando si voltò verso di me le sillabai un "Dai, lascia stare".

Non volevo si mettesse a litigare per colpa mia.

"Lasciare stare??? Io me la mangio questa vipera arrogante!"

Nina la guardava con sarcasmo misto a disprezzo puro, potevo sentire distintamente anche questo. Per un attimo mi ricordò nonna Ida, anche lei aveva avuto spesso lo stesso atteggiamento con me.

Sentii una stretta allo stomaco e deglutii ancora.

"Dai osa dire anche solo un'altra parola contro Sara e davvero questa volta trovo la scusante per dartene di santa ragione!"

"Tornando da me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora