Cap 18 ' Rabbia '

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Persi conoscenza.

Quando riaprii gli occhi mi ritrovai tra le braccia di Yiska, che mi guardava con le lacrime agli occhi.

"Oddio Sara, ti sei ripresa!" si tratteneva a stento, calde lacrime le rigarono il volto, mentre mi stringeva fortissimo.

Non capivo, come avesse fatto a togliermi Mingan di dosso, da sola. Cercai di mettermi almeno seduta e guardandomi, compresi che non era riuscito nel suo intento, davvero per poco.

Mi salirono nausea ed emicrania tutte insieme e istintivamente mi tenni la testa con le mani, raggomitolandomi su me stessa.

Non troppo in lontananza qualcuno stava facendo a botte, riconobbi facilmente il rumore provocato da calci e pugni dopo averli osservati per ore quel giorno dal vivo. Alzai gli occhi e vidi subito entrambi.

Ahote era fuori di se dalla rabbia, tutto in lui esprimeva ira pura.

Mascelle serrate, occhi che sembravano neri da quanto era furioso, muscoli completamente tesi, pronto a continuare ad assestare calci e pugni sempre più forti, finché la smania che aveva in corpo non si fosse placata. Graffi ed escoriazioni su tutto il corpo, probabilmente provocati dai colpi di Mingan prima di essere messo alle strette, i vestiti bianchi macchiati di sangue, le nocche delle mani rovinate.

Si avventava su di lui come una furia, senza dargli minimamente il tempo di reagire o comunque, non come avrebbe voluto. E quando indietreggiava, pochi secondi prima di continuare ad attaccare, gli urlava:

" Dai fammi vedere quanto sei spavaldo ora, merda!",

poi assestava il colpo preciso al millimetro e per ognuno, continuava a ripetere:

" Questo è per averla seguita",

"Questo è per aver anche solo pensato di sfiorarla",

"Questo è per averle messo paura",

E infine,

"Questo è per aver cercato di abusare di lei!" digrignando ancora di più denti, mordendosi un labbro senza rendersene conto e assestandogli un pugno nello stomaco fortissimo.

Mingan nonostante fosse enorme anche lui, addirittura più massiccio di Aho, era ridotto ad una maschera di sangue. Il naso probabilmente rotto, visto il gonfiore e il colore violaceo, il labbro inferiore spaccato grondava sangue, il petto completamente macchiato di rosso e lividi viola ovunque, tra viso, petto e addome.

Dopo l'ultimo colpo di Ahote allo stomaco, si pulì la bocca macchiata con il dorso della mano, sputò a terra sangue misto a saliva e con un sorriso di irriverenza e disprezzo, urlò con un tono da pazzo :

" Quanto sei idiota per esserti fatto fare il lavaggio del cervello da una stupida straniera, Ahote Enapay?!?

Hai Nina che farebbe tutto per te, ma a te non importa, meglio le straniere!

Quelle fanno parte della stessa razza che ci ha devastato, o l'hai dimenticato?!??"


Poi guardandolo dritto negli occhi con arroganza, ridendo, aggiunse:

"E comunque, le e' piaciuto indiscutibilmente TUTTO!"

Vidi Aho sbarrare gli occhi e quest'ultimi andare a fuoco, non lo avevo mai visto in quello stato.

Digrignò i denti così forte che un rivolo di sangue iniziò a scendere dall'interno della sua bocca alle labbra, scorrendo verso il mento e gocciolando a terra. Strinse fortissimo entrambi i pugni e si irrigidì così tanto, che era palese sarebbe scattato da un momento all'altro e così infatti fu.

"Tornando da me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora