Cap 28 ' L' offerta '

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Arrivammo a Gheinsburg nella pizzeria italiana, verso le venti di sera.

Le ragazze vennero con me, mentre Ahote andò con David.

Come mi aspettavo il viaggio fu costellato da mille battutine e domande imbarazzanti da parte loro, ma in fondo eravamo donne e ci stavano tutte, poi da parte delle mie migliori amiche ancora di più.

Si chiedevano come mi sentissi, come fosse stato vederlo dopo tutti quei mesi e avevano notato benissimo che non mi aveva tolto gli occhi di dosso un secondo, da quando eravamo entrati in casa.

Poi fu il loro turno e mi raccontarono come avevano visto lui, affrontare quei cinque lunghi mesi.

Il primo mese era letteralmente sparito, niente lavoro, niente riserva, seppi da Yiska che era riuscito a mantenere solo gli allenamenti da guerriero.

Probabilmente perché lo aiutavano a sfogare come me con la kickboxing, non potei fare a meno di pensare.

Poi era pian piano era tornato a fare ciò che amava, ma parlargli era difficilissimo. Anche con Yiska, la sua "sorellina" e migliore amica, si era sbottonato davvero pochissimo, riferendole solo il giorno del mio compleanno, di stare malissimo per quello che mi aveva fatto...e che la mia assenza era qualcosa di devastante.

"Si è ricordato il giorno del mio compleanno?? Glielo avevo accennato solamente una volta, mentre giocavamo come due bambini alla lotta!" gli occhi iniziarono a pizzicarmi un po', ma non avevo bisogno di nasconderli fortunatamente davanti a Laura ed Yiska,

"È devastante la sua assenza",

In silenzio scese qualche lacrima e le mie amiche rispettarono quel mio momento, solo standomi vicino in silenzio.

In pizzeria mi sedetti letteralmente "scortata" dalle ragazze, che si posizionarono nei posti di fianco a me, Laura a capotavola, io subito dopo lateralmente, Yiska nel posto successivo, poi David all'altro capo del tavolo e Ahote davanti a me.

Lo guardai e non riuscii a tenere il suo sguardo, se non per un attimo.

Ordinammo tutti la pizza, ovviamente chiesero cosa suggerivamo noi due, italiane.

Non potevano mancare i fritti misti che sembravano fatti davvero ad arte, poi gli suggerimmo le pizze, conoscendo i loro gusti.

Non mangiavo una pizza da quasi un anno, alla fine io presi una diavola, Laura in fissa come al solito per la classica margherita, Yiska prese una funghi e prosciutto, David la pizza della casa che aveva su tantissime verdure, salame piccante e 'nduja e Aho una salsiccia e cime di rapa.

Vedere le loro facce mentre assaggiavano quei piatti, sorpresi dai sapori della mia terra, mi fece sorridere. Ne erano tutti entusiasti e apprezzarono molto.

Ovviamente tra i dolci alla fine della cena, non poteva mancare il tiramisù che dovevano assolutamente provare. Anche quello piacque molto.

Passammo la serata a chiacchierare e ridere, addirittura io e Ahote ci guardammo sorridendo quando assaggiò il primo boccone di tiramisù e assunse un'espressione buffissima.

Non riuscii a trattenere un sorriso e quando mi resi conto che lo aveva notato, mi gelai per un attimo.

Lui mi guardò impassibile per un secondo e poi accennò un lieve sorriso, percettibile appena, che però non sfuggì ai miei di occhi.

Mi sentii sciogliere, da quanto non vedevo un sorriso sul suo volto?

Sorrisi e abbassai lo sguardo, perché mi sentii avvampare.

"Tornando da me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora