"Decisi di riposarmi un po' prima del lavoro che mi attendeva in serata, quindi chiesi a Laura se era possibile, visto che nel pomeriggio sarei stata io a presenziare, come veterinario di riferimento per il rilascio dei lupi.
Annuì e mi sembrò leggermente delusa.
Probabilmente avrebbe voluto esserci lei nel pomeriggio, ma credo intuisse anche il bisogno che avevo di farlo io, dopo essermi presa cura di quei lupi per mesi.
"Fai un buon lavoro, mi raccomando" disse quando la salutai.
Mi sentii inevitabilmente un po' in colpa, ma cercai di scacciare quel pensiero e corsi a casa per riposare.
Le 17:00 quel pomeriggio arrivarono in un battito di ciglia e fui la prima ad essere nel punto di ritrovo. Me ne sorpresi.
Pochi istanti dopo sentii un rumore di passi dietro di me, era Ahote.
Avevo passato le ore precedenti immaginando la faccia nervosa, irrequieta e piena di disprezzo che sicuramente avrebbe fatto vedendomi. Era convinto che non sarei andata.
Quando mi vide si irrigidì, negli occhi notai agitazione, sorpresa, ma anche un briciolo di curiosità per il fatto che fossi li.
"Sei venuta allora..."
"niente straniera, niente parole taglienti" anche se il tono era netto e deciso come sempre.
Rimasi sorpresa dalla sua reazione, ancora di più quando avvicinandosi e superandomi aggiunse, con un mezzo sorriso sarcastico che gli accese le labbra:
"Vedi di non creare casini mi raccomando...andiamo a prepararli, che oggi è il loro giorno".
Il tono sarcastico ma non rabbioso, mi strappò un sorriso.
Lo seguii silenziosamente, non avrei saputo cosa dire, poi lui iniziò spiegandomi di cosa aveva bisogno per arrivare al rilascio .
Bisognava addormentare entrambi i lupi, munirli di Gps sottocutaneo per tenerli costantemente monitorati in futuro, caricarli in delle gabbie apposite all'interno di un camioncino, grazie al quale avremo potuto trasportarli nel luogo scelto e donargli nuovamente la libertà.
Ovviamente mi sarei occupata io, del dosaggio degli anestetici e dell'applicazione dei Gps.
"Ma non aspettiamo gli altri per cominciare?" domandai perplessa, non vedendo ancora arrivare nessun' altro e i tempi di preparazione a cui dovevamo attenerci, non erano propriamente brevi ;
'"Quali altri?" rispose lui impertinente.
"Siamo solo io e te".
Lo guardai con un' espressione scioccata stampata in volto.
"Solo io e lui? Ma diamine non dovevamo essere una squadra composta non certo da un esercito, ma almeno quattro/cinque persone presenti !?!? Ad un rilascio simile, me le ero immaginate"
"Ecco, giusto immaginate"
Evidentemente a disagio, mi parlava senza guardarmi
"Di solito siamo io e un veterinario...non credevo venissi tu, te l'ho già detto. Non c'è nulla per cui fare quella sciocca espressione" continuò sbuffando, ma il tono era lieve, nulla a che vedere con il gelo delle conversazioni precedenti. Poi si avvicinò, mi accarezzò leggermente la testa sfiorandola appena quasi avesse paura a farlo e, si diresse a preparare ciò che gli competeva. Ci saremmo ritrovati li, dopo una mezz'ora circa. E così fu.
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"Tornando da me"
RomantikSara e' una ragazza di 28 anni, con un passato particolare e complicato alle spalle, a causa della nonna, una donna arcigna e ipocrita che l'ha cresciuta si, ma non certo come dovrebbe fare una nonna....quella donna le ha provocato profonde ferite...