Capitolo 2

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Alla fine scoccano le 22:00 e sono libera di andare. Di solito non avevo mai questi turni, ma l'avevo chiesto come favore personale dato che con la scuola lontana e l'impegno che richiede, ritengo opportuno dormire di più.

-Io vado.- dissi a Jack.

-Certo piccola, ci vediamo domani.- disse. sorrisi di malavoglia e me ne andai, uscì sbattendo la porta da quel posto che portava solo brutti ricordi, da quel posto squallido che puzzava di fumo misto ad alcol, quel posto dove la gente era sempre ubriaca o drogata, quel posto da cui ogni volta che uscivo mi promettevo di non entrarci mai più ma per bisogno infrangevo sempre la promessa; insomma uscì dal mio piccolo inferno personale. Mi avvolsi nella felpa, per combattere il vento alquanto freddo e a passo veloce mi diressi verso casa.

Le strade buie erano illuminati dal neon delle tristi vetrine dei negozi, illuminavano pareti coperte di graffiti e manifesti mezzi distrutti. All'angolo girai e abbandonai la strada silenziosa e deserta, per una con più vita. In quella strada c'erano vari bar e una discoteca e ciò implicava che ci fosse sempre gente. Le grida, le risate, la puzza delle canne, le bottiglie di birra buttate per terra, gli ubriachi stesi sui marciapiedi o immersi nei vicoli a vomitare, le macchine che suonano clacson per farsi sentire e poter passare, le persone che protestano per la musica troppo alta e quelle che protestano perché non li lasciano entrare. Lo sbando più totale come ogni sera.

Ero immersa nei miei pensieri quando sento una voce chiamarmi.

-ARLEEN!- mi giro e scruto tra la folla di ragazzi sbronzi e lo vedo. Era Luke un mio ex compagno di classe.–Oi come butta?- mi chiese abbracciandomi.

-Bene, scusa ma non ti avevo visto.- dissi scrutando la ragazza. Era bella indubbiamente. Capelli lisci e biondi tinto, vestito rosso che copre lo stretto necessario e scarpe con il tacco altissimo. Chissà se sotto quel chilo di trucco c'era anche una ragazza?

-Non ti preoccupare, ti ho vista un po'persa infatti, ma dovevo cogliere l'occasione al volo sennò chissà quando ti rivedo..- disse aspirando il tabacco dalla sigaretta.- ormai sei sparita dal giro.-

-Eh, lo so, sono un po' impegnata.-

-Immagino, ho saputo che te la fai ancora con Jack..- commentò, mascherando il disgusto. –Sai se un giro hai voglia davvero di divertirti non esitare a chiamarmi.- annui poco convinta.

-Non penso succederà a breve.- sorrisi di malavoglia.

-Capisco.- disse sorridendo, poi si rese conto degli sguardi che lanciavo alla ragazza. –Ah, che sbadato, lei è Carmen una mia cara amica.- disse accarezzandole la schiena.

-piacere.- dissi stringendole la mano e cercando di simulare un sorriso. –Bene ora devo davvero andare.-

-Ciao ci si vede in giro.- disse lasciandomi un bacio sulla guancia.

-Certo.- dissi voltandogli le spalle. Mentendo ovviamente. Avevo odiato i miei compagni di classe: le ragazze perché mi odiavano perchè ritenevano una puttana dato che uscivo con Jack e quindi mi evitavano come s avessi avuto l'ebola, mentre i ragazzi mi amavano perché pensavano che fossi una facile. Davvero speravo non incontrarli più nemmeno per sbaglio. Non andavo alle feste come loro perché avevo una famiglia da portare avanti quindi ero troppo out per stare con loro. Ma a me non me ne importava niente. Avevo vissuto nel loro mondo per qualche anno andandomi a ubriacare e fumando come se non ci fosse un domani, ma ero davvero felice di essermi lasciata tutto ciò alle spalle.

Arrivai e la casa era dominata dal caos più totale: Darren, non era ancora andato a dormire e stava giocando con la play; Blake stava pomiciando con una ragazza mai vista e di Douglas non c'erano tracce, in più c'era la musica a tutto volume e c'erano varie cose sparse per la piccola stanza.

Avremo mai un finale felice?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora