POV LOUIS
"Cosa avevo fatto?" mi chiesi guardando il cielo sopra di me. "Cosa cazzo le avevo detto?" continuai a pensare. Senti la rabbia scorrere nelle vene e diedi un pugno al muro. Il dolore era forte, ma la mia rabbia lo era di più. Avevo rovinato tutto, tutto per sempre.
Perché ero stato così cretino? No, non potevo farlo. Non potevo stare immobile e vedere tutto finire. Non potevo starmene in un angolo. Lei era la mia vita e volevo che continuasse ad esserlo.
Aprì la porta e corsi giù per le scale. Pensai a dove potesse essere andata. In classe no di certo, la prima ora non era ancora finita e poi non si sarebbe fatta vedere da nessuno in quello stato. Era in bagno! Capì in un secondo di genialità. Mi diressi verso il bagno delle ragazze ed entrai sperando che ci fosse solo lei.
Come entrai sentì dei singhiozzi.
-Arleen?- chiesi insicuro. I singhiozzi cessarono. –Arleen, ti prego, lasciami chiarire..- nessuna risposta –Arleen, non volevo dire ciò che ho detto, davvero, credimi, ti prego.- la implorai.
-Però l'hai detto!- replicò lei dall'altra parte del bagno.
-Già.- ammisi –E mi dispiace, ma ero arrabbiato, non stavo pensando...Non che di solito lo faccia...- commentai ironico, sperando di farla ridere. Non disse niente, ma qualcosa mi fece pensare che dietro la porta stesse sorridendo. –Davvero Arleen, insomma lo so che Jack è uno "stronzo approfittatore".- dissi citando le sue esatte parole. –e che tu non hai altre possibilità, ma mi da fastidio, davvero, vorrei poter far qualcosa per aiutarti, ma non so cosa.-
-Non c'è niente che puoi fare..- commentò con tono più tranquillo.
-Già e forse è proprio questo a farmi arrabbiare.- commentai. Vidi la porta del bagno aprirsi e Arleen uscire. Aveva gli occhi rossi e i capelli spettinati, ma per me era comunque bellissima
Non capivo perché le cose non potevano continuare come prima. Perché Jack doveva tornare? Era così sadico e senza cuore? Come poteva fare ciò a una ragazza dolce come lei?
-Io non ho scelta.- disse infine –Davvero stanotte non ho dormito per pensare ad un'altra soluzione, ma Jack mi sta rendendo la vita più impossibile di prima, se è possibile, e così non può continuare.- continuò –Lo conosco, e non smetterà finché non otterrà ciò che vuole, ovvero me.-
Io la guardai. Non sapevo che dire.
-insomma non so perché proprio me, ma rovinarmi la vita è uno suo hobby preferiti ormai da tempo.- disse sarcastica.
-io invece penso di sapere perché Arleen, non è affatto stupido.- ammisi e la strinsi tra le braccia. –Ti capisco davvero.- dissi infine. Lei mi guardò e fece un mezzo sorriso.
-è stato davvero bellissimo stare con te, sei una persona speciale Louis, ti auguro il meglio, davvero.- mi disse abbracciandomi di nuovo. La campanella suonò e lei si staccò. Mi guardò un'ultima volta e poi uscì senza voltarsi.
-Già, ma il meglio l'avevo già trovato..- commentai vedendola uscire.
C'era solo una cosa da fare: affrontare Jack.
POV ARLEEN
La campanella era appena suonata e i ragazzi correvano per i corridoi per arrivare puntuali a lezione, io invece camminavo. Non avevo fretta. Lasciare Louis era stato così difficile. Non che non me lo aspettassi, ma di certo le sue parole non mi avevano aiutata. Pensavo che così sarebbe stato più al sicuro, che Jack non avrebbe avuto interesse a vendicarsi su di lui se non lo frequentavo più, ma il suo sguardo ferito mi aveva fatto dubitare. Forse lui mi amava più di quanto pensassi e io lo avevo lasciato. Ma avevo scelta? Non penso. Era giusto così. Doveva andare così. Cercai di convincermi che avevo avuto il mio momento si serenità e sogno, ora era giunto il momento di svegliarsi e affrontare le cose.
Entrai in classe giusto due minuti prima del professore e mi sedetti al mio solito posto. Guardai fuori dalla finestra e vidi il cielo grigio, le foglie cadute dagli alberi e il vento che le muoveva. Tutto ciò mi trasmetteva un senso di tristezza e stanchezza. Poi qualcuno bussò ed entrò Louis, mi concedette uno sguardo veloce e chiedendo scusa al professore per il ritardo si andò a sedere dalla parte opposta della classe rispetto a me. Cercai di seguire la lezione come potevo, anche se la mia mente era occupata da vari pensieri molto lontani dall'anatomia del corpo umano. Ogni tanto mi giravo verso di Louis, sentendomi osservata, ma lui subito si girava dall'altra parte.
Poi suonò di nuovo la campanella e andai alla prossima lezione. E con la stessa monotonia finì anche la giornata di scuola.
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Avremo mai un finale felice?
ChickLitQuando si fanno errori troppo gravi per essere perdonati. Quando non puoi fare altro che guardare oltre senza voltarti dietro. Quando credi che ormai sei da solo e continuerai ad esserlo. Quando tutti i tuoi piani sono stati stravolti, cambiati, sab...