-Arleen, che piacere vederti!- disse Martin abbracciandomi. Martin da quanto tempo non lo vedevo. Era un mio compagno di giochi da piccola e a volte eravamo usciti insieme con degli amici. Lui era stato sempre molto dolce e premuroso con me, mentre io un po' meno. Una volta si era pure dichiarato, ma io l'avevo rifiutato perché ero innamorata di Jack e lui era stato molto comprensivo. Chissà come sarebbe stato se mi fossi fidanzata con lui? Be' sicuramente non avrei avuto il polso rotto e non starei a cercare il mio fratellino in una discoteca.
-Già, anche a me fa tanto piacere.- dissi ricambiando l'abbraccio. –Senti ho bisogno di un favore, mi fai entrare?- chiesi facendo gli occhi da cerbiatto. Lui era una dei due buttafuori del locale e la mia unica speranza per entrare, dato che fuori c'era una fila chilometrica.
-Arleen io....- iniziò con tono dispiaciuto.
-No, no ti prego Martin, mio fratello, Darren e lì.- lo implorai interrompendolo –Capisci?-
Lui mi guardò. Rimase zitto e osservò la folla.
-Ti prego, penso ci sia di mezzo Jack.- ammisi alla fine.
-Ok, ok, entra.- disse spostandosi dalla porta e facendo entrare me e mio fratello. Si sentirono alcune lamentele da parte della gente in fila, ma non ci feci molto caso.
-Grazie, ti devo un favore.- dissi lasciandogli un bacio sulla guancia. Lui arrossì e sorrise.
-Ma che fai?- sentì chiedere dall'altro buttafuori.
-è tutto sotto controllo è una mia cara amica, si tratta di Jack.- sentì dire da Martin. L'altro rimase muto. Superata la porta entrammo nel locale. La pista da ballo era piena di gente: gridavano, saltavano e spingevano. A spintoni io e Blake arrivammo dall'altra parte dove la situazione era più calma, la gente beveva e parlava senza fare troppa confusione. A sinistra c'era il settore VIP, dove io più volte ero entrata con Jack, separato da un vetro e pieno divanetti dove c'erano varie coppie che limonavano.
-Sei stata un po' stronza prima.- mi commentò Blake all'orecchio. Lo guardai non capendo. Con il suo solito fare da menefreghista aveva le mani nelle tasche posteriori dei jeans e lo sguardo che non si fermava mai per più di tre secondi su qualcosa.
-Che intendi?- chiesi alzando la voce per farmi sentire, mentre mi guardavo in torno. Di Darren non c'erano tracce.
-Che il bacio come saluto lo potevi evitare, sai è cotto di te e non è bello dare false speranze alla gente.- disse acido.
-Pensavo che ormai l'avesse superata, cioè sono passati più di due anni.-
-Non per lui.- disse come se ne fosse certo. Lasciai perdere, al momento c'era una situazione più importante da risolvere.
-So, dov'è, seguimi.- disse Blake come se fosse stato illuminato da un'idea. Lo seguì fino al retro del locale.
-Dove stiamo andando?- chiesi un po' spaesata. Non ero mai stata da quella parte del locale. Superammo il corridoio con a destra i bagni e Blake si diresse verso una porta.
-Cosa c'è là?- chiesi curiosa.
-Il vicolo.- disse lui degnandomi di uno sguardo fugace. Uscimmo. Il vicolo era scuro illuminato da due lampioni non molto potenti. Vari ragazzi si trovavano appoggiati alle pareti. Tutti in jeans e felpe enormi e cappuccio in testa per non farsi riconoscere. Erano almeno una decina, non tutti maggiorenni probabilmente. Guardai meglio e scorsi un ragazzino con una felpa blu elettrico.
-Eccolo è quello!- esclamai a voce più alta di quanto volessi mentre lo indicavo. Blake si girò, fortunatamente il ragazzino era troppo lontano per sentirmi.
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Avremo mai un finale felice?
ChickLitQuando si fanno errori troppo gravi per essere perdonati. Quando non puoi fare altro che guardare oltre senza voltarti dietro. Quando credi che ormai sei da solo e continuerai ad esserlo. Quando tutti i tuoi piani sono stati stravolti, cambiati, sab...