Capitolo 3

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Avevo iniziato la scuola da una settimana ormai e mi stavo iniziando ad abituare alle novità. Era stata una settimana dura e intensa, dove ero riuscita a recuperare i pochi, seppur un po' difficili, argomenti che non avevo fatto. I professori erano abbastanza felici e con i miei nuovi compagni non avevo ancora legato molto, anzi scambiavo solo qualche parola di saluto o chiedevo i compiti niente di più. La maggior parte tendevano a non calcolarmi o altri semplicemente erano gentili; poi c'era uno con il suo gruppetto di amici che mi aveva preso di mira sin dal primo giorno e mi prendeva in giro, per di più si era ostinato a chiamarmi Mary. Ma non gli davo troppo peso, dopo tutto ero andata in quella scuola per un futuro migliore non per farmi amici.

Oggi è domenica e come ogni domenica sono andata a messa con Beth, non perché sia credente, niente affatto, ma mia mamma era molto credente e quell'ora che passo ad ascoltare la messa la sento vicina ed è proprio in quell'ora che ricevo tutta l'energia necessaria per sopravvivere tutta la settimana. Mia madre era una donna di carattere, molto forte, ma anche molto altruista e fin da piccola speravo di aver ereditato qualcosa da lei. Peccato che da lei oltre hai suoi capelli ricci e occhi scuri non avevo ereditato niente: non ero gentile e premurosa come lei con i miei fratelli, nè ero forte quanto lei altrimenti avrei già mollato Jack e cambiato lavoro.

-Terra chiama Arleen?- disse Beth passandomi una mano davanti agli occhi. –è ora di uscire prima che ci buttino fuori a forza.- mi guardai attorno e la chiesa era completamente vuota. Annuì, anche se ero piuttosto sicura che non ci potessero scacciare da una chiesa, e la seguì fino al solito bar della domenica, per fare colazione.

Ci sedemmo al tavolo e poco dopo un cameriere ci portò le nostre ordinazioni un cornetto, da dividere in due e un cappuccino. Il bar non era un gran che, ma forse era il migliore del nostro quartiere e in più custodiva molti dei nostri ricordi d'infanzia, infatti mia madre ogni volta che poteva ci portava qua a me e i miei fratelli a prendere il gelato.

-Non sei di gran compagnia oggi..- commentò Beth dopo aver sorseggiato il suo cappuccino bollente.

Beth la conosco dalla prima elementare, i suoi genitori si erano separati quando lei aveva 12 anni. Sua madre lavorava in un museo e aveva conosciuto un'artista londinese, se ne era perdutamente innamorata e si era trasferita a Londra con sua sorella di tre anni più grande, ma lei volle rimanere qui con il padre.

È la tipica ragazza bella, ma stronza, infatti siamo tutto il contrario, lei ha i capelli color grano lisci e gli occhi turchesi. Una rarità. Al contrario di me lei è molto irresponsabile, festaiola e ama divertirsi. Ma non la posso criticare, dopo tutto anche io ero così prima di avere sulle spalle il peso di una famiglia da portare avanti, cosa che ha portato a mettere la testa a posto.

-Allora come va alla tua scuola da ricconi?- mi domandò incuriosita. Era convinta che andando a una scuola privata avessi una vita tipo quelle di Gossip Girl o altri telefilm, ma in realtà non era cambiato assolutamente niente.

-Bene.-

-Immagino che debba studiare molto...- commentò. Lei aveva abbandonato la scuola subito dopo la terza media, diceva che studiare non faceva per lei e si era messa a lavorare nel piccolo negozio di famiglia.

-Un bel po' diciamo.- ammisi.

-Qualche ragazzo carino?- con lei era inevitabile avere una conversazione senza parlare di ragazzi.

-Ehm....-

-Oddio chi è?- domandò subito entusiasmandosi.

-Come sai che io...?-

-Avresti detto subito no se non ci fosse stato nessuno ad attirare la tua attenzione, ma hai detto ehm..- rispose subito senza farmi finire la domanda. Mi conosceva meglio di chiunque altro ed a volte questa cosa mi faceva paura.

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