Bipolar attitude pt2

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Ian uscì dal bagno poco dopo, completamente nudo e in preda ad un altro crollo psicotico, perché non aveva ancora preso le medicine. Con i capelli ancora bagnati, iniziò ad urlare come un pazzo e cominciò a correre per tutta la casa, lasciando Mickey e Fiona senza parole.

"Cazzo!! Stanno venendo a prendermi!!! Cazzo!" urlava, correndo e alzando le mani come per chiedere aiuto "Aiutatemi, i militari mi vogliono portare via! Merda!"

Fiona si alzò di scatto. "Ian! Mettiti qualcosa addosso!" urlò, mentre si girava verso Lip. "Lip, chiudi tutte le porte, non voglio che esca di nuovo"

Mickey, seduto sul letto, guardò la scena con un misto di shock e... eccitazione. "Cazzo..." mormorò, rendendosi conto che vedere Ian correre nudo per casa come un pazzo lo eccitava tantissimo e gli aveva fatto venire il cazzo duro.

Quando Fiona si accorse dell'erezione di Mickey, il suo volto si illuminò di stupore. "Oh mio Dio!" esclamò, alzandosi e uscendo dalla stanza, con uno sguardo divertito e scioccato al tempo stesso. "Mickey, uhm... magari... vai in bagno, mh? Ian, aspetta!"

Mickey rimase sul letto, cercando di nascondere la sua erezione mentre preparava un bicchiere d'acqua e le pillole per Ian. "Cazzo..." mormorò tra sè, sia per quello che Fiona aveva visto che per la sua preoccupazione per Ian e la sua cazzo di malattia mentale.

Poco dopo, Fiona tornò in camera con Ian, che sembrava confuso ma ancora carico di energia. "Dai, Ian," disse Fiona, infilandogli un paio di boxer come se fosse un bambino. "Rimani qui con Mickey. Ora calmati"

Ian guardò Fiona con uno sguardo smarrito. "Dove sono i miei vestiti? I militari mi hanno preso i vestiti?"

"No, i militari non hanno preso niente" rispose Fiona, cercando di mantenere la calma. "Sono nel vostro armadio i tuoi vestiti. Buonanotte, ragazzi!" concluse, dando un rapido bacio a Ian sulla fronte prima di uscire dalla stanza.

Mickey fece sedere Ian sul letto, cercando di mantenere un'espressione seria. "Ehi, ascolta, devi prendere le medicine," disse, porgendogli il bicchiere d'acqua e le pillole. "Non c'è niente di male, prendile e non rompere il cazzo." concluse sorridendo debolmente

Ian guardò le pillole con una certa diffidenza. "Ma i militari mi stanno venendo a prendere, cazzo!" continuò ad urlare, con gli occhi sgranati "Cazzo, Mick, dobbiamo scappare!"

Mickey rise. "Gallagher, nessun militare sta venendo a prenderti. E anche se ti portassero via, ti riporterebbero subito indietro, non ti sopporterebbero neanche per un giorno"

Dopo un momento di esitazione, Ian afferrò le pillole e le ingoiò con un sorso d'acqua. "Fanculo, Mickey. Se mi porteranno via sarà tutta colpa tua"

"Certo, Gallagher" rispose Mickey, continuando a ridere. "Adesso cerca di calmarti, ok? Non iniziare a correre di nuovo, ti prego, sono stanco"

Ian si lasciò cadere sul letto, sbuffando. "Cazzo, li sento, stanno arrivando..."

"Sì, sì, certo" disse Mickey, cercando di strappare un sorriso a Ian. "Ma mi hanno detto che arriveranno domani mattina quindi ora dormi e non rompere il cazzo"

Mickey gli baciò la fronte, sdraiandosi accanto a lui, e si addormentarono entrambi dopo poco.

La mattina dopo Mickey si svegliò trovando Ian seduto accanto a lui, con la schiena al muro, che lo fissava con sguardo triste.

Mickey si tirò su a sedere, baciando Ian fugacemente schiacciando le labbra sulle sue e appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Mickey..." mormorò Ian dopo un momento di silenzio, la voce un po' tremolante.

"Mh?" chiese Mickey, senza alzare lo sguardo. Con una dolcezza insolita, gli prese una mano e iniziò ad accarezzargliela. "Come stai?"

Ian guardò Mickey con gli occhi pieni di rassegnazione. "Mi dispiace per tutto quello che è successo..." disse. "Non volevo... non voglio farvi preoccupare."

Mickey scosse la testa. "Non è colpa tua, cazzo. È quella malattia di merda che ti fa fare queste cose. Non sei tu, è... è solo una cazzo di malattia."

"Lo so, ma a volte... cazzo a volte faccio cose che non riuscirei neanche ad immaginarmi...," rispose Ian, ansimando. "Non voglio che vi preoccupiate per me.."

"Bè, non è così facile rimanere calmi vedendo un pazzo correre per casa completamente nudo che perché 'i militari lo stanno cercando'," disse Mickey, sorridendo.

Ian rise, facendogli il dito medio.

Mentre parlavano, improvvisamente Mickey urlò di dolore. "Cazzo!" esclamò, portandosi le mani sulla pancia.

Ian si girò, preoccupato. "Checazzo cazzo succede? Stai bene?"

"Porca puttana! La bambina sta scalciando come una pazza!" rispose Mickey, cercando di tenere sotto controllo il dolore.

Ian, con un sorriso incredulo, si avvicinò. "Posso sentirla?" chiese, allungando la mano. Mickey afferrò la mano di Ian e la fece scorrere sulla sua pancia, dove la bambina stava scalciando.

"Senti? Scalcia come una pazza" ripetè Mickey, cercando di mascherare il dolore con un sorriso. "Chissà da chi ha preso..."

Ian rise, il suo umore che sembrava migliorare. "È una vera Gallagher, allora," scherzò. "Spero solo che non prenda da te per quanto riguarda il carattere."

Mickey lo guardò con un sopracciglio alzato. "Cosa stai cercando di dire? Che non ti piace il mio carattere? Cazzo, Gallagher, credevo che fosse stato quello a farti innamorare..." disse con un tono quasi erotico.

"Mmm sì" rispose Ian, ridendo maliziosamente. "Mi viene duro solo a pensarci" concluse, prendendo la mano di Mickey e mettendola sul suo cazzo, già duro, facendolo ridere.

"Mmmm cazzo, Gallagher" mugugnò Mickey, iniziando a fargli una sega. "Ti piacciono proprio gli stronzi, mh?"

"Nahh" mormorò Ian, tra un gemito e l'altro "Mi piaci solo tu"

"Ahh, adesso fai anche il leccaculo, eh?" chiese Mickey ridendo "Vuoi proprio farmi venire, Gallagher"

"Sei un coglione," disse Ian, alzandosi e vestendosi velocemente mentre Mickey lo guardava confuso per non avergli fatto finire la sega. "Dai, andiamo a fare colazione. Ho fame"

"Fanculo Gallagher" sbuffò, uscendo dalla stanza, seguito da Ian che gli dette una pacca sul culo.

Scesero in cucina, dove trovarono Lip e Carl che chiacchieravano tra di loro. Non appena li videro, si girarono verso di loro.

"Hey, Ian! Come stai dopo... uhm, dopo ieri?" chiese Lip, con un tono preoccupato.

Ian, visibilmente irritato, rispose in modo brusco. "Sto bene, cazzo. Non voglio parlarne."

"Hey, calma" gli disse Mickey, mettendogli una mano sulla spalla.

La giornata comunque continuò tranquilla, sebbene Ian non si fosse ancora ripreso completamente dall'episodio di bipolarismo. 

Gallavich's baby (or maybe babies?😏 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora