Spiegazioni

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La stanza cadde nel silenzio, nessuno sapeva cosa dire. Mickey si rivestì velocemente, non volendo neanche guardare cosa aveva tra le gambe, ma rimase seduto sul lettino.

"Sedetevi, ragazzi" li incitò la dottoressa Hill, indicando le poltroncine davanti alla sua scrivania.

Ian si sedette subito, tremando dall'ansia, mentre Mickey rimase sul lettino, a fissare il vuoto.

"Mick..." lo chiamò Ian, cercando di attirare la sua attenzione.

"Ho capito, cazzo!" sbottò lui, sedendosi con le braccia incrociate sulla poltroncina, lo sguardo a terra e una gamba che gli tremava nervosamente.

La dottoressa Hill iniziò a parlare con calma, senza voler mettere loro troppa ansia. "Allora, ragazzi, ascoltatemi bene. Mickey, sei nato con un'anomalia genetica, la sindrome di Klinefelter, che in parole povere significa che sei intersessuale"

"Cosa cazzo significa?" la interruppe subito Mickey "Perchè cazzo ho ANCHE la figa? Sono un uomo, cazzo!"

"No, Mickey, non lo sei" disse con tono serio la dottoressa "O meglio, certo, sei un uomo perché ti identifichi in tale, la tua corporatura è maschile, il tuo corpo produce evidentemente più ormoni maschili. Però il tuo sesso non è quello maschile. Come ho già detto, sei intersessuale. Significa che hai i genitali e gli apparati riproduttivi di entrambi i sessi. Significa che puoi ingravidare, anche se non è il tuo caso considerato il tuo orientamento sessuale, ma puoi anche avere una gravidanza e partorire proprio come fanno le donne, anche se le gravidanze di questo tipo sono più rischiose. Prima, tastandoti la pancia, ho notato un anomalo rigonfiamento dell'utero, che potrebbe significare che sei incinto"

La stanza cadde di nuovo nel silenzio. Mickey ora sembrava preoccupato, era visibilmente scosso.

"Aspetti, cosa?" chiese Ian, rompendo il silenzio.

"Utero...? Gravidanza...?" mormorò Mickey "Ma di che cazzo stiamo parlando..."

"Ebbene sì," continuò la dottoressa "E' possibile che tu sia incinto, Mickey. Ma il dettaglio che smentisce questa teoria, che peraltro è molto strano per la tua età, è che non hai mai avuto le mestruazioni. Intendo dire, immagino che tu non le abbia mai avute, dato che altrimenti avresti potuto sospettare qualcosa"

Ian e Mickey si guardarono, e Ian gli fece un cenno con la testa incitandolo a parlare, mettendogli una mano sulla coscia, cercando di mostrargli tutto il suo supporto. Mickey sbuffò, era chiaro che non voleva parlarne. Rimase per un po' in silenzio, a fissarsi le mani, mentre la Hill lo guardava con sguardo interrogativo.

"A dir la verità..." disse finalmente "Credo... cazzo... credo di averle avute circa... un mese fa?" continuò, chiedendo conferma a Ian, che annuì. "Però... quella è stata la prima volta in vita mia."

"E' strano..." mormorò la dottoressa Hill, scrivendo qualcosa al computer.

"P-Perchè strano?" chiese Ian, lo sguardo scioccato da tutte quelle scoperte.

"Bè, di solito le mestruazioni iniziano verso i 12-13 anni, ma è quasi impossibile che inizino a 18 anni" rispose la dottoressa, strofinandosi la fronte.

A quel punto Ian decise di intervenire.

"Io... avevo un'idea" disse "su cosa avesse causato quelle perdite, senza pensare minimamente alle... mestruazioni. Mickey... prendeva delle pasticche, non sapevamo cosa fossero, suo padre lo obbligava a prenderle fin da piccolo. Poi ha smesso di prenderle e una settimana dopo è... è successo"

La dottoressa Hill la ascoltò con curiosità, poi chiese: "Avete con voi queste pillole?"

"Ovviamente n-" iniziò a dire Mick, ma fu interrotto da Ian, che le porse il barattolo di pasticche, fulminato da uno sguardo di Mickey.

La dottoressa guardò la composizione delle pillole e poi il nome del medicinale. Quando lo lesse, non aveva più dubbi.

"Ora capisco" disse, restituendo il barattolo a Ian.

"Che cosa intende dire?" chiese Ian.

"Già, che cazzo significa?" aggiunse Mickey, sporgendosi verso di lei.

"Ragazzi," iniziò a spiegare "Quelle sono pasticche di testosterone. E' l'ormone maschile, ed è quello che ha bloccato il ciclo mestruale e la crescita del seno. Poi hai smesso di assumerlo, e il tuo apparato riproduttivo femminile ha incominciato a funzionare, come avrebbe dovuto iniziare almeno 5 anni fa."

"Cazzo..." mormorò Ian, sapendo che aveva ragione lui quando ne aveva parlato con Mickey.

"Fanculo Terry..." ringhiò Mickey, stringendo i pugni.

La dottoressa lasciò loro un momento per processare tutto, poi continuò: "Avete detto che avete avuto un rapporto sessuale senza protezioni, giusto? E che è successo qualcosa di inaspettato, che avete "sentito una strana sensazione". Eravate al buio quella sera, non c'era la luce, non avete cercato di capire cosa era successo, vero?" entrambi annuirono, scioccati da come la dottoressa stesse descrivendo esattamente cosa era successo "Ecco, probabilmente durante il rapporto, Ian..."

Mickey la interruppe, non volendo sentire un porno raccontato dalla sua dottoressa. "Sì, sì, abbiamo capito, me l'ha infilato nella figa al posto del culo. Bella mira, Gallagher"

Ian rise, ma Mickey rimase serio, quindi si ricompose subito.

"Quindi..." iniziò Mickey, con un po' di insicurezza nella voce "Quindi potrei... essere... incinto?" Ian si voltò verso di lui, ma Mick non incrociò il suo sguardo.

"Sì, è possibile. Consiglio di fare subito un'ecografia." rispose la Hill.

Mickey finalmente guardò Ian, che annuì, quindi si voltò di nuovo verso la dottoressa. "Va bene, cazzo" le disse.

"D'accordo, ragazzi" disse lei, alzandosi "Venite"

Li portò in un'altra stanza, dove c'era un lettino con accanto un piccolo monitor e un tavolino con sopra uno strano gel, simile al lubrificante che usavano quando scopavano.

La dottoressa Hill lo fece sdraiare sul lettino e gli alzò la maglietta. Ian si mise accanto a lui, prendendogli la mano, ed entrambi si voltarono verso il monitor. La Hill sparse il gel sulla pancia di Mickey, che si lamentò per quanto era freddo, e poi iniziò a passarci sopra uno strano aggeggio, che mostrava l'interno della sua pancia sullo schermo.

Ian e Mickey trattennero il fiato, non sapevano neanche cosa sperare. Poi, ad un tratto, sullo schermo si vide un piccolo punto bianco, che si muoveva appena, e Ian e Mickey sgranarono gli occhi.

"Quello è..." mormorò Mickey, scioccato.

"Sì, è il vostro bambino" disse sorridendo la dottoressa "O meglio, ammasso di cellule, almeno per ora. Congratulazioni!"

Mickey si rivestì e non disse altro, finché non furono usciti dallo studio medico. Per la strada iniziò a calciare tutto quello che incontrava sul suo percorso, gli occhi gonfi di lacrime. Ian non voleva mettergli pressione, ma sapeva che avevano bisogno di parlare. Decise comunque di aspettare un po', e non gli rivolse la parola fino al loro arrivo a casa.

Non appena varcarono la soglia del salotto, tutti i fratelli di Ian li salutarono, chiedendo dove fossero stati, ma Mickey non salutò nessuno e salì al piano di sopra, sbattendo forte la porta della camera. Tutti guardarono con sguardo interrogativo Ian, che però si limitò a dire: "Per ora non posso dirvi niente... Non ne abbiamo parlato neanche io e lui e... è una cosa seria. Cazzo..."

Si passò una mano sul viso con frustrazione e uscì in giardino, andando a fumare una sigaretta con gli occhi lucidi, pensando a cosa dire a Mickey, a cosa credeva che volesse, a cosa voleva lui.

Gallavich's baby (or maybe babies?😏 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora