God, she's so beautiful

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Erano tre giorni ormai che le contrazioni tormentavano Mickey. Non riusciva quasi ad alzarsi dal letto dal dolore, e ogni volta che mangiava vomitava. Ian era molto preoccupato, gli aveva proposto di andare in ospedale per assicurarsi che fosse tutto a posto, ma Mickey si era rifiutato, dicendo che il giorno fissato per il parto era il 26, e quello sarebbe stato.

"Cazzo, no!" aveva sbottato, contorcendosi dal dolore "Abbiamo deciso di farlo in casa e non andremo in un cazzo di ospedale! Il 26 è tra due giorni, posso sopravvivere. La Hill verrà qui tra DUE giorni, e tra DUE giorni partorirò. Non prima e neanche dopo. E soprattutto qui, non in un cazzo di ospedale."

Ian sospirò, passandogli un bicchiere d'acqua. Proprio in quel momento iniziò un'altra contrazione. "Cazzo!" gridò Mickey, serrando i pugni.

"Merda, Mick, stanno diventando troppo frequenti" mormorò Ian "La bambina potrebbe nascere prima di due giorni... forse dovremmo veramente andare in ospedale"

Ma Mickey non ne voleva sapere, quindi alla fine Ian ci rinunciò.

Quella sera, Ian, Mickey e tutti i fratelli di Ian—Fiona, Lip, Debbie e Carl—decisero di guardare un film insieme.

Mickey si sistemò tra le gambe di Ian, che lo coccolò tutto il tempo, accarezzandogli la schiena e baciandogli la testa.

Mickey era visibilmente stanco; aveva vomitato e avuto le contrazioni per tutto il giorno e verso metà film si addormentò tra le braccia di Ian. Ian capiva benissimo quando Mickey stava davvero male, perché non era mai così appiccicoso in altre situazioni.

Quando il film finì, tutti si alzarono per andare nelle loro stanze. Ian, vedendo Mickey ancora accoccolato a lui che dormiva, decise di svegliarlo delicatamente. "Ehi, piccolo," sussurrò, accarezzandogli i capelli. "Andiamo a letto, dai."

Mickey reagì male, come al solito. "Fanculo Gallagher, lasciami dormire" protestò, girandosi dall'altra parte.

"Dai, Mick, il letto è più comodo" rispose Ian, ridendo. "Devi alzarti. Non possiamo rimanere qui tutta la notte."

Per cercare di convincerlo, Ian lo baciò dolcemente. Mickey si lasciò andare al bacio con ferocia, i suoi occhi si aprirono leggermente e si passò una mano tra i capelli. "Va bene, cazzo, andiamo" sbuffò Mickey, con gli occhi pieni di stanchezza.

Mickey si alzò con l'aiuto di Ian, che lo tirò delicatamente dalle braccia. "Cazzo, non ce la faccio più" bofonchiò Mickey, raddrizzandosi e passandosi una mano sulla pancia, nel mezzo di una contrazione.

"Beh, hai le contrazioni da giorni e la nostra bambina dovrebbe nascere tra due giorni, quindi è normale," rispose Ian, sorridendo. "Andiamo in camera, dai"

Arrivati in camera, si sdraiarono subito sul letto. "Merda...!" gridò Mickey, un'altra contrazione lo aveva colto di sorpresa, ma questa volta era più forte.

"Cazzo, di nuovo?" mormorò Ian, stringendolo.

Mickey annuì, poi, girandosi dall'altro lato, si addormentò in un secondo. Ian rimase a fissarlo con preoccupazione per un po' mentre lo accarezzava dolcemente, poi si addormentò anche lui.

Verso le cinque del mattino, Ian si svegliò sentendo il letto bagnato. In preda al panico, si accorse che a Mickey si erano rotte le acque. "Mick! Cazzo, svegliati!" urlò, scuotendolo bruscamente.

Mickey si svegliò di soprassalto, il volto contorto dal dolore. "Che cazzo, Ian?" chiese, ma appena si mise a sedere, un forte dolore alla pancia lo fece urlare. "Merda! Ancora peggio di ieri, cazzo!"

"Porca puttana, Mick, ti si sono rotte le acque!" urlò Ian, il terrore nei suoi occhi "Cazzo, devo chiamare la Hill..."

Mickey sgranò gli occhi, rendendosi conto che i suoi boxer e il lenzuolo erano bagnati.

Gallavich's baby (or maybe babies?😏 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora