Looks like we murdered someone on our sheets

4 2 0
                                    


Ian e Liam rimasero a chiacchierare per diverso tempo sul divano, non si vedevano da anni e avevano tantissime cose da raccontarsi a vicenda.

Dopo circa un'ora, Ian sentì che Katy, rimasta a dormire nella culla in cucina, aveva iniziato a piangere.

"Merda, questa è Katy" sospirò alzandosi ed entrando in cucina.

Si avvicinò alla culla e guardò con amore la bambina che si dimenava sotto la copertina.

"Hey, Katy.." sussurrò, prendendola in braccio "Cosa c'è, piccola? Hai fame?"

Ian prese il biberon appoggiato sul tavolo e provò ad avvicinarglielo alla bocca, ma sembrava che lei non ne volesse sapere. Allora si mise a cullarla per un po', e dopo qualche minuto finalmente Katy si calmò

Ma quando Ian la risistemò nella culla, lei ricominciò a piangere, costringendolo a sollevarla un'altra volta.

"Vuoi stare in braccio, uh?" disse, ridendo "Allora andiamo da Liam, si?"

Non appena entrò in salotto, il viso di Liam si illuminò in un sorriso vedendo la bambina tra le braccia del papà.

"Cazzo, quanto è bella" sussurrò, ma poi, rendendosi conto di aver detto una parolaccia, si scusò "Merda, scusa. Cazzo, no, scusa, merda... ugh..."

Ian rise, guardando Liam che si passava una mano tra i capelli. "Tranquillo, le parolacce non sono un problema. Dai, hai sentito Mickey, no?"

Liam annuì, ridendo.

Dopo un'altra mezz'ora di chiacchiere, Ian iniziava ad essere molto stanco. "Io vado a letto, sono stanchissimo. Tu puoi dormire qui sul divano se non ti va di tornare a casa, è tardi"

"Certo, grazie" gli rispose Liam, sorridendogli. "Buonanotte"

Poi si alzò avvicinandosi a Ian e accarezzò dolcemente la testa di Katy. "Buonanotte anche a te, piccolina"

Ian gli sorrise, e poi salì al piano di sopra, entrando in camera.

Sistemò Katy nella culla, e poi si sedette sul letto accanto a Mickey, che stava gemendo dal dolore, contorcendosi tra le coperte.

"Hey..." mormorò, massaggiandogli la schiena.

"Fanculo Gallagher" sbottò lui, cercando di allontanarsi dal suo fidanzato ma gemendo al minimo movimento "Ahh.. Cazzo"

"Fa così male?" chiese il più piccolo, preoccupato.

Mickey lo guardò, fulminandolo con uno sguardo. "Secondo te?"

Ian non aggiunse altro e si limitò a stendersi accanto a lui, abbracciandolo da dietro, schiacciando il petto sulla sua schiena e baciandogli il collo.

Mickey stava davvero malissimo, quindi fu difficile per lui addormentarsi, ma finalmente dopo circa un'ora stavano entrambi dormendo.

La mattina dopo, quando Ian si svegliò trovò Mickey seduto sul letto che cercava di alzarsi, fallendo miseramente. Non riusciva neanche a tenere il busto dritto dal dolore, e gemeva ad ogni inutile tentativo.

Ian si affrettò ad avvicinarsi a lui, massaggiandogli la schiena. "Hey, hey, aspetta, piccolo"

"Cosa cazzo vuoi, Gallagher?" sbottò lui "Lasciami in pace, cazzo. Devo andare da Katy"

Ian notò tutto il sangue che c'era sul letto, rendendosi conto di quanto le mestruazioni di Mickey fossero peggiori di quelle delle donne. Sospirando, si alzò e prese dalla culla Katy, portandola da Mickey.

"Mi potevi svegliare, cazzo" mormorò Ian, accarezzandogli la testa per poi sedersi accanto a lui.

Mickey non rispose, ma cercò di sfilarsi la maglietta per allattare Katy. Ian, però, lo fermò subito.

"No, in questi giorni è meglio se non la allatti" gli disse, porgendogli il biberon.

L'altro alzò gli occhi al cielo, ma dopo un momento di esitazione prese il biberon.

Stava già malissimo per le mestruazioni, e allattare Katy significava sentirla mordere i suoi capezzoli e succhiare il latte, ed entrambe le cose facevano piuttosto male; quindi probabilmente Ian aveva ragione.

Quando il biberon rimase vuoto, Mickey lo appoggiò sul comodino e ricominciò a contorcersi dal dolore. Ian prese Katy dalle sue braccia e la risistemò nella culla, per poi tornare a sedersi accanto a Mickey.

Prese la bottiglia d'acqua e gli antidolorifici appoggiati sul comodino e glieli passò. Lui glieli strappò di mano mugugnando qualcosa di incomprensibile e buttò giù con un sorso d'acqua un paio di pasticche.

"Credi..." iniziò Ian, un po' incerto col terrore di far incazzare Mickey "Credi di riuscire a farti una doccia mentre cambio le lenzuola?"

Mickey incrociò il suo sguardo, per poi guardare le lenzuola macchiate.

"S-Scusa" mormorò, e i suoi occhi si fecero lucidi.

Cazzo, Fiona aveva ragione quando parlava di tutta quella ipersensibilità da ormoni.

"Ma che dici, piccolo?" sussurrò Ian, abbracciandolo. "Non è colpa tua, lo sai"

"...Fanculo" mormorò Mickey, infastidito.

Dopo un po' Ian lo lasciò e lo aiutò ad alzarsi, accompagnandolo in bagno.

Mickey entrò nella doccia, mentre Ian tornò in camera per disfare il letto

Scese in cucina con tutte le lenzuola macchiate, avvicinandosi alla lavatrice, e quando i suoi fratelli lo videro, iniziarono a fargli un sacco di domande, a cui lui non rispose perchè ritenne troppo scontate.

Domande del tipo "Sta male?" o "Ha bisogno di qualche antidolorifico?". Scontate.

Si limitò a rispondere solo a una domanda, quella di Lip, che più o meno le riassumeva tutte.

"Quanto male?"

"Bè, sembra che abbiamo ucciso qualcuno sulle nostre lenzuola e i crampi sono così forti che si è quasi messo a piangere quando si è alzato" spiegò, infilando le lenzuola nella lavatrice.

Gli altri lo guardarono con preoccupazione, volevano tutti bene a Mickey nonostante il suo carattere ed erano davvero dispiaciuti che dovesse sopportare tutto quel dolore.

"Avete bisogno di una mano con Katheryna?" chiese Liam, interrompendo il silenzio.

Ian alzò gli occhi dal pavimento, guardandolo con gratitudine. "Cazzo, sì... Grazie davvero"

Liam gli sorrise e gli dette una leggera pacca sulla spalla, incitandolo a portargli la bambina.

Ian salì velocemente al piano di sopra e tornò in cucina poco dopo con in braccio Katy..

"Okay, piccola" sussurrò, passando la bambina a Liam "Oggi starai con Liam, mh?"

Ian fece velocemente colazione dopo aver ringraziato di nuovo il cugino, e poi, sentendo che Mickey aveva finito la doccia, si precipitò al piano di sopra.

Si fermò fuori dalla porta del bagno e bussò piano.

"Mick?" chiese "Hai fatto?"

Mickey rispose mugugnando. "Sì, sì... Sto..." iniziò a dire, ma non finì la frase.

Ian comunque capì e non fece altre domande, sentendo il rumore dell'assorbente che veniva aperto.

Dopo qualche minuto Mickey aprì la porta; si vedeva che stava malissimo, quindi, non appena lo vide, Ian lo abbracciò, senza dire niente. A volte le parole non servono.

Le mestruazioni di Mickey durarono circa 5 giorni, ma i primi due furono decisamente i peggiori. Aveva crampi così forti che riusciva a malapena ad alzarsi dal letto e sanguinava attraverso qualsiasi cosa nel giro di un'ora.

Dal terzo giorno, fortunatamente, il sangue iniziò a diminuire e con quello anche i dolori e gli sbalzi d'umore. Anche Ian ne era davvero sollevato; odiava vedere Mickey in quelle condizioni, odiava che stesse male.

Quindi, nel giro di una settimana, tutto tornò alla normalità, fino al mese successivo. 

Gallavich's baby (or maybe babies?😏 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora