Dopo una giornata di lavoro, i cittadini riempiono le strade. Yuzuki cammina circondato da un brusio ed illuminato dai neon degli edifici. Si tratta di un'atmosfera ben diversa da quella biblioteca a cui è abituato.
Con passo deciso, si dirige a lavoro. Riceve una chiamata sul cellulare da un collega. «Sei in ritardo, cosa stai combinando?»
«Scusami. Sto arrivando.» Yuzuki riaggancia prima che il collega possa aggiungere altro. Accelera il passo, ma ad un certo punto si scontra con uno dei suoi compagni di scuola, accompagnato dal suo gruppetto.
«Razza di cretino. Non guardi dove cammini?»
Gli occhi su Yuzuki della piccola comitiva a giudicarlo. In loro vedeva solo degli insetti, creature insignificanti non meritevoli di vivere.
«Mi scuso. Non volevo.» Yuzuki cerca di togliersi da quella situazione con delle false scuse e corre via. Il lavoro lo aspetta.
La stanchezza è una compagna costante nella sua vita, la gioia un sentimento che non gli appartiene più da tempo. Vive un'esistenza segnata dall'ansia.
Finito il turno, viene contattato dal medico di sua madre. Il medico lo invita a sedersi nel suo ufficio.
«Signor Kurezome...»
«Mi dia del tu, per favore.»
«Yuzuki, non voglio girarci troppo intorno, ma... a tua madre non resta più molto da vivere.»
Yuzuki non riesce ad accettare la realtà dei fatti. «Avete fatto abbastanza? Possibile non ci sia un altro modo?»
«La malattia congenita al cuore sta peggiorando di giorno in giorno... posso esporti i dettagli, ma la situazione è disperata.»
Yuzuki si agita ulteriormente. «Deve pure esserci una cura.»
«Possiamo tentare con un trapianto di cuore, ma Yuzuki... serve una somma ingente di denaro e il donatore giusto, per non parlare che il tempo a disposizione è davvero poco.»
Yuzuki si porta le mani davanti agli occhi. Le parole del medico arrivano ovattate alle sue orecchie e i pensieri negativi prendono il sopravvento. Perché devo vivere una vita così orribile?
Ripensa a suo padre e il suo cuore divampa d'odio e rabbia.
Raggiunta la stanza della madre, rimane in un angolo a osservarla. Il suono costante dell'elettrocardiogramma ricorda ogni secondo che la donna è viva, ma per quanto ancora?
Yuzuki si avvicina al lettino e le afferra la mano. «Non posso fare niente per aiutarti...» L'ansia e lo sconforto sale, il battito gli rimbomba nelle orecchie e in quel caso realizza una cosa. Il mio... cuore?
Si porta la mano libera al petto. «Se hai bisogno di un cuore... ti darò il mio.»
Yuzuki riprende i sensi nella Gabbia.
«Yu, tutto bene?»
«Farei qualsiasi cosa per mia madre. Anche darle il mio cuore.»
«Se riparerai la luna, sono sicura che riuscirai a salvarla.»
«Grazie per il tuo supporto...»
«Hai detto qualcosa?»
«Niente...»
Babe sghignazza. «Il moccioso è pur sempre un moccioso.»
STAI LEGGENDO
NieR Re[in]carnation: F[or]ever
AdventureDISCLAIMER: NieR Re[in]carnation: F[or]ever è un piccolo progetto che consiste nel trasporre gli eventi del gioco di NieR: Reincarnation, gioco mobile ormai offline. Ci saranno alcune differenze, ma cercherò di impegnarmi nel rimanere fedele alla s...