La storia di Hina - Prima Parte

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Ricordando così, quei giorni ordinari... come quelli a scuola. Le finestre spalancate lasciano entrare una dolce brezza estiva. Gli studenti non vedono l'ora di tornare a casa... i corridoi sono pieni.

Da un'aula esce una studentessa: si tratta di Hina.

Camminando per il corridoio si imbatte in una compagna di classe.

«Hina... ho dormito tutto il tempo. Domani mi fai copiare i tuoi appunti? Per favore!»

Ogni giorno, la sua amica le chiede il medesimo favore.

«E va bene,» dice Hina, «ma in cambio mi offrirai una bibita.»

L'amica fa il gesto di vittoria con le dita e Hina se ne va. Appeso al muro del corridoio, ci sono i risultati degli esami di metà anno scolastico. Hina è in cima. Come sempre è la migliore. Uno dei professori  si avvicina. «Ci si aspetta sempre il meglio da te, lo sai.»

«Faccio del mio meglio, professore,» dice Hina, mostrando un sorriso luminoso.

Saluta il professore e si incammina verso l'uscita. Li si incontra con un'altra sua amica.

«Ehi, Hina. Ti va di andare a mangiare qualcosa insieme?»

«Non posso, mi dispiace. Sarà per un'altra volta, promesso!» e corre via.

Per tutti, Hina è una ragazza solare che ama socializzare, che vive con gioia la sua vita. L'apparenza inganna, non sanno quanta oscurità alberga dentro di lei. Qualcosa con cui deve convivere, ma un sacrificio necessario per la persona che l'aspetta a casa.

È arrivata così in un quartiere residenziale lontano dal caos della metropoli. Giunge a casa. «Sono tornata!»

È sollevata di essere tornata finalmente alla sua casa piccola e disordinata. Raggiunge un'altra stanza e trova suo padre seduto. Li nel corpo, ma con la mente altrove.

Hina sistema la camera: sul televisore c'è la lista movimenti del conto bancario suo e di suo padre. Il saldo disponibile è persino più basso della paghetta che ricevono i suoi compagni. Fortunatamente la ragazza ha un lavoro part-time che permette loro di andare avanti.

Per terra trova la giacca del padre che si appresta ad appendere con cura, senza stropicciarla. Non ricorda l'ultima volta che gliel'ha vista addosso. Da quando ha divorziato, non è più andato a lavorare.

L'occhio di Hina cade su un angolo della stanza: a terra c'è la loro vecchia foto di famiglia. Ci sono lei, i suoi genitori e suo fratello minore che è andato a vivere con la mamma subito dopo il divorzio. Una foto che mostra un passato felice che sembra quasi non appartenerle più. Hina stropiccia la foto e la butta.

Finite le pulizie, la ragazza si siede davanti a suo padre.

«Grazie per aver pulito...» suo padre si rivolge a Hina con voce stanca, ormai l'ombra dell'uomo che era: si è riempito di debiti a causa delle mani bucate della sua ex moglie. Un tempo era un padre premuroso che stravedeva per sua figlia. Non le faceva mai mancare nulla. Adesso tocca a lei farlo sorridere... l'avrebbe reso felice... a qualsiasi costo.

Hina si desta nella Gabbia. Si guarda intorno, spaesata. C'è Papa ad accoglierla.

«Eccoti, piccola mia.»

«Quello era il mio passato...»

«Non posso darti certezze, ma... forse alla fine del tuo viaggio potrai cambiare il tuo passato. Non sarebbe fantastico?»

«Davvero?»

«Sono quasi sicuro di sì! Ma prima dobbiamo aggiustare il sole.»

«Se le cose stanno così... ti aiuterò a recuperare tutti i frammenti.»

«Fantastico! Ero sicuro che avresti aiutato il tuo vecchio Papa!»

NieR Re[in]carnation: F[or]everDove le storie prendono vita. Scoprilo ora