cinque

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"Allora allora, vediamo un po'" è il momento della condivisione dei testi che abbiamo scritto. Pensavo di mantenermi breve oltre il pensiero iniziale che avevo scritto ieri, ma poi ho deciso di andare avanti 

"Spero che in questo percorso ci sia qualcuno riesca a capirmi al meglio, che non mi metta pressioni, qualcuno che capisca quando rispettare i miei spazi e quando no. Non parlo solo di chi è dall'altro lato della cattedra, ma dei ragazzi con cui condividerò queste settimane.
Con qualcuno - come le mie compagne di camera, Alessio e Daniele - questo rapporto si sta già creando, spero che con il passare del tempo si rinforzi ancora di più.
Spero che in questo percorso io riesca a piscermi di più di quanto io non mi sia piaciuta, che il senso di ineguatezza abbandoni il mio corpo una volta per tutte e che la vera me si faccia vedere senza problemi. Che rimanga tra noi, non so quanta voglia ho di litigare con persone con cui condividerò quest'esperienza.
Concludo, tornando a te, papà. A te che nonostante l'amore per la danza, non sei mai potuto arrivare dove volevi, a te che ci hai provato da sempre a farmela piacere , a te che non mi hai mai vista ballare davvero, spero di averti anche solo un minimo reso fiero di me. Il significato di questo amici, probabilmente, sei tu.
  - Bea, o più semplicemente Bibi"

Concludo la mia lettura chiudendo il quadernino e osservando gli occhi dei miei compagni

"Vieni qua, vieni" Alessio mi tira da un Poldo in un grande abbaccio, facendomi sorridere leggermente.
Nel momento in cui ci stacchiamo, vedo Luca che ci osserva con un sorrisino contento e gli occhi lucidi

"Posso avere un tuo abbraccio?" domando avvicinandomi a lui mentre tiro su col naso

"Anche due principessa" dice alzandosi e aprendo le braccia.
Mi ci butto dentro, posando la fronte contro il suo petto

"Grazie" dico

"Di cosa?" domanda, mentre mi accarezza i capelli

"Non mi conosci Eppure mi hai visto piangere più tu che i muri di casa mia"
dico ironica alzando la testa

Lui ridacchia, poi poggiano i palmi delle mani sulla mia schiena mi guarda
"Sei troppo bella per piangere. Non mi sono ancora stancato di ascoltarti"

Sorrido con le guance rosse, poi mi alzo sulle punte e gli do un bacio sulle guancia, per poi abbracciarlo di nuovo
"Quando vuoi parliamo, ci sono" domanda

Annuisco sospirando, sentendo poi le sue labbra posarsi sulla mia fronte

[ ... ]

Dopo una giornata intensa, in cui tra lezioni e prove abbiamo scoperto le improponibili tecniche di rimorchio di Vybes adesso finalmente il sole è calato, ognuno si sta facendo i fatti suoi nelle proprie stanze

"Tu non me la racconti giusta" esclama Rebecca, una volta che siamo stese nei vostri letti, assuefatte dalla leggera energia che solo la sera può portare

Alzo un sopracciglio, mettendo da parte il telefono.
Ormai la mia mezz'ora è finita, quindi tanto vale evitare un provvedimento disciplinare

"A proposito di?" domando non capendo

"Un certo Luca Pasquariello, in arte Luk3 , con cui continui a scambiare bacini e bacetti da giorni"

"Poi chissà perché quando ti cerchiamo sei sempre con lui"

"Ci stiamo conoscendo da amici, per voi è strano"
domando ridendo, passandomi il dischetto imbevuto di struccante sulle guance, che per tutto il giorno sono state coperte dal correttore

"A me non sembrate tanto amici" dice ridendo Chiara, osservandomi

Alzo gli occhi al soffitto in maniera divertita, tornando poi a guardarle.
Prima che io possa dire qualcosa, qualcuno viene a bussare alla nostra porta

Siccome è chiusa a chiave, in vista della conversazione, mi alzo per aprire e mi trovo davanti al ragazzo in questione

"Ciao?" domando confusa, aprendo la porta

"Chi è?" domanda Sienna, cercando di farsi sentire

"Lupo Lucio" dico ridendo

"Senti, il fatto che ho perso a lupus non è un motivo per prendermi in giro" dice ridendo, mettendo in maniera divertita, l'indice sulla mia fronte

"Impara a giocare, io non ti prenderò più in giro" dico, poggiandomi allo stipite della porta.
Incrocio le braccia e lo guardo sorridendo, lui fa lo stesso.
Non ci parliamo, ci osserviamo e basta

Quando un rumore di qualcosa in cucina e le urla di Cristiana arrivano alle nostre orecchie, una risata spontanea lascia le nostre labbra

"Hai bisogno di qualcosa?" domando, osservandolo

"Volevo darti la buonanotte" annuisco solamente, vedendolo spingersi verso di me.
Mi posa un bacio sulla guancia, poi mi stringe in un abbraccio

"Hai un buon profumo" dico sottovoce, poggiando il mento contro il suo petto

"Mh, io pensavo di cambiarlo" dice serio, io sgrano gli occhi "Tranquilla principessa, non sarà per ora"

"Menomale" dico seria, mettendomi una mano sul petto, come segno di paura

"Tanto male male ti avrei dato una felpa con quel profumo" dice sorridente, per poi abbozzare uno sbadiglio

"Adesso va a dormire Luchí, è tardi e domani abbiamo presto le prove e poi le prove generali" gli ordino, vedendolo ridacchiare

"Notte, allora" dice

"Notte notte" sussurro, prima di stampare le labbra sulla sua guancia destra, per poi tornare nella mia stanza

Risalgo sul mio letto, osservando le altre ragazze che ancora sveglie mi guardano
"Voi non siete solo amici" dice Rebecca, guardandomi convinta

"Sogna ragazza sogna" dico ironica, spegnendo il lumino presente sul mio comodino 

"Non sareste una brutta coppia però!" esclama Chiara, riprendo l'argomento

"Visto! Non sono l'unica a pensarlo" dice ridendo la mora.
Beata Sienna che già dorme

"Dormite, che la giornata di domani è lunga" con una risatina mi giro dall'altra parte del letto e dormo. O almeno, ci provo.

𝐏𝐇𝐎𝐓𝐎𝐆𝐑𝐀𝐏𝐇 | Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora