Capitolo 9

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Mi volto lentamente verso la porta di entrata, e mi ritrovo davanti una Lucy linda e pinta. Indossa un vestito rosso attillato, con delle spalline fini che sembrano accarezzarle le spalle. Mette in mostra le sue forme e il mio sguardo si sofferma più del dovuto sul suo seno, risaltato dalla scollatura a 'v'. Indossa degli stivaletti con un po' di tacco neri, che si intonano con la sua borsetta a tracolla anch'essa nera. I capelli le ricadono morbidi e lisci sulle spalle, e riesco a sentire il profumo del suo One Milion da 4m di distanza.
-Devo solo mettermi i pantaloni che non trovo e le scarpe, poi andiamo.- dico distrattamente.
~Intendi questi?~ e me li porge. Perchè li ha lei? Li prendo con gentilezza anche se il mio sguardo è interrogativo, e lei intuisce i miei pensieri. Di nuovo. Non so se irritarmi per questo o essere contenta.
~Tua madre li ha stirati poco fa e mi ha chiesto di portarteli.~
Annuisco mentre mi infilo le convers bianche, poi prendo i pantaloncini di jeans e li indosso.
~Sei fatta al contrario~ dice ridacchiando. Sorrido a ciò che dice perchè ha ragione, nessuno a parte me mette prima le scarpe e poi i pantaloni. Ovviamente se devo mettere quelli lunghi le scarpe le metto dopo. Guardo l'orologio e noto che sono le 21:05. Infilo il telefono in tasca dopo aver messo dei soldi nella cover di questo. Mi metto il profumo "tesori d'oriente" e mi avvio all'uscita.
~Amy... Non so tu ma io la lampo la chiuderei~ dice Lucy divertita. Provo a tirarla su ma è bloccata e per quanto ci provi non ne vuole sapere di salire. Lei annulla la poca di stanza che c'è tra noi e mette le mani sulla cerniera. Rimango immobilizzata finchè non si allontana, facendomi poi notare che la zip dei jeans é chiusa.
Si volta mentre la ringrazio, afferro la mia giacca di pelle e usciamo di casa, dirigendoci al night club. Il viaggio dura mezz'oretta ma non mi pesa per nulla. Dato che il vestito che indossa Lucy non è adatto ad andare in moto, ha noleggiato una macchina da suo zio, che possiede una ditta di noleggi molto efficiente. Accende la radio ma la mette a volume basso, cosi che possiamo parlare.
~Sei bellissima~ mi dice ad un tratto. Essendo presa alla sprovvista dico ció che penso.
-Mai quanto te.-
Rendendomi conto di ció che ho detto mi mordo la lingua e sento le guance accaldarsi leggermente. Cala il silenzio, che viene spezzato da me, che inizio a parlare di cose che non centrano nulla con ció che stavamo dicendo prima. Quando arriviamo troviamo giá un po' di gente in fila, ma per fortuna riusciamo ad intrufolarci nella folla, arrivando così tra le prime 20 persone circa. Dopo dieci minuti entriamo nel locale, il quale è occupato da una moltitudine di persone che ballano, bevono, ridono e parlano. Non ho mai sopportato tutto questo caos, ma non so perchè stavolta non me ne frega assolutamente nulla. Ho solo voglia di ballare e non pensare a niente. Lucy mi trascina al bar e prende una birra, mentre io non prendo niente. Non mi piace molto bere. Parliamo del più e del meno e quando finisce la bibita, mi trascina sulla pista da ballo. Non inizio subito a ballare, osservo prima i suoi movimenti, per capire come muovermi al suo fianco. Fa qualche giravolta ogni tanto, ondeggia sensualmente e muove il fondoschiena a ritmo di musica. Inizio quindi ad imitarla. Seguo i suoi movimenti alla lettera mentre i nostri occhi non smettono di fissarsi.
~Lasciati andare.~ urla lei cercando di sovrastare la musica. Accenno ad un sorriso per poi rompere il contatto visivo, girandomi di spalle e chiudendo gli occhi. Lascio che la melodia entri in me e inizio a muovermi a mio piacimento. Mi avvicino lentamente a lei, portandomi a pochi centimetri con la mia schiena alla sua pancia. Inizio ad ondeggiare lentamente, facendo si che i miei glutei abbiamo contatto con le sue gambe fino alla sua intimità. Inizio poi a muovere i fianchi a destra e a sinistra seguendo il ritmo della canzone, finendo poi per voltarmi verso Lucy, abbassarmi fino al suo ventre e poi rialzarmi sculettando. Per un attimo i nostri corpi si toccano e sento dei brividi salirmi la schiena. I nostri occhi si rincontrano e il suo sguardo è bramoso, voglioso oserei dire. Mette le sue mani sui miei fianchi e li muove contemporaneamente ai suoi. Io mi volto dandole le spalle, facendo poi si che i nostri corpi aderiscano e si muovano a ritmo. Sento le sue mani sui miei fianchi esercitare una lieve presa, mentre porta il suo volto nell'incavo del mio collo. Sento i brividi aumentare e il battito cardiaco accellerare. Il mio stomaco fa una capriola all'indietro e inizia a contorcersi dentro di me. Tutto questo peró non mi fa stare male, anzi, mi da una sensazione di benessere. Sento il suo respiro sul collo, e poi le sue labbra iniziano a sfiorarlo piano. Inizia poi a baciarlo delicatamente, quasi fossi un neonato che potrebbe farsi male ad un tocco più pesante. La cosa devo ammettere che é piacevole, anche se, se fosse stata un'altra persona, l'avrei disintegrata. Allungo una mano verso la sua nuca e la spingo piano verso l'incavo, in modo che le labbra aderiscano meglio. Non sento più improvvisamente il suo respiro su di me e quindi mi volto confusa. Mi attira a se non appena i nostri sguardi si incrociano e inizia a fissarmi chinando di poco la testa. Con quegli stivaletti è circa 10 cm più alta di me, quindi la sua figura si impone sulla mia. Mi perdo a guardare le sue pozze nere, e ne sono così incantata che non mi accorgo della sua mano destra sulla guancia. Si morde il labbro inferiore e sento il suo respiro leggermente stanco.
~Dio Amy, se continui così non riusciró a trattenermi più.~ sussurra. Capisco a malapena tutte le parole per la musica troppo alta, ma riesco a leggere un po' il labiale. Perché deve trattenersi? Perchè per una volta non puó fare quel che vuole fare?
La guardo un po' imbronciata é sto per dirle quel che penso, quando mi squilla il telefono. Ma mia madre proprio ora deve chiamare? Sbuffo e rispondo di mala voglia.
Mi dice di tornare a casa, perchè vorrebbe andare a dormire e non ce la fa più ad aspettarmi. Le rispondo un "va bene" e poi attacco. Avverto Lucy che annuisce sollevata. Perché ora fa così? La cosa mi irrita parecchio e durante il viaggio di ritorno non dico una parola. Quando arriviamo davanti casa mia non so come salutarla. Non voglio essere scortese ma nemmeno ignorare quanto ha detto.
-Beh allora ci vediamo lunedì, grazie di tutto.- forzo un sorriso. Sorride rilassata e questo mi porta a dire ció che non ho detto al locale.
-La prossima volta fai quel che ti senti di fare, saró io a fermarti se non mi andrà bene qualcosa.-
Mi guarda confusa, e la cosa ammetto che mi piace. Sapesse lei quanto mi confonde con i suoi atteggiamenti da "prendi e molla".
Chiudo la portiera e mi dirigo verso la porta di casa. La chiudo alle mie spalle, saluto mia madre che si va a mettere a letto ed io vado a farmi una doccia. Sono le 3:30 quando riesco a raggiungere il mio letto, l'unica cosa che in questo momento possa darmi sollievo, anche se tutta la marea di cose che provo non cessa di farmi sentire sottosopra.

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