Capitolo 13

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La sento respirare a pieni polmoni quando le sue labbra vengono a contatto con le mie. All'inizio il bacio è lento, delicato, ma più passa il tempo e più esso si intensifica. Lucy chiede accesso alla mia bocca con la lingua ed io glielo concedo senza pensarci due volte. Le lingue si inseguono, si cercano, e quando si trovano iniziano una specie di danza. Non so cosa io stia provando di specifico ora, non ho mai provato sensazioni così, ma so che il mio corpo la vuole, io la voglio. Sposto la mano destra dal lato del suo volto e la posiziono sul suo collo. Piano la lascio scendere sul suo corpo fino ad arrivare al seno. Lei intanto ha messo le mani sui miei glutei e rafforza la presa sempre di più, attirandomi a se. Quando sento che le sta spostando sotto la maglia per accarezzarmi la schiena, mi alzo quasi di scatto e gliele blocco. Non voglio veda le cicatrici e le senta, non ora almeno. Il mio corpo si è irrigidito e il mio sguardo è perso. Solo al ricordo di chi me le ha procurate mi manca l'aria.
-I-io... Mi dispiace, è solo che...non ora- dico con voce flebile e affannata. Lei sorride debolmente e con il respiro non ancora regolare. Libera le mani dalla mia presa e mi attira a se, facendo si che il mio capo appoggi sul suo seno. Sento il battere del suo cuore, un suono di cui non credo mi stancheró. L'abbraccio lentamente e lei inizia ad accarezzarmi la testa come fossi una bambina, mentre con l'altra mano disegna dei cerchi sul mio braccio sinistro.
~È tutto okay, non avere paura~ sussurra piano. È incredibile come la sua voce riesca a calmarmi. È da tanto che non venivo coccolata in questo modo, o che non ricevevo affetto, e questo mi manda in subbuglio lo stomaco anche se la sensazione è piacevole.
~Non avere fretta Amy, datti tempo, io aspetteró~.
Annuisco piano, e chiudo gli occhi stanca. Ci addormentiamo così, io su di lei, abbracciate. Sento una strana strana tranquillità impossessarsi di me, e così mi addormento.
Mi sveglio con un profumo di pancakes nell'aria e sento il mio stomaco brontolare. Guardo l'ora sul telefono e segna le 8:30. Metto l'oggetto dimenticato in carica dato che é sulla soglia di morte e scendo le scale, cercando ovviamente di non scivolare. Per mia fortuna arrivo sana e salva alla cucina e cio che trovo al suo interno mi lascia a occhi spalancati. Pensavo se ne fosse andata dato che non era a letto, invece è li che armeggia ai fornelli per preparare la colazione. Quando noto che ha appoggiato le padelle sui fornelli, mi avvicino piano e la abbraccio da dietro. Le lascio un bacio sul collo e dopo aver sussurrato un "buongiorno" con la voce ancora mezza addormentata vado a sedermi a tavola. Lei mi guarda un po' stordita, ma subito dopo un sorriso ebete le si dipinge sul volto. Quando la colazione è pronta la porta a tavola e poi si siede difronte a me. Davanti ai miei occhi un piatto con pancakes conditi con sciroppo d'acero, uova all'occhio di bue e succo alla pesca come bibita. Divoro tutto in poco tempo per la fame, e nel mentre noto che Lucy mi guarda ancora con quel sorriso ebete. Quando finiamo di mangiare mi sento una palla che sta per rotolare.
~Allora? Tutto buono?~ chiede sempre sorridendo. Ma che ha da sorridere tanto?
-Tutto buonissimo. Ora mi dici perchè mi guardi così?- chiedo alzando un sopracciglio.
~E me lo chiedi anche?~ ridacchia. 
La guardo confusa perchè non capisco ancora.
~Ed io che pensavo ieri ti fossi svegliata del tutto, sei ancora addormentata mia piccola orsa~ ora ride. Gia, ieri. Non so nemmeno io cosa mia sia preso. Ma stavo dannatamente bene.
Senza accorgermene arrossisco, ma poi penso a come mi ha chiamata poco fa.
-"Piccola orsa?" Sei seria?~ metto il broncio.
-Io non sono piccola e nemmeno un orsa- ribatto facendo la finta offesa. In realtà mi veniva quasi da ridere. Si alza e viene verso di me, si sporge di poco e mi bacia.
~Hai ragione, sei mia e stop~ e detto questo si dirige in camera mia per andarsi a cambiare. Rimango seduta per qualche minuto, poi mi alzo e mi metto a sparecchiare. Vado a mettermi sul divano e inizio ad ascoltare la musica con lo stereo alto. Sento Lucy cantare dal piano di sopra e ha una voce da paura. Scende lavata e cambiata e mentre si dirige verso di me continua a cantare. Si avvicina per salutarmi, ma invece che darmi un bacio sulle labbra, si dirige verso il collo. Sento all'improvviso come un pizzicotto nel punto in cui si trovano le sue labbra, e solo in quel momento capisco cos'ha fatto. Sussulto quando prima di spostarsi mi morde improvvisamente, e questo la fa' sorridere.
~Così nessuno ci proverà con te~ afferma piano. Esce dalla porta urlando un "Dopo ti chiamo" e quando se ne va rimango sola, in quella enorme casa. Sento una strana sensazione al petto, di vuoto se posso dire così. Mi vibra il telefono, lo sblocco e vedo chi è. "Da lucy: ah buon natale comunque" trovo scritto. Merda è vero, me ne ero scordata. Le auguro buon natale e inizio a riordinare tutto. I miei arrivano verso le 10:30 con varie buste in mano, ci scambiamo gli auguri e poi iniziamo a fare l'albero di natale. Pranziamo con qualche collega dei miei genitori, ed io sto tutto il tempo ad ascoltare discorsi noiosi sui loro impegni lavorativi. Avrei voluto invitare Lucy, ma era a casa di sua nonna a passare con lei il natale. Mi ha raccontato che non sta molto bene e quindi passa molto tempo con lei. L'unica persona che abbia mai tenuto a me ora non c'è più, quindi spero lei abbia molto tempo ancora prima di perdere sua nonna. La giornata passa abbastanza veloce e verso le sei decido di fare un giro in skate. Alle 18:30 mi chiama Lucy. Ho un soffio al cuore e mi sembra assurdo. Ci vediamo tutti i giorni, ci parliamo e facciamo anche altro, perchè ora sono nervosa invece? Rispondo assumendo una fermezza nella voce che pensavo di aver perso.
-Ehy-
~Vieni davanti scuola tra dieci minuti~ e poi attacca. Senza pensarci due volte mi dirigo li, e quel che trovo al mio arrivo mi lascia senza parole.

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