Capitolo 26

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Riapro gli occhi a causa della luce del sole che filtra dalla finestra e mi stiracchio. Sento un peso al mio fianco e voltandomi vedo Lucy dormire. Mia madre entra in camera mia pochi minuti dopo cercando di non fare rumore.
-Le hai detto qualcosa?- chiedo a bassa voce. Mia madre scuote la testa e mi dice che è arrivata a casa pochi minuti dopo che io sono svenuta, trovandomi in braccio a papà senza conoscenza. Non si é mossa da vicino a me nemmeno per un secondo, non ha nemmeno pranzato.
-Mamma?- la chiamo prima che vada via.
~Si Amy?~
-Noi stiamo insieme- dico decisa.
Mi sorride di rimando, sussurra un "Lo so" e poi esce dalla stanza. Immaginavo l'avesse intuito, ma dirglielo con le mie parole mi ha fatta stare meglio, più leggera. Sono ancora in tuta da corsa e mentre Lucy dorme vado a farmi una doccia. Quando torno nella stanza la trovo stesa sul mio letto con gli occhi chiusi, mentre canticchia una canzone che non riesco a sentire. Mi stendo al suo fianco e lei si interrompe.
-Le domande dopo per favore, continua- le chiedo gentilmente. Non obietta e ricomincia a cantare, stavolta con voce più alta.

"And I still don't understand
Just how your love could do what no one else can

Got me looking so crazy right now
Your love's got me looking so crazy right now
Got me looking so crazy right now
Your touch got me looking so crazy right now

Hoping you'll save me right now
Your kiss got me hoping you'll save me right now
Looking so crazy in love
Got me looking, got me looking so crazy in love."
~È "Crazy in love" di Beyonce~ dice lei sorridendo. Non so perchè ma la canzone fa pensare a noi.
~Che è successo?~ chiede tesa. Ha i lineamenti marcati e il corpo rigido. Penso bene a cosa dirle, ma alla fine lascio perdere e dico le cose come mi vengono.
-Stavo tornando dalla corsa mattutina quando mamma mi ha chiamata... Quando sono entrata a casa entrambi i miei genitori erano sconvolti-
Prendo una pausa e guardo il soffitto, mentre inizio nervosamente a giocare con il lembo della mia maglia.
-Al telegiornale hanno annunciato che Jason uscirà di prigione oggi e starà in libertà vigilata per un po'. Tutto perchè è ritenuto mentalmente instabile e quindi non padrone di se stesso-
La mia voce non trasmette emozioni, se non nell'ultima frase, dove uso un tono nervoso. Lei se ne accorge e mi guarda preoccupata, mentre io la guardo spaventata. Mi abbraccia rapida, facendomi nascondere il volto nell'incavo del suo collo. Mi stringe a se come se potessi scappare o sparire da un momento all'altro, poi la sento annusare il mio profumo come fosse aria pura.
~Andrà tutto bene è impossibile ti trovi qui, e anche se ci riuscisse é sorvegliato no? Non potrebbe raggiungerti~
Non so se lo dice per convincere me o se stessa, ma forse mi preoccupo per nulla, o forse sono gli altri che non lo sono abbastanza. Sta di fatto che sono le 15:30 ed io sto morendo di fame. Sul mio comodino noto quattro toast e una bottiglia di succo con due bicchieri.
~Hai fame?~
Annuisco e le chiedo di passarmi un toast. Ovviamente mi passa tutto il piatto, perchè se no le briciole cadono sul letto e ci vanno addosso, poi mi dice di sedermi se no il cibo mi va di traverso. A volte mi ricorda Kayli. Mangia anche lei e poi ritorniamo una di fianco all'altra. Le chiedo di intonarmi ancora la canzone di pochi minuti prima e lei mi accontenta. Sento che ogni parola pronunciata è riferita a me, che lei sente sue quelle parole, che lei mi sente sua. Non so se a voi è mai capitato di sentirvi a casa tra le braccia di qualcuno, di sentirvi completamente accettati e amati da qualcuno e sentire che per voi è la stessa cosa. Ma io sento e vedo le cose in questo modo con lei. Deglutisco e prendo un respiro profondo, prima di dire qualcosa che non è mai uscito dalle mie labbra.
-Io credo di amarti- dico piano, quasi avessi paura sentisse.
La sento sospirare e la vedo sorridere triste, come se ciò che ho appena detto l'abbia ferita.
~Credi?~
-Io non ho mai detto una cosa del genere, e penso tu lo sappia... Quindi almeno adesso, per favore, fatti bastare questo.-
Io non sono ancora pronta a dirle che sono innamorata di lei, e questa è la cosa che mi fa imbestialire di più. Anzi forse sarei anche pronta, ma sono sicura che se ci provassi non riuscirei a dire la seconda parola. Mi bacia la fronte e poi si alza.
~Vorrei Amy, davvero, ma non mi basta, non dopo tutto quello che c'è stato.~
Se ne va senza dirmi nulla di più ed io non la fermo. Anche se la fermassi cosa le direi? Assolutamente nulla. Perchè ha ragione: come posso non dirle che l'amo dopo tutto quello che è successo tra noi? Dopo quel che abbiamo passato e passeremo? Solo un idiota non lo direbbe. Io sono un idiota. Le scrivo, la chiamo, ma nulla, non risponde. Verso sera esco con mia madre a fare la spesa e vorrei non essere uscita. La vedo uscire da un locale mezza ubriaca, mentre tiene per mano una ragazza dai capelli castano chiaro, un po' più bassa di me. Torno a casa senza dire una parola, corro in camera e mi butto sul letto con la musica nelle orecchie e guardo il muro fisso. "Non farà nulla, non lo farebbe mai" continuo a ripetermi, anche se una parte di me non ne è sicura. Mi squilla il telefono e rispondo senza guardare chi è, credendo sia lei.
<Ancora sveglia a quest'ora? Le brave ragazze dormono.>
Con uno scatto mi metto seduta e il cuore per un attimo si ferma.
-Come ha il mio numero?-
Perchè tra tante persone, tra tanti momenti, lei deve chiamarmi proprio adesso? Perchè deve continuare a perseguitarmi?
<Non essere sciocca Amy, io l'ho sempre avuto>
Come scusa? Perchè mai la mia prof di inglese dovrebbe avere il mio numero di cellulare? E perchè mi sta chiamando? Non è in prigione?
<Davvero non sai chi sono veramente? O beh allora non ti rovineró la sorpresa.>
Fa una pausa lunga, molto lunga per i miei gusti.
-Mi lasci stare- dico fredda e faccio per riattaccare.
<Lo faró quando avrai quel che ti meriti puttana> e attacca. Lancio il telefono contro il muro, che rimbalza grazie alla cover grande e morbida. Prima Jason, poi Lucy e ora la prof pazza. Avró mai una vita tranquilla? Potró mai stare in santa pace senza dovermi preoccupare di qualcuno o qualcosa? Evidentemente no. Mi preparo per la scuola, anche se di andarci non ne ho proprio voglia. Di Lucy non ho ancora risposta nemmeno alle due di notte e lascio perdere. Mi addormento con l'ansia che mi divora lentamente e un peso al petto mai sentito.

You're my storm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora