Capitolo 12

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Mi riscuoto dal mio sonnellino sentendo una voce dietro di me cantare dolcemente. Ricordo di essere stesa su Lucy, quindi deduco sia lei.

"How many times do I have to tell you, even when you crying you're bautiful too"

Mi giro a pancia sotto circondandole la vita con le braccia e voltando la testa verso destra, così da appoggiare la guancia sul suo ventre. Sento il suo cuore che inizia ad accellerare, ma poi piano piano si calma.
~Ben svegliata, sei per caso un orsetto in letargo che dormi sempre?~ dice ridacchiando. La verità è che stanotte ho avuto un altro incubo e sono rimasta sveglia, e dato che non riuscivo più a dormire, mi sono messa a fare i compiti stancandomi ancora di più.
-Ero solo molto stanca- biascico.
-Sai prima in giardino...quando mi hai detto che ti ho abbracciata
mentre dormivo?-
Non so perchè ma ho voglia di parlargliene, non c'è un motivo in particolare.
~Si(?)~
-È una cosa che faccio fin da bambina.- prendo un bel respiro.
-Sai avevo una sorella fino ad un anno fa, eravamo gemelle, anche se di carattere eravamo l'opposto-sorrido amaramente al ricordo, non so nemmeno l'ultima volta che ho parlato di lei.
-Dormivamo sempre insieme perchè a me non piaceva stare sola, e lei non mi ha mai detto di no. Avevo paura del buio e quindi per essere sicura che fosse tutto okay l'abbracciavo, nascondendo il viso nel suo petto.-
Sento le lacrime salire, il groppo in gola non vuole andare via ed io sento di star per crollare.
-Andando avanti con gli anni ho iniziato a farlo involontariamente nel sonno, quindi spesso mi ritrovo ad abbracciare il cuscino, e oggi tu- concludo a bassa voce.
Senza accorgermene ho stretto la presa sul suo corpo e il mio respiro sta iniziando a essere irregolare. Lei inizia ad accarezzarmi il capo dolcemente, e si schiarisce la voce. Ora mi chiederà sicuramente dov'è e la risposta la farà rimanere di stucco.
~Ti manca vero?~ sussurra. Annuisco con la testa e poi mi alzo da quella posizione, che per me è diventata alquanto imbarazzante.
-Perchè non mi chiedi dov'è?- domando.
~Perchè ho intuito che non c'è più da come ne hai parlato.~
Sorrido amaramente. Se solo sapesse il perchè. Si avvicina cautamente, mi accarezza il viso con una mano e mi stampa un bacio sulla fronte.
~È tutto okay Amy, lei è qui con te e lo sarà sempre~ dice in tono dolce. Mi alzo dal divano e vado a lavarmi la faccia, giusto per svegliarmi un po' e calmarmi. Quando torno in salotto trovo Lucy con due controller in mano e la x-box accesa.
~Ti va?~ chiede sorridendo. Annuisco ricambiando il sorriso e passiamo un ora circa a uccidere mostri in "gear of war 2". Mi squilla il telefono improvvisamente e quindi metto pausa. È mio padre stavolta, strano non chiama quasi mai. Rispondo cercando di fare la voce allegra, e per fortuna riesce. Attacco il telefono quasi contenta di ció che mi hanno detto e guardo Lucy con un sorriso.
-Che fai stasera?- chiedo riprendendo a giocare.
~Nulla, non ho un bel rapporto con i miei quindi abito da sola e non li sento da un po'. Perchè?~
-Uhm allora dormi qua.- dichiaro tranquilla.
~Amy sei sicura?~ chiede lei senza staccare gli occhi dallo schermo. Penso di percepire l'ansia che prova ma annuisco lo stesso. Non importa se succederá qualcosa, semplicemente non voglio stare sola. Finiamo di giocare verso le 20:30 e ordiniamo una pizza per 21:30. Io voglio farmi una doccia e penso anche lei desideri farsene una. Le apro il mio armadio e la intimo a scegliere quello che le piace, tanto porto tutte taglie più grandi di quella che ho io, dato che le cose aderenti non le sopporto. Io intanto vado a lavarmi e quando finisco mi sento rinata. Esco dal bagno con solo una canottiera a giro maniche blu e dei pantaloncini neri, e vado sul mio letto ad aspettare che Lucy finisca. Casa mia ha un bagno per stanza, quindi lei l'ho fatta lavare nel mio ed io sono andata in quello dei miei. Apre la porta tranquilla ed esce solo in intimo. Osservo ogni sua mossa, ogni centimetro di pelle, ogni parte del corpo. È slanciata, ha un fisico atletico (anche se un po' di pancia l'ha anche lei), e di seno avrà una terza credo. Rimango a fissarla anche dopo che si infila una mia t-shirt lunga, che le arriva alle ginocchia. Aspetto che si infili i pantaloni, ma con mia sorpresa non li indossa.
~Soffro anche io il caldo~ dice difendendosi, poi si dirige in salotto. La guardo camminare da dietro e devo dire che lo spettacolo non è niente male. Penso sarebbe bellissima anche con un sacco della spazzatura. Si siede su una poltroncina e distrattamente apre le gambe. Mi impongo di stare calma, che devo controllarmi. Guardo l'orologio appeso al muro: 21:20. La pizza dovrebbe arrivare tra poco.
Non so se lei lo faccia a posta o meno, ma continua ad aprire e chiudere le gambe, e quando mi guarda mordendosi il labbro, beh l'autocontrollo minaccia di cedere.
~"Fai quello che ti va di fare, se non voglio ti fermo io"- dice lei guardandomi finalmente negli occhi. Deglutisco piano e ricordo benissimo di avergliele dette io quelle parole. Fa cadere per sbaglio il telecomando da un tavolino vicino a lei, urtandolo con una mano e, quando si alza per raccoglierlo, intravedo una parte del suo seno dalla mia maglia. Serro i pugni e cerco di respirare calma. Non so cos'è, ma sento una strana sensazione al corpo, e non avendola mai provata prima non so come gestirla. Lei rimette il telecomando al suo posto e poi si siede sul divano, poco lontana da me. Mi sta stuzzicando e funziona, anche se non so bene che emozioni io stia provando. Suonano al campanello, e ringrazio il tempismo del pizzaiolo. Mentre ceniamo parliamo della scuola, di ragazzi e di ragazze, dato che nessuna delle due ha preferenze. Siamo entrambe dell'idea che non importa se una persona sia maschio o femmina, se si ama si ama. Mi da una mano a sparecchiare, poi andiamo nella mia stanza.
-I miei non torneranno prima di domani mattina, quindi possiamo fare quello che vogliamo- dico non curandomi troppo delle ultime parole. Lucy sorride, dopo di che inizia ad avvicinarsi lentamente a me. Avvicina la sua bocca al mio orecchio per poi sussurrare:
~Amy, possiamo fare quello che vogliamo, quindi lasciati andare.~ e mi mordicchia il lobo dell'orecchio. Con questo gesto fa traboccare il vaso. La spingo indietro, facendola stendere sul letto e mi metto a cavalcioni su di lei, appoggiando le mani ai lati del suo volto. Dovrei essere nervosa ma non lo sono, sento solo il mio corpo fremere sopra il suo. Lucy sotto di me sorride beffarda e compiaciuta al tempo stesso.
~L'orsetto in letargo si è svegliato~ dice maliziosa.
~E ora che intendi fare?~
La guardo negli occhi un po' smarrita, ma quando si lecca le labbra decido la prossima mossa. Mi avvicino sempre di più, poi ad un soffio dalle sue labbra sussurro:
-Questo- e la bacio.

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