Capitolo 20

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Sto bussando alla porta del suo appartamento senza fermarmi un attimo. Ho i capelli leggermente bagnati ma per il resto sono asciutta. Mia madre mi ha dato un passaggio, era ancora vestita da lavoro e conoscendola non mi avrebbe fatta uscire da sola con un tempo così. Sento qualcuno urlare dall'altra parte della porta e poi essa si apre. Trovo Lucy in pantaloncini e canotta, gli occhi leggermente arrossati e sento un odore leggermente nauseante provenire dalla cucina. Lei sa' di fragola e menta, penso abbia appena finito di lavarsi. Entro spedita e vado nel luogo da cui proviene quell'odore. Sul piano cottura trovo un bicchiere di vetro riempito per metà, intorno a questo due bottiglie di birra e sul tavolo in cucina una bottiglia di vodka. Perchè deve fare cosí? Tra tanti modi per sfogarsi, per stare meglio, perché l'alcol?
Vado verso di lei e noto il suo sguardo interrogativo.
-Perchè devi ridurti così? Me lo spieghi? Ti è servito a qualcosa?- domando stizzita. Sto trattenendo la rabbia e il dispiacere meglio che posso.
~Ognuno affronta certe cose in modi diversi, io lo faccio così~ sbotta mentre incrocia le braccia al petto.
-Ah si? Quindi anche far sempre finta di nulla e scappare dalle situazioni é affrontare le cose secondo te- la guardo freddamente. Alza un sopracciglio di disapprovazione, come se quello che ho appena detto non fosse mai successo.
~Non sono io quella terrorizzata da tutto questo, o sbaglio?~ inizia ad urlare gesticolando.
~Non sono io quella che non sa gestire i propri sentimenti, non sono io quella che prima vuole fare una cosa ma poi ci ripensa, per la paura di essere ferita. Non sono io quella che alla frase "siamo due persone che si stanno frequentando" ha fatto una faccia confusa e delusa. Cosa dovrei pensare eh? Dillo che per te è solo una cosa forzata, che stai solo cercando di provare qualcosa per dimostrarti che non sei di ghiaccio. Dillo che~
La interrompo dando un pugno contro un mobiletto con la mano fasciata facendola sobbalzare. Le ferite cominciano a sanguinare di nuovo e lascio che il sangue scorra per tutta la mano, finendo poi per gocciolare al suolo. Sono stanca di sentirmi dire cosa faccio, cosa penso, cosa voglio. Lei non ha capito un bel niente.
-Ora mi stai a sentire e guai a te se provi a sparare un'altra cazzata.-
Ringhio quasi e vedo la sua espressione cambiare, sembra abbia paura.
-Sei piombata nella mia vita senza chiedere il permesso a nessuno, l'hai stravolta, senza avvertimenti e senza nemmeno preoccuparti di come io mi sarei potuta sentire in futuro. Mi provochi per poi lasciarmi sola, senza dirmi mai cosa cazzo ti passa in quella maledetta testa. Mi baci, mi abbracci, mi fai uscire di testa solo guardandomi e poi? Dici che dobbiamo smetterla solo perché secondo te per me questo è troppo. Ho fatto quella faccia perchè io voglio di più. Non mi hai chiesto di uscire con te per provarci, hai solo fatto tutto quello che ti sentivi di fare, senza pensare minimamente a come potessi sentirmi!-
Ho iniziato ad urlare, cosa che non accadeva dalla morte di Kayli. Ha gli occhi sgranati e sembra sorpresa dalla mia reazione, ma cosa si aspettava che facessi? Mi avvicino sempre di più a lei mentre continuo a gesticolare dal nervoso.
-Io ho iniziato a provare cose nuove, ho ricominciato a sorridere, a ridere, a sentirmi bene. Tu mi stai facendo stare bene, male, arrabbiare. Tu mi fai uscire di testa solo guardandomi, sfiorandomi, sai sorprendermi, sai prendermi.-
Inizio ad abbassare sempre di più il tono di voce, fino a tornare a parlare normale.
-Quindi dimmi una volta per tutte che diamine vuoi da me. Perchè io così non resisto più, Lucy, io non ci sto capendo niente. Io ti voglio. Per la prima volta in vita mia voglio stare con qualcuno, fidarmi di qualcuno, voglio lasciarmi amare da qualcuno: da te. Quindi smettila di ignorare tutto perchè non te lo permetto.-
Ho il fiatone e sono a pochi centimetri da lei, con gli occhi fissi nei suoi. Per una volta, da quando la conosco, non cerco di negare quel che ho detto, non scappo, nulla di niente.
~Dio, e hai aspettato tutto questo tempo per dirmelo?~
Mi attira a se e mi bacia violentemente, con desiderio, interrompendo ogni pensiero che ho per la testa, lasciandomi sorpresa. La stringo a me con quanta più forza ho e inspiro il suo profumo di fragola ricambiando il bacio. Sento tutte le fastidiose sensazioni abbandonarmi, lasciando spazio solo alla consapevolezza di volerla a tutti i costi. Ci stacchiamo per riprendere fiato e lei nota le gocce di sangue sul pavimento e la mia mano. Va a prendere le medicazioni e qualcosa per pulire a terra. Dopo aver finito mi da' un cambio e poi ci mettiamo sul letto, ed io appoggio la testa sul suo seno.
-Non mi hai ancora detto la tua risposta- le dico con filo di voce.
La sento sospirare e per questo mi alzo a guardarla negli occhi.
~Non sarà facile, lo sai questo?~
mi dice stanca. Sto per andarmene quando lei mi ferma per un polso.
~Ma io voglio tentare lo stesso. Quindi ti va di provarci?~ sorride dolce. Tiro un sospiro di sollievo e mi sdraio al suo fianco. Sento una strana tranquillità invadermi e le cosiddette farfalle nello stomaco. Mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo, lasciando poi l'ennesimo succhiotto. Se dovessero esaminarmi il corpo, lo troverebbero ricoperto dai segni che lei lascia su di me. Le do' un pizzicotto sulla coscia e la sento pronunciare un lieve "Ahi".
-Ti odio- biascico mentre il sonno mi chiama a se. Non sento la risposta perchè la sussurra appena, ma sorrido involontariamente. Mi addormento ascoltandola cantare "Incomplete" dei Backstreet Boys. Ha la voce roca a causa dell'alcol e degli urli, ma è piacevole sentirla anche così.

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