Capitolo 33

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Mi sveglio sentendo mio padre chiamarmi da dietro la porta, mentre bussa abbastanza forte. Apro lentamente gli occhi, che corrono a cercare quelli neri come la pece di Lucy. Tocco il letto intorno a me e mi accorgo che lei non c'è. Mi alzo di colpo e mi viene in mente solo ora che oggi é lunedì e c'è scuola. Salto fuori dal letto e mi butto sotto la doccia, urlando a mio padre che puó smettere di chiamarmi. Quando esco corro a infilarmi la divisa e solo in quel momento noto un foglietto sulla mia scrivania. Lo apro e dalla grafia capisco che l'ha scritto lei.
"Buongiorno piccola, sono andata a prepararmi per la scuola e ti ho messo il telefono in carica. Apri il cassetto qui sotto. A dopo"
Leggo con calma mentre di fretta mi infilo i vesti e le scarpe. Mi faccio una coda alta laterale e dopo aver fatto velocemente lo zaino, prendo il telefono e le chiavi di casa. Apro il cassetto indicatomi nel biglietto e ci trovo una specie di album da disegno. Lo prendo e lo infilo nello zaino e poi esco correndo verso la porta di casa. Mi fermo solo quando passo davanti all'orologio del salotto, che segna le 7:15. È dannatamente presto. Mi squilla il telefono e noto si tratta di un messaggio.
Da Lucy: "Ti passo a prendere per le 7:30"
Sorrido e le mando un cuore in risposta, evitando di scriverle un freddo e brevissimo "ok". Esco e mi siedo sul marciapiede, mettendo un libro sotto il sedere per non far sporcare quella maledetta gonna. Prendo fuori quell'album e inizio a sfogliare le pagine. Ad ogni disegno le mie labbra si inarcano in un sorriso così grande, da farmi venire male alla mascella e alle guance. Sono tutti disegni che ritraggono me: nel primo foglio mi ha ritratta mentre guardo fuori dalla finestra, in un secondo mentre leggo non so che libro in classe, in un terzo mentre sto studiando sul letto. Ce ne sono molti altri, con me che canto in giardino, che dormo, che gioco con un gattino che abbiamo trovato per strada giorni fa, con me che cerco i Cd e poi, arrivo agli ultimi due fogli. Quelle ultime quattro facciate mi fanno fermare il cuore e poi lo fanno accelerare di colpo. Nella prima facciata ci sono i miei occhi ghiaccio con sfumature verde chiaro all'interno, resi profondi dal modo in cui ha usato i colori e i tratti. Sotto i miei ci sono i suoi, neri come il petrolio e intensi. Nella seconda facciata ci siamo noi, mentre siamo abbracciate sul letto di casa sua. Sorrido per la cura con cui ha fatto ogni particolare, per l'amore che c'ha messo nel disegnarmi, nel disegnarci. Nella terza facciata tutto di me si blocca. Non so quando l'ha fatto e sopratutto come è riuscita a farlo senza che me ne accorgessi, ma ha disegnato me nuda, seduta sul mio letto, che mi spazzolo i capelli e ho la bocca leggermente aperta. Ha disegnato me ieri mattina che cantavo a squarciagola dopo aver fatto la doccia ed io non me ne sono manco accorta. Non so se è perchè la scena è disegnata, se è perchè lei ha un talento strepitoso o se sono i giochi di colore, ma sta di fatto che lo trovo uno dei disegni più belli di tutto l'album. La mia espressione sembra davvero felice, il mio corpo è rilassato e l'atmosfera mi trasmette solo pace. Nell'ultima facciata poi, trovo l'intero testo di "Crazy in love" di Beyonce. Mi riscuoto sentendo il motore della sua moto e mi alzo, mettendo nello zaino l'album e il libro di chimica. Quando arriva le tolgo il casco e l'abbraccio forte, la stringo a me come non ho mai fatto. Lei ricambia l'abbraccio ridendo, probabilmente per la sorpresa.
~Ehy ehy cos'è tutto sto' affetto?~
Ridacchia. Mi allontano un po' e poi le prendo il viso tra le mani e la bacio appassionatamente. Lei ricambia subito, assaporando le mie labbra a pieno.
-Ho visto l'album. È bellissimo. Come te. Guai se te ne vai.- dico senza un emozione precisa. Mi sorride in risposta e mi da una pacca sul sedere per farmi muovere. Quando mi allontano e salgo sulla moto, aspetto che salga anche lei per cingerle la vita con le braccia e stringermi a lei.
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Arriviamo in classe in orario, ma non vedendo la prof ci sediamo al mio banco. O per meglio dire, lei si siede sul banco appoggiando la schiena alla finestra ed io, ovviamente, mi siedo tra le sue gambe appoggiandomi a lei. Parliamo tranquille e l'ora buca passa senza discussioni o robe varie, fino a quando Tania si alza di botto e tira uno schiaffo a Rosa, uscendo poi arrabbiatissima.  Guardo Lucy interrogativa e lei alza le spalle, facendomi capire che neanche lei ne sa qualcosa. Rosa si alza ed esce dalla classe correndo e Travor guarda i suoi due amici un po' giù di morale, i quali iniziano a parlare con lo stesso sguardo. Entrambe rientrano alla seconda ora, ma Tania chiede a Travor di scambiarsi di posto e lui annuisce.
• • •
Siamo all'uscita della scuola ed io e la mia ragazza stiamo andando verso i parcheggi. Mi fermo sentendo qualcuno chiamarmi tra la moltitudine di studenti per capire chi sia. Con mia grande sorpresa è Rosa. Io e la bionda ci guardiamo incredule, ma quando lei ci raggiunge la nostra espressione cambia radicalmente. Ha il mascara colato ai lati degli occhi, che sono gonfissimi e persi. Infine le labbra sono rovinate probabilmente da morsi. Guarda solo me ed è strano, solo fino a sabato avrebbe guardato Lucy, poi me e poi avrebbe fatto qualche commento orrendo.
<Devo parlare con te è urgente> dice con voce stanca. Guardo la mia ragazza, le faccio segno che resto qui e lei non obbietta. Mi alza il viso e mi lascia un casto bacio sulle labbra, poi mi sussurra all'orecchio di chiamarla quando finisco in modo tale da sapere che sto bene, non sono stata aggredita o rapita e devo parlarle finchè non arrivo a casa. La bacio di nuovo e poi la lascio andare. Ritorno l'essere freddo e distaccato che sono con le altre persone e mi vado a sedere su una panchina lontana dal caos, seguita da Rosa.
-Allora, dimmi tutto- sospiro stanca. Ed io che volevo andare a casa a mangiare e riposarmi.
Stringe la gonna tra le mani e contrae la mascella. Non l'ho mai vista così frustrata e triste da quando la conosco.
<Giura che non dirai nulla a nessuno, io in cambio ti lasceró stare> mi guarda tra il diffidente e la supplica. Guardo confusa ma annuisco con la testa. Sospira e vedo il suo corpo rilassarsi un po'.
<Si tratta di Lucy e Tania...io non ce l'ho mai avuta davvero molto con lei, in realtà la ammiro molto. Soltanto che i miei mi hanno vietato di parlarle per il suo atteggiamento e per il non essere di ricca famiglia..> dice d'unfiato. Come inizio partiamo proprio male. Non dico nulla facendola continuare.
<Non volendo avere i miei genitori contro li ho assecondati, prendendomela con lei. Cercavo di farlo il meno possibile, ma quando vedevo la sua forza di volontà, quanto fosse libera in confronto a me, l'invidia e la rabbia salivano. È indipendente, bella, va bene a scuola, è forte ed ora ha te. Se ne frega di tutto e tutti. Non la guardavo in quel modo perché mi piaceva, ma perchè l'ammiravo e la invidiavo.>
Okay il discorso ha preso una piega diversa da quel che credevo, anche se ho da dirgliene quattro lo stesso. Mi guarda come se volesse le dicessi qualcosa e quindi parlo.
-Non capisco. Vorrei dirti il contrario ma non capisco, davvero. Che bisogno c'era di trattarla così? E di prendersela con me oltre tutto?! Avresti potuto ignorarla, ignorarci, invece hai quasi rischiato che ti ammazzassi negli spogliatoi. Ma comunque non hai fatto nulla di rilevante a me, quindi devi scusarti solo con lei.-
Rispondo neutra anche se credo di avere un'espressione in viso abbastanza infastidita, dato che mi guarda strano. Sospiro e mi appoggio allo schienale della panchina.
<Okay, mi scuseró appena la vedró. Riguardo Tania...>
-D'accordo, riguardo lei?-
Odio chi lascia le frasi a metà.
Arrossisce e poi mi guarda.
<I-io... Io... L'ho baciata.>
La saliva mi va di traverso e rischio di strozzarmi.
-Come?-
Ditemi che ho sentito male.

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