Oggi è l'ultimo giorno dell'anno e non so perchè tutti sono allegri o contenti. In fondo anche se inizia un anno nuovo non cambia nulla, resta tutto com'è. O comunque io la penso così. È da quel giorno di natale che tra me e Lucy le cose sono cambiate un po'. Ormai non sono più distaccata con lei, riesco a sorriderle naturalmente senza sforzo e a volte rido. In classe non ho stretto amicizie particolari, se non con una ragazza di nome Max. È brasiliana e vive qui da dieci anni ormai. È una ragazza simpatica e che ha carattere, ma all'inizio è sempre un po' timida. È in un gruppo formato da altre due ragazze e due ragazzi, ma per quanto lei provi a farci andare d'accordo, le cose vanno sempre nel verso inverso. Per il resto é sempre tutto uguale: soliti e solite bulli e bulle, persone super studiose, impiccione e false. Ma non sta' andando così male. È sabato e fuori fa più freddo del solito. Siamo all'ultima ora di ginnastica e gli spifferi d'aria provenienti dalle finestre rinfrescano l'ambiente. Stiamo facendo degli esercizi con la palla da basket, in coppia, ovvio, mentre i maschi giocano a calcio. Mi chiedo perchè non ci siano cose individuali. Stiamo facendo dei semplici passaggi quando la prof fischia.
<Allora, adesso una coppia alla volta verrá in questa metá campo> dice indicandola <e mentre uno cercherà di fare canestro l'altro dovrà impedirglielo> finisce di spiegare. Io e Lucy ci guardiamo con fare di sfida, dato che siamo entrambe competitive. Passano le prime coppie e noto che alcune di noi sono brave in questo sport. Rosa invece è una frana e Tania non é da meno: si muovo come se fossero dei burattini con la tremarella. Sono così concentrata a godermi lo spettacolo, che quando la bionda mi tocca un fianco sobbalzo. La guardo interrogativa e lei si avvicina al mio orecchio discretamente, facendo in modo che sembri mi stia parlando di qualcuno.
~Se continui a guardarle cosí poi mi ingelosisco~ e poi sfiora di poco il mio orecchio col suo naso. Non mi muovo per far si di non attirare l'attenzione, ma inizio a sentire brividi ovunque. Mi riscuoto sentendo la prof chiamarci. Ci posizioniamo una davanti all'altra e aspettiamo che essa lanci la palla tra noi. Ci guardiamo intensamente e poi all'improvviso Lucy sussurra "Se vinco io risponderai a tre mie domande" e sorride, come se sapesse già di vincere. La guardo con aria di sfida e annuisco.
-Se vinco io...risponderai alle mie di domande- dico sicura. Voglio risposte tanto quanto le vuole lei. La prof fischia e lancia la palla. Lucy la sfiora con le dita mandandola alle mie spalle e corre a prenderla. La lascio fare dato che non voglio sforzarmi troppo. Inizia a palleggiare e ad avanzare verso di me, riesce a superarmi con agilità, ma si volta a guardare avanti subito dopo, permettendomi di rubarle la palla dalla mano posta dietro di sè. Le faccio la lunguaccia e mi volto di schiena, facendo in modo che non possa arrivare alla palla. Invece di provare a prenderla dal davanti, si pone dietro di me marcando ogni mio movimento. Sentire il suo corpo su di me non aiuta, anzi fa uno strano effetto, e quando abbasso un po' la guardia lei parte all'attacco. Per fortuna sono più veloce e riesco a lanciarla sotto le gambe di entrambe, girandomi di scatto e a superarla. Vado al canestro e tiro. La prof fischia e si sente un silenzio tombale. Perfino il docente ci guarda strano.
-Il gatto vi ha morso la lingua? O per caso siete state paralizzate?- sbotto infastidita. Lucy ride e si accascia su di me in una specie di abbraccio. Rosa a quel gesto diventa quasi fucsia. Riprendono tutti a fare quel che stavano facendo, mentre io mi dirigo negli spogliatoi e vado in bagno.
Apro il rubinetto dell'acqua e inizio a bere, cercando di riprendere un regolare battito. Sento dei passi dietro di me e dalla pesantezza del passo deduco non sia la bionda. Mi volto e trovo Rosa insieme a Tania e un'altra che mi fissano. Alzo un sopracciglio di disappunto dato che dovrei passare e loro mi sbarrano la strada.
<Devi stare lontana da Lucy> afferma decisa Rosa. Il mio viso non cambia espressione e aspetto dica la prossima stronzata.
<Non fa per te e poi lo sanno tutti che è lesbica> sputa acida. Sorride cattiva e inizia ad avanzare decisa, con quella presunzione di essere la Madonna che ho sempre detestato.
<Quelle come lei devono stare sole capito? Quindi se vuoi passare un anno tranquillo ti conviene fare come ti dico> ed eccola che sorride in quel modo irritante.
-Hai finito di dire cretinate o posso andare?- sospiro innervosita. Le ho sempre odiate le persone così, non ho mai capito il perchè dovessero comportarsi da stronze infami. Le sue amiche si scambiano uno strano sguardo e poi si posizionano vicino alla loro leader. La tipa sconosciuta (sconosciuta perchè non l'ho mai vista), si porta difronte a me, facendo si che la mia figura la sovrasti di dieci centimetri circa.
<Vuol dire che te lo faremo capire con la forza che devi starle lontano> sussurra la nana davanti a me. Controllo che non ci sia nessuno e poi scocciata la guardo con sguardo irritato. Prova a spingermi, ma le blocco le mani a pochi centimetri da me e gliele giro al contrario. Mi sposto al suo fianco e mentre con una mano la spingo da dietro la schiena, le faccio uno sgambetto, facendola cadere di faccia sul pavimento. Inizia a piangere come una bambina per essersi fatta male ed io ignorandola la supero e mi dirigo verso l'uscita degli spogliatoi. Sento una mano afferrarmi un polso e tirarmi indietro. Sento una lieve fitta alla pancia e quando guardo bene Tania, noto il suo pugno su questa. Le afferro il braccio e la attiro verso di me, poi le do una testata e lascio che perda l'equilibrio all'indietro, cadendo sul sedere. Mi massaggio il punto colpito che ammetto fa un po' male, ma quando rosa mi tira uno schiaffo rimango quasi sorpresa.
-Allora non sai solo parlare- dico divertita. Quando poi prende un coltellino dal suo zaino e mi colpisce il braccio sinistro di striscio, perdo la pazienza. Mi avvicino velocemente, le afferro l'arnese con la mano destra e glielo strappo di mano. Lo lancio lontano e la prendo per il collo. La sbatto contro un armadietto e inizio a stringere la presa.
-Io staró con Lucy quanto mi pare e se proverete ancora a mettervi in mezzo non finità bene. Tocca ciò che è mio e sei finita.- sussurro al suo orecchio. Il mio sguardo freddo come il ghiaccio la trapassa, e quando mollo la presa lei si accascia al suolo. Quando arrivo alla porta della stanza rimango sorpresa. Lucy e lì, con gli occhi sgranati che si morde nervosamente un labbro. Sospiro stanca e provo a toccarle una spalla, ma lei si ritrae di scatto quasi fosse spaventata ed esce di fretta dagli spogliatoi. "Ma che hanno tutti oggi?" mi domando esasperata. Esco anche io e vado a cercarla.
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You're my storm.
Teen FictionDal cap. 10 Mi avvicino di slancio, un po' troppo credo, dato che la faccio indietreggiare fino a farle sbattere la schiena contro il muro parallelo all'altro. Non sento nessuno, nemmeno un passo. Siamo sempre e solo io e lei. ~Che hai ora? Vuoi pr...