Capitolo 11

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È passata una settimana ormai da quel bacio, e nessuna delle due ne ha più parlato. Come al solito Lucy fa finta di niente, come se non fosse mai accaduto nulla. Io invece ci ripenso continuamente, non riesco a non farlo. Ripenso a quanto mi batteva il cuore, a quanto quelle labbra fossero morbide, calde e mie. Perchè in quel momento lo erano. E tutto ciò che mi ha detto poi era vero? E non capisco perché lei ha questo effetto su di me. È la vigilia di Natale ed io sono seduta su un telo poggiato nel giardino, mentre canticchio "All of me" di John Legend. Indosso una maglia a mezze maniche bianca e dei pantaloni della tuta lunghi neri. Sono sola a casa nonostante i miei mi avessero detto di avere le ferie quest'anno. Cavolate come sempre. Mi stendo e inizio a guardare il cielo con le varie nuvole. Dopo un po' chiudo gli occhi, e mi addormento cullata dal vento fresco che mi accarezza la pelle. Non so per quanto tempo dormo, ma mi sveglio perché sento qualcosa sotto il mio braccio destro. Apro gli occhi lentamente, e ciò che vedo mi lascia senza parole. Sono messa sul fianco sinistro, e sono accoccolata al fianco di qualcuno che sto abbracciando con il braccio destro. Sento il battito del cuore dell'individuo accanto a me, ed è calmo. Sento un profumo familiare e in quel momento alzo il capo.
~Buongiorno~ dice lei sorridendo.
Mi alzo di scatto e mi sposto di poco, lei invece si mette a sedere ridendo. Che cavolo ci fa qui?
-Dio che spavento, ma che cavolo stavi facendo?- dico calmandomi. Mi ha fatto prendere un colpo. Ride ancora un po' più forte e anche se ancora un po' stordita da ció che é successo, mi incanto ad ascoltare.
~Non avevo niente da fare e sono venuta a trovarti.~ dice quando smette. Ha pensato di venire qui, da me. Ha pensato a me.
-Ora dimmi cosa hai fatto per farmi assumere quella posizione- corrugo le sopracciglia e la guardo di sottecchi.
~Assolutamente nulla~ risponde sorridendo. La guardo stordita e capisco cosa è successo.
~Mi sono stesa di fianco a te pensando fossi sveglia, invece dormivi. All'improvviso mi hai abbracciata e mi hai usata da cuscino.~ stavolta si trattiene dal ridere ma sul viso ha anche un'espressione dolce.
-L'ho rifatto- mormoro piano e sospirando. Mi guarda confusa ma non le do spiegazioni. Entriamo in casa dato che ha iniziato a fare più freddo e andiamo in cucina. Guardo l'orologio appeso al muro ed esso indica le 17:05. Ho dormito parecchio contando che sono uscita in giardino alle 14:30. Prendo il gelato al cioccolato e lo metto sul tavolo.
-Vuoi?- chiedo ancora assonnata.
~No grazie, non amo molto le cose  dolci.~ risponde tranquilla.
Mangio il gelato come fossi una bambina di dieci anni, e sorridendo ad ogni cucchiaiata che mando giù. Amo il gelato, e per svegliarsi non c'è cosa migliore. Lei mi osserva dolce, e non dice nulla finché non finisco. ~Ti piace molto~ afferma.
Annuisco e inizio a mettere in ordine.
La sento alzarsi e avvicinarsi, e questo non mi turberebbe, se non si fosse messa alle mie spalle, circondandomi i fianchi con le braccia. Volto il capo verso di lei confusa, e in quel momento lei si avvicina alle mie labbra. Trattengo il respiro, giusto il tempo di farle leccare via dall'angolo della mia bocca un residuo di cioccolato e ritornarsi a sedere. La guardo sorpresa e ciò che sento dentro non aiuta a farmi sentire meglio. Sono confusa e non riesco a dire nulla.
~Non é poi tanto male come pensavo~ dice guardandomi e leccandosi le labbra. Rimango imbambolata per un minuto credo, poi mi riscuoto e mi do' dell'idiota da sola. Dove è finita la ragazza fredda e distaccata? Si è andata a nascondere per caso? Mi dirigo in salotto e mi siedo sul divano a gambe incrociate. Lucy mi segue e si siede distante da me, appoggia la schiena contro lo schienale difronte al mio e mi guarda. Siamo faccia a faccia ed io non so cosa fare. Poi peró mi tornano in mente le mille domande che non ho fatto durante la settimana e decido di farle ora.
-Perchè mi hai baciata quel giorno nel vicolo?-
Non é agitata come pensavo che fosse, quindi immagino anche lei voglia parlare di questo.
~Perchè ero stanca di aspettare~
-Aspettare cosa?-
~Che lo facessi tu~
Cala un breve silenzio, durante il quale la mia mente va in tilt.
-Perchè?- chiedo con voce bassa, facendo in modo peró che senta.
Sposta lo sguardo verso un punto vuoto.
~Ero al limite~ risponde lei.
~Perchè hai ricambiato?~ chiede all'improvviso. Stavolta mi guarda dritta negli occhi, ed io non riesco a rispondere.
~L'hai fatto per vedere cosa si provasse? Per farmi un favore? Perchè ti andava? Dio di qualcosa~
Sembra quasi esasperata, e posso capirla, lo sono anche io.
-Io.. Stavo bene. É come se fossi tornata a respirare.-
Il suo sguardo freddo muta, e stavolta è indecifrabile, come quella volta. Non so perchè ma sento qualcosa dentro di me scattare e inizio a parlare a vanvera, dicendo le cose così come le penso.
-Tu eri li e come tutte le dannatissime volte che mi sei vicina...beh inizio a non capirci nulla. Il cuore martella nel petto, il respiro non é regolare e lo stomaco sembra fare salti mortali.  Io non sapevo mai cosa fare, pensare. Dio sono così confusa. Poi mi hai baciata quel giorno e non so, è come se si fosse fermato tutto il caos. Mi sono sentita bene e...-
Lucy che nel frattempo si è alzata mi poggia un dito sulle labbra e mi intima di smettere. La guardo storto e corrugo le sopracciglia.
~Scusa, io non credevo che tu...~ si ferma un attimo.
~Amy hai mai amato qualcuno? Non intendo persone come la famiglia, intendo proprio amare un altra persona, desiderare stare con lei eccetera~
-No- rispondo tranquilla. Non ho mai trovato qualcuno che mi amasse o mi abbia fatto innamorare. Almeno fino ad adesso. Mi guarda attentamente negli occhi e poi sorride dolcemente. Si diede a fianco a me, si volta verso di me e si appoggia con la schiena allo schienale del divano. Apre le gambe e mi ci fa mettere in mezzo seduta, poi mi fa sdraiare su di lei e appoggiare la testa sul suo petto. Se all'inizio mi avrebbe dato un fastidio estremo, adesso mi sento solo bene. É come quando sei in un posto che ti piace e senti che potresti rimanerci per molto tempo senza stancarti mai. Inizia a giocare con i miei capelli, senza sapere che in questo modo mi rilasso così tanto fino ad addormentarmi. Prima di andare nel mondo dei sogni peró, la sento sussurrare qualcosa al mio orecchio.
"Pensavo di non aver speranze con te, ora invece so di averne più di quanto pensassi"
Odo solo quelle parole e poi mi riaddormento con il battito del suo cuore che mi culla.

You're my storm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora