Apre leggermente le gambe per far si che le mie, intrappolate dalle sue, riescano ad aprirsi, quando con la mano sinistra inizia a farmi il solletico. Il problema sorge quando infila due dita dentro di me nel momento in cui inizio a ridere come una pazza, imponendomi di muovermi il meno possibile essendo appena entrato mio padre nella stanza. Lucy smette di farmi il solletico, ma lascia le dita li dove sono e molto lentamente le muove dentro di me. Mio padre non si accorge di nulla e benedico le gambe di lei che coprono la visuale e le lenzuola.
<Vedo che sei in compagnia, volete che vi porti qualcosa?> dice in tono allegro. Era da un po' che non lo vedevo così. Sto per dire di no, quando la bionda sopra di me mi interrompe.
~Se potrebbe portarmi un bicchiere d'acqua sarebbe molto gentile~ chiede cortesemente. Mio padre annuisce raggiante e chiede se vogliamo qualcosa da mangiare. Sto per dirgli di no, ma lei mi da una spinta con le dita leggermente più forte delle altre, facendomi trattenere un gemito.
~Si grazie, se avete qualcosa di salato siete i migliori~ dice ridacchiando. Mio padre annuisce ed esce tranquillo, mentre lei mi guarda sorridendo. Quando non sentiamo più i suoi passi io ritorno a respirare e l'ansia per qualche minuto va via. Mi bacia le labbra, mordendole poi subito dopo. Quando le nostre lingue si incontrano nell'approfondire il bacio, io gliela mordo per dispetto e lei la ritrae.
-Sei... U-una s-str-onza!- sibilo affannata. Ha aumentato velocità ed io sono quasi al limite. Mi lecca il collo con la punta della lingua, arrivando poi al lobo dell'orecchio.
~Ora mi odierai ancora di più~ sussurra divertita. Riparte col solletico e il movimento delle dita si intensifica. Sento di star per venire da un momento all'altro, quando all'improvviso si ferma di nuovo. "Toc toc"
<Ecco ragazze, lascio tutto sulla scrivania> dice lui sorridente.
Cerco di essere tranquilla e neutrale, ma la veritá é che ho bisogno di respirare a pieni polmoni e il modo in cui lei muove le dita mi sta per far uscire pazza. I secondi passano ed io non penso di poter resistere oltre.
~Grazie davvero e scusi il disturbo~ risponde tranquilla e allegra. Io la uccido. Mio padre esce, ma nemmeno il tempo di farlo andare via che la bionda mi ribacia famelica e aggiunge il terzo dito sempre inaspettato. Le mie mani scattano sulla sua schiena e le unghie penso lascino dei segni evidenti, dato che lei indossa un top senza bretelle. Inutile dire che ho un orgasmo abbastanza intenso e ringrazio un Dio inesistente di non aver fatto uscire nessun liquido dalla mia apertura. Sto cercando di ritornare al mio respiro regolare, ma con le sue dita dentro me è un po' difficile.
-Dici che ora le togli?- dico leggermente stanca.
~Uhm non hai ancora imparato le buone maniere, non va bene~ dice lei teatralmente. Poso un braccio sulla mia fronte e chiudo gli occhi rilassandomi. Ritrovo più o meno il controllo e poi rassegnata la assecondo.
-No, no, ho capito, ma ti prego non rifarlo più- affermo. Mi guarda divertita e soddisfatta, senza capire quanto poco mi ci voglia per ribaltare le cose. Ritira le dita da me ed io trattengo un lamento.
-Certo che la delicatezza ce l'hai nel culo eh-
~Cos'hai detto scusa?~ si avvicina minacciosa al mio viso, mentre le dita ritornano davanti alla mia entrata, che sento ancora pulsare. Lei sa che ora sono più sensibile di quanto non lo sia normalmente, se lo rifacesse io penso non mi rialzerei dal letto per il resto del giorno.
-Niente, non ho detto assolutamente niente- dico per poi abbracciarla. Mangiamo le patatine alla paprica e ci mettiamo a guardare un film. Sono quasi le 11:30 e noto che il tempo è passato davvero veloce. Lei mi annuncia di dover andare da sua nonna e che quindi mi chiamerá stasera. Prima di farla andare le chiedo di intonarmi per la millesima volta "Crazy in love" di Beyonce e lei, come tutte le altre volte, si mette a fianco a me sul letto e inizia a cantarla. Come ogni volta che le chiedo di cantarmela verso la fine mi appisolo, sentendo solo un leggero bacio sul capo prima di sentirla andare via.
• • •
Mi sveglio all'improvviso per un rumore assordante che noto provenire dal mio telefono. Guardo l'ora sul display e leggo 18:50. Ho passato il pomeriggio a studiare, ma appena finito credo di essermi addormentata.
-Pronto?- biascico ancora assonnata.
~Amy devo parlarti, non uscire di casa e non aprire a nessuno se non a me okay? A dopo~ non mi lascia il tempo di dire e capire nulla, ma faccio come dice. Do' una sbirciata al piano di sotto, dove mia mamma sta stirando e guardando la tv insieme a papà. Stanno commentando un telefilm di nome Castle, è un giallo-poliziesco abbastanza divertente.
Mi lavo la faccia e i denti, raccolgo i ricci rossi in una disordinata treccia e metto a posto i libri, iniziando anche a preparare lo zaino per domani. Mi sdraio sul letto iniziando a guardare il soffitto, chiedendomi più volte cosa mai sarà successo di così grave per non farmi aprire a nesuno. Mi squilla il telefono e leggo il suo nome sullo schermo.
~Sono davanti alla tua porta~ dice solamente. Vado ad aprire confusa, poi lei mi afferra un polso, saluta i miei distrattamente e mi trascina in camera. La guardo ancora stordita e lei invece gioca nervosamente con una sua ciocca di capelli. Inizia a camminare avanti e indietro per la stanza e la cosa inizia ad infastidirmi.
-Lucy che succede? Sei super agitata.-
Sta per farmi venire una crisi isterica col suo andare avanti e indietro senza parlare.
~Non so come dirtelo..è importante ma anche una cosa complicata~ ammette fermandosi. Inizio a preoccuparmi.
-Vuoi chiudere con me? Ho fatto qualcosa di male? Ti è successo qualcosa?- inizio a bombardarla di domande manco fosse un interrogatorio. Mi invita a sedermi e di solito non è un buon segno.
Prende un bel respiro e poi mi guarda in un modo indecifrabile.
~Lui è qui, Amy. È in città.~ afferma con un filo di voce.
-Chi è in citta'?-
~...Jason. Ma non é solo. Con lui c'è anche sua zia... Mrs Flourance, la ex prof di inglese.~ dice quasi senza voce. Non so che mi succede, ma sento il sangue gelarmi nelle vene e il mondo fermarsi.
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You're my storm.
Teen FictionDal cap. 10 Mi avvicino di slancio, un po' troppo credo, dato che la faccio indietreggiare fino a farle sbattere la schiena contro il muro parallelo all'altro. Non sento nessuno, nemmeno un passo. Siamo sempre e solo io e lei. ~Che hai ora? Vuoi pr...