CAPITOLO 2

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Alla spicciolata gli agenti uscirono tutti dai propri uffici e raggiunsero l'enorme sala riunione che si trovava immediatamente dopo la sala relax e prima dell'ufficio del grande capo. Lexa era rilassata come se non fosse successo niente, Clarke si sentiva ribollire di collera.

"Gattina dov'è il tuo sorriso?" le domandò il capo entrando in sala riunioni per ultimo.

"È andato a farsi fottere!", rispose Clarke dondolandosi nervosamente sulla poltroncina.

I presenti ridacchiarono.

"Andiamo, la battuta del frustino era carina!" disse Marcus sorridendole mentre si sistemava sulla poltrona al capo del tavolo.

"Che covo di serpi!", disse Clarke a denti stretti odiando i propri colleghi.

Marcus era il capo ideale e con i suoi dipendenti, soprattutto i suoi nove agenti, era aperto, sempre disponibile e il suo modo di trattarli glieli rendeva fedeli praticamente a vita.

L'acquisto più recente della società era Octavia e lavorava lì già da quattro anni. Le agenti anziane erano Lexa ed Anya, rispettivamente lì da quindici e undici anni. Tutti facevano riferimento a loro due... beh, soprattutto a Lexa purtroppo!

"Forse alla Tigre non farebbe male qualche bella frustata assestata per bene!", continuò imperterrito Marcus, tutti risero, compresa Lexa.

Clarke non ci trovò niente da ridere.

"Quanto dovrò sentire ancora battutine del genere?", domandò stizzita.

"Dei capelli viola di Harper ho parlato per circa tre mesi, a occhio e croce di te e del tuo frustino ci libereremo... mhmm.... direi mai!", Marcus le scoccò un sorriso smagliante.

Clarke si rabbuiò ancora di più.

"Ma torneremo in seguito sull'argomento", tutti tornarono seri e si misero in ascolto.

"Abbiamo la Queen...", i presenti esplosero in commenti entusiasti, Clarke sentiva già il formicolio della sfida su tutto il corpo... o era colpa dell'occhiata che le rivolse Lexa? Tornò a concentrarsi su Marcus.

"Inutile stare a dire quanto sia importante questo affare. Piazziamo bene la Queen e saremo definitivamente la miglior azienda pubblicitaria del paese", tutti annuirono concordi.

"Per questo ho bisogno del team migliore!".

Clarke si irrigidì. Merda! Per Marcus il team migliore aveva a capo Lexa. Fantastico! Fregata di nuovo. Ed infatti il capo disse guardando la sua pupilla.

"Lexa." scontato fino alla morte! "E Clarke." quest'ultima guardò Marcus negli occhi incredula.

"Voi due. Portatemi la Queen ai vertici!", concluse Marcus.

"E questo sarebbe il team?! Io e lei?!" sbottò Clarke.

"Pensi di non essere all'altezza?".

"Oh sta zitta Lexa! Un cazzo che non sono all'altezza!", si alzò in piedi, troppo su di giri per riuscire a stare seduta.

"Qual è il tuo problema Clarke?", le domandò Marcus, sempre pronto ad ascoltare.

"Potevo occuparmene da sola della Queen, invece mi stai affiancando la balia", tentò di parlare con tono pacato.

"Tu e Lexa lavorerete insieme, alla pari, nessuno sarà la balia dell'altra", la rassicurò Marcus.

Clarke sorrise sarcastica.

"Ah sì? Ed a chi andrà il bonus? Sappiamo tutti che, la femmina alfa qui presente, è sempre il capo team!".

Lexa inarcò un sopracciglio, divertita e sorpresa almeno quanto gli altri da quella sfuriata di Clarke. Forse era il caso di farle ridurre le dosi di caffeina.

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